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030. Anello dei Laghi di Palasina |
Verso antiorario - Quote min/max 1330/2668.- km 38 – dislivello 1450
Itinerario cicloalpinistico di notevole bellezza per gli ambienti incontaminati visitati.
Il punto di partenza è il piazzale antistante il caseificio all'ingresso del paese di Brusson. Si sale verso il municipio e tra le strade del borgo si va ad incrociare la strada ampia ed asfaltata che sale a La Croix ed Estoul procedendo fino ad incontrare sulla sx il parcheggio dal quale si prende la mulattiera che sale al Colle Palasina. Tale sentiero che in alcuni tratti si presenta faticosamente ciclabile sia per la pendenza che per il fondo accidentato ci porterà fino al rifugio ARP (Foto 2) a quota 2440, concedendoci la vista sulla catena del Monte Bianco e alcuni bellissimi scorci sulla sottostante Val d'Ayas. Dal rifugio seguendo le indicazioni per i laghi ci si ricollega per un sentiero ancora ciclabile alla strada che sale direttamente da valle. Tale strada termina in prossimità di una bella baita e da qui si sale su un sentiero non più ciclabile che ci conduce al primo dei laghi. Si costeggia la costa del lago e si giunge ad un bivio segnalato con i segni gialli su una roccia che, con duro lavoro di spinta parzialmente sui pedali e per un lungo tratto a piedi, ci porta fino al colle Palasina. Tale fatica è ripagata dalla spettacolare vista che si apre sull'imponente massiccio del Monte Rosa e verso sx dall'inconfondibile punta perfetta del Monte Cervino.
Si scende ora sulla traccia quasi invisibile di dx e un po' in sella ed un po' a piedi si raggiunge, in 400m di dislivello, il fondo della valle dal quale si diparte una scorrevole pista che passa l'alpe di Palù e ci regala ancora bellissimi scorci sul Rosa e sul Cervino. Giunti al paesino di Mascognaz(Foto 5) piccolo ed antico centro abitato posto a 1822 metri di quota che offre un panorama pressoché totale sulla valle superiore d'Ayas, poche baite ed antichi rascard, ora ristrutturati, vicoli strettissimi, una chiesetta ed un abbeveratoio, si fa scorta d'acqua e si scende attraverso la veicolare che porta sulla strada statale. Da qui il rientro avviene tra i boschi lungo il torrente Evançon fino a raggiungere il lago di Brusson e il punto di partenza.
Il giro va affrontato con un certo grado di preparazione in quanto le salite si rivelano pendenti e faticose e parte del primo tratto di discesa va effettuata “bici in spalla” ma ci regala un passaggio in un affascinante ambiente lacustre d'alta quota, posto in un contesto naturale di struggente bellezza e spettacolari vedute su due delle cime più belle delle nostre meravigliose montagne.
Buon divertimento.
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Commenti
piva
20.10.2012 17:43
Una sola correzione... si vede il Monte Rosa, il Bianco è da tutt'altra parte!!!