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Dolomiti di Braies e Ampezzo;da Prato Piazza al rif.Biella e Malga Cavallo |
Itinerario molto bello ed impegnativo, con partenza da Ponticello, salita a Pratopiazza (asfalto o sterrato), discesa a Carbonin (sterrato), pista ciclabile fino a Fiames nei pressi di Cortina, salita al lago Ghedina (asfalto chiuso al traffico) e da qui al passo di Posporcora, discesa in val di Fanes (sterrato) salita a Ra Stua (asfalto) ed infine tutto sterrato/sentiero la salita a Fodare Vedla, rifugio Biella e a Malga Cavallo per chiudere l’anello a Ponticello.
Si parte da Ponticello con direzione Prato Piazza; a seconda delle energie che si intendono consumare, l’alternativa all’asfalto (consigliabile negli orari di chiusura della strada al traffico) è lo sterrato che sale a Malga Stolla che consiglio di prendere dal terzo tornante evitando il primo tratto molto ripido e sconnesso. Tale scelta sicuramente più appagante è decisamente più dispendiosa.
Salito su asfalto con pendenze intorno al 10% salvo l’ultimo chilometro, in meno di un’ora si arriva a Prato Piazza; contesto ameno, si prosegue su sterrato in falso piano fino al rifugio Vallandro dove inizia la discesa su Carbonin; sterrata facile, a tratti si intravedono resti di asfalto; qualche pezzo smosso può essere insidioso.
Da Carbonin in direzione Misurina statale 48 per 300 metri, poi a destra si incrocia la ciclabile Dobbiaco Cortina; si pedala in relax in boschi per lo piu lontani dalla statale; molto suggestiva il tratto di fronte ai ruderi di Podestagno; in prossimita di Fiames si lascia la ciclabile e si supera il ponte all’ingresso del Camping Olimpia; si supera una sbarra e si inizia la salita al lago Ghedina; 500 metri prima altra sbarra e si imbocca la sterrata che sale al passo di Posporcora (segnavia 408); buone pendenze e fondo per lo piu compatto, paesaggi mozzafiato raggiunta quota 1786, con qualche saliscedi si arriva al passo; inizia la discesa verso la valle di Fanes, che presenta nella parte iniziale diversi tratti ripidi e sconnessi; fattibili in sella con molta attenzione.
Superato il ponte dei Cadoris (canyon sottostante) riprende una mulattiera compatta che incrocia la mulattiera che proviene dal lago di limo; superato il ponte outo (altro canyon sottostante) ed un ponticello sul rio Fanes di devia a sx (sentiero delle cascate) e si mantiene la dx sulla mulattiera che in breve porta a Sant’Uberto; da qui salita a Ra Stua con pendenze molto forti, caratterizzata dai frequenti sorpassi di e-biker, che in sfregio alla fatica, salgono chiacchierando, mentre ho la lingua per terra.
A Ra Stua possibilità di ristoro e subito dopo circa 1.300 metri inizia una bellissima sterrata (segnavia 9) che porta a fodara vedla. Si tratta di una mulattiera caratterizzata da una pendenza elevata (a tratti il 20%) ma la differenza la fa il fondo; dove e compatto si sale, sia pure con fatica, dove è smosso, anche con pendenze agevoli, a volte si deve scendere. La situazione degli sterrati va detto che varia molto anche in tempi brevi a seconda della intesità dei temporali che si abbattono sulla zona.
In prossimità di Fodara Vedla si mantiene la destra su sentiero pianeggiante in costa, evitando la discesa al villaggio e la seguente ripida salita. Dopo vari sali scendi seguendo il segnavia 7 si puo evitare di arrivare a Ucia de Senes, raggiungendo direttamente il bivio per il rifugio Biella; bel percorso in leggera pendenza che in una mezz’ora permette di raggiungere il rifugio.
Inizia il sentiero 28 che raggiunge forcella Cocodain; è alternativo al percorso più classico (sentiero 1 e 3); avendoli fatti a piedi non mi sono sembrati un granchè adatti alla mtb; inoltre questo percorso ha un maggiore dislivello rispetto alla forcella (abbiamo già 2500 metri circa di salita nelle gambe…).
Posso dire che la scelta non è stata positiva in quanto a ciclabilità; probabilmente però richiede meno tempo. Ad ogni modo per raggiungere la forcella bici a spinta (meglio un portage visto che la i passaggi sono tra sassi che impediscono lo scorrimento della bici) l’inizio del sentiero in discesa dalla forcella è difficile (non pericoloso) anche a piedi in quanto si attraversano faglie d roccia perpendicolare al percorso con gradoni in salita e discesa che impedisco la spinta della bici (in sella impossibile); consigliabile quindi anche in discesa un inusuale portage.
Dopo una ventina di minuti si raggiungono i sentieri 3-4 che dopo un breve tratto in salita di circa 10 minuti, portano ad una sella da cui parte la mulattiera per Malga Cavallo. Qualche tratto ripido ma a parte la necessaria prudenza nulla da segnalare. Il contesto dalla malga e spettacolare con l’enorme frana scesa dalla Croda Rossa che attira subito l’attenzione.
Inizia dalla malga una sterrata a tratti molto ripida che dato il fondo smosso presenta delle difficoltà. Procedere molto lentamente perche fondo e pendenza sono veramente molto insidiosi. Arrivati nel fondovalle in breve si arriva a Ponticello.
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Come arrivare al punto di partenza
Dalla statale Bressanone Dobbiaco a Ferrara deviazione verso Braies e in seguito verso Ponticello e Prato Piazza; la strada per Prato Piazza è chiusa nei mesi estivi dalle 10 alle 15 (meglio verificare); poco prima del controllo vi sono parcheggi molto affollati
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Commenti
zorro77
14.06.2021 19:35