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RONDA DEL SASPLAT-SASLONCH |
Premessa :
per seguire questo itinerario, chi non utilizza il GPS può utilizzare la carta topografica Tabacco foglio 05 (Val Gardena – Alpe di Siusi).
Tips:
Aspettatevi un itinerario tosto, mitico, dove ci si dimentica dell’asfalto (un paio di km in tutto) e dove troverete salite e discese impegnative.
Fatelo possibilmente in periodi fuori stagione : i single track più belli sono anche quelli più frequentati dalla gente a piedi.
Visto che io ci sono riuscito, è possibile effettuarlo anche con una front ma è molto meglio se si utilizza una full.
Non fate come me che sono partito cosciente che le pastiglie freno erano ormai al limite.
Controllate la bici prima di partire ed in particolar modo i freni.
Descrizione sintetica:
Partenza da Campestrin (Val di Fassa) da dove prendo subito la pista ciclabile sterrata che corre parallela al Torrente Avisio , direzione Canazei.
Il tempo di scaldarsi e raggiungo la stazione a valle della Funivia Col Rodella a Campitello di Fassa.
Imbocco la sterrata della Val Duron (sent 532-578) e salgo su fino al passo di Duron (2168 m).
Qui giro a destra sul single track della Palacia (sent 4-594) fino a raggiungere il Rif.Sassopiatto (2300 m).
Scendo per poche decine di metri sul sentiero 9 per svoltare poi a destra sul sentiero 527.
Percorro il 527 per circa 3 km per svoltare a sinistra su una traccia molto ripida (poco più di 5 min a piedi) che conduce a dei prati molto belli (Plan de Cunfin).
Proseguo per il sentiero Santner 525 quindi il sentiero 30 ed il sentiero 528 fino al Rif. Comici.
Da qui proseguo sul sentiero 526 verso la Città dei Sassi; arrivato ad una biforcazione scelgo la traccia che va a destra (non segnata sulla mappa), fino a raggiungere il Rif. Passo Sella.
Proseguo verso il Rif.Valentini e quindi verso il Rif. Salei (sent. 4-557) e poi svolto a sinistra puntando su Col Rodella, verso il Rif. Des Alpes (sent. 529).
Scendo quindi sul sentiero 30 fino a soto il pilone della funivia Col Rodella da dove parte il sentiero Troi Ladins quindi proseguo sul 530 fino a Canazei.
Attraverso la strada principale e proseguo seguendo le ciclabili parallele al Torente Avisio fino a tornare a Campestrin.
Gioie e dolori:
Per descrivere emozioni e fatiche il giro lo dividerei in sei subtrack:
VAL DURON
DISLIVELLO 743M
LUNGHEZZA 9.1KM
PENDENZA MAX 22.3%
PENDENZA MEDIA 8.2%
FINO AL MICHELUZZI PENDENZA MEDIA 12.7%
E’ una signora salita, su sterrata larga con fondo quasi sempre buono, molto difficile ma interamente ciclabile (io almeno l’ho fatta tutta in sella) dopo un tratto di bosco si apre un’ampia vallata verde, un panorama da sogno.
Inizio infernale, si tocca lo sterrato subito su una rampa dritta e ripida, fortunatamente breve.
Poi è un susseguirsi di tratti più o meno ripidi fino al Rif.Micheluzzi da dove inizia un tratto di respiro abbastanza lungo.
L’ultimo chilometro e mezzo è malefico, riserva tratti ripidi con diverse insidie … provare per credere.
LA PALACIA
DISLIVELLO 185M
LUNGHEZZA 4.3KM
PENDENZA MAX 14.5%
PENDENZA MEDIA 3.1%
Un tratto spettacolare di single track sulla costa del monte, da dove si può ammirare prima il panorama sulla val Duron, poi sulla val di Fassa ed anche ampie vedute sulla deliziosa verdissima Alpe di Siusi : questo sentiero è una specie di piccolo Viel Del Pan .
La strada sale ancora ma meno ripida e consente di recuperare lo sforzo della salita precedente.
Seppure per pochissimi metri, bisogna scendere di sella almeno nove volte a causa di uno strappetto insidioso con delle rocce affioranti e di otto cancelli che delimitano i pascoli di altura.
Poi si arriva al rifugio Sassopiatto.
SENT.528-RIF. COMICI
DISLIVELLO 400M
LUNGHEZZA 3.3KM
PENDENZA MAX 22.5%
PENDENZA MEDIA 12.7%
Anche se il nome del rifugio richiama in un certo senso qualcosa di gioioso, qui non c'è tanto da scherzare.
Questa salita è un qualcosa che rimane impresso …purtroppo però anche nelle gambe.
La soddisfazione finale è quella di resistere in sella fino al rifugio... è un qualcosa che ti rigenera.
Il fondo è sempre buono ma per arrivare bene lassù al Comici bisogna aver dosato bene gli sforzi in Val Duron.
Dopo aver superato un cancello di legno che delimita il pascolo (unico punto della salita dove bisogna per forza scendere dalla bici) consiglio di salire per le rampe della pista da sci, è più facile.
Qui sinceramente non ho avuto tanto tempo per accorgermi del paesaggio, lo sforzo era notevole.
Però si corre sotto le pareti verticali del Sassolungo, bello ed impressionante.
SENT.527
DISLIVELLO -355M
LUNGHEZZA 5.8KM
PENDENZA MAX -31.2%
PENDENZA MEDIA -10.7%
Entusiasmante !!!
Il rammarico è quello di averlo fatto con una front ma pazienza, c'è crisi nelle mie tasche e per me adesso non è il momento di impegnarmi all'acquisto di una full.
Il single track in discesa è bellissimo, stretto, tecnico al punto giusto e con un panorama speciale sull'Alpe di Siusi.
Sono sceso dalla bici due volte per superare due cancelli di legno, altre due volte per superare due brevissimi tratti molto pietrosi ed un ultima volta nel sentiero che conduce ai prati del Plan de Cunfin.... quel tratto penso metterebbe in difficoltà anche il Brumotti.
RIF SALEI-RIF DES ALPES
DISLIVELLO 160M
LUNGHEZZA 1.1KM
PENDENZA MAX 17.8%
PENDENZA MEDIA 14.4%
E' un tratto corto con poco dislivello, il fondo sterrato è ottimo, ma …occhio alla pendenza media!
Credetemi, arrivati qui, dopo le salite già fatte, la vista delle rampe da percorrere prima di arrivare al Des Alpes vi farà male.
Sarà mitigata però dai panorami anche qui indimenticabili.
RIF DES ALPES-CANAZEI (SENT 530)
DISLIVELLO -878M
LUNGHEZZA 4.9KM
PENDENZA MAX -32.4%
PENDENZA MEDIA -18.5%
Finalmente il discesone finale ma …non pensate di rilassarvi.
Qui ho tirato al limite la mia povera MTB, soprattutto l'ammortizzatore e peggio i freni.
Devo dire che gli Avid avranno le loro pecche ma non mi hanno tradito un attimo... qui gli ho collaudati nella peggiore delle situazioni, lunghi tratti ripidissimi e pastiglie ormai ridotte a ferro con ferro.
Il sentiero inizia a monte della funivia Col Rodella e punta dritto ed esageratamente ripido verso il pascolo sottostante.
Il fondo è sconnesso, pieno di solchi e con un brecciolino scivolosissimo.
Tutto fattibile in sella ma attenzione a dove si mettono le ruote.
Il sentiero principale curva ampiamente verso destra e scende sul prato, sempre ripido e molto scalinato passando vicino a delle baite diroccate.
Meglio evitare questa discesa in caso di pioggia.
Pensate che l'erba pur essendo asciutta, a causa della pendenza diventa comunque scivolosa.
Il prato termina sotto il traliccio della funivia e qui inizia i Troi Ladins un single track divertente e più guidabile.
Si torna poi sul sentiero 530 che ho fatto a piedi per alcun metri iniziali, troppo sconnessi e ripidi per me.
Arrivo a Canazei su un ripidissimo tratto con un finale cementato.
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Commenti
FabryLorenz
17.10.2011 09:02
Due consigli per chi vuole cimentarsi:
- evitare i periodi dopo le prime nevicate, il sentiero dal passo Duron al Sassopiatto in caso di bagnato diventa molto fangoso ed a tratti impercorribile
- per abbandonare il sentiero 527 non seguire la traccia che scende in mezzo al ghiaione ma proseguire ancora verso il Vicenza per un centinaio di metri, sulla sinistra si trova poi l'imbocco del sentiero