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Alpe Devero, anello del lago di Poiala |
Forse questo giro starebbe meglio su un sito di hiking perchè qui stiamo parlando di una escursione con bici al fianco ma, alla fine, qualche bel tratto flow e anche tecnico c'è. Inoltre i luoghi sono stupendi e quel lato del Devero non è raggiunto dai merenderos.
Il problema di fondo è che quando si fanno certi percorsi a piedi ci si ricorda solo di quei tratti di sentiero a nastro lunghi qualche centinaio di metri: "ecco, qui la MTB sarebbe perfetta!" salvo poi scoprire che la bici quei tratti se li mangia in una manciata di secondi mentre il resto sono pietroni, buche e pedali che toccano a destra e sinistra.
Fatta la doverosa premessa questo è il giro:
Si parcheggia dopo la prima galleria per salire tranquilli fino alla piana del Devero e poi successivamente fino alla Corte d'Ardui. Da qui inizia la trattorabile fino al Sangiatto con rampe violente, pedalabili solo da chi ha adeguata gamba. Al Sangiatto il percorso spiana di nuovo fino alla base del successivo salto che porta direttamente alla Bocchetta di Scarpia. Questo tratto è in portage ma, in compenso, si riesce a risalire in sella quando la pendenza diminuisce grazie anche ad un buon fondo pedalabile. Così è fino alla Bocchetta. I merenderos sono già scomparsi da un pezzo anche se fosse il 15 di agosto.
La discesa verso l'Alpe Poiala è deludente. Avendo fatto il traverso innumerevoli volte a piedi lo ricordavo più lineare invece la ciclabilità è scarsa ed estremamente frammentaria. Le cose migliorano un po' passata l'Alpe Poiala (acqua) e si pedala per discreti tratti in bellissimo ambiente fino ad arrivare alla base del salto di roccia che sostiene il lago, ovviamente da fare in portage.
La valletta del lago è... in piano e quindi si costeggia la riva in sella abbastanza agevolmente proseguendo attraverso la successiva zona umida che termina alla base del salto roccioso a monte del lago..
Ancora un portage assolutamente ragionevole, anche in ottica cicloescursionistica, per arrivare al passo del Poiala 2405m, in estate territorio delle giovenche che pascolano e dormono all'aperto.
Al passo, anzi un po' prima, si risale in sella per percorrere anche in freeride (a meno di un brevissimo passaggio obbligato leggermente esposto) il tratto fino al baitello dell'Alpe Naga Sicuramente il segmento più bello dell'intero giro.
Dall'Alpe Naga all'Alpe della Valle il sentiero è invece insoddisfacente dal punto di vista MTB: sempre incassato, eroso e con troppi ostacoli per essere piacevole. Peccato perché le pendenze ed il contorno sarebbero da superflow.
La conca dell'Alpe della Valle è comunque un posto stupendo, riappaiono i merenderos più arditi e ci si prepara per affrontare il tratto più tecnico del percorso: la discesa rock garden verso il lago Devero. Per me troppo difficile ma, in possesso di adeguata tecnica, sicuramente gratificante.
Il successivo tratto è il noto sterratone che costeggia il lago, comune a molti percorsi. Alla dighetta consiglio di abbandonare la traccia scendendo direttamente verso Crampiolo invece che scavalcare il promontorio per scendere dalla parte della diga grande in quanto la mulattiera della diga grande è ora completamente cementificata ed artificiale, senza contare l'alta densità di escursionisti che la percorrono.
Da Crampiolo il sentiero Walser super flow e anche la successiva mulattiera fino alla deviazione per il parcheggio permettono di fare pace con la MTB.
Varianti: si può allungare partendo da Goglio ma servono le luci per percorrere in sicurezza la galleria, oppure si può accorciare partendo dalla piana del Devero.
Volendo si può anche abbinare un tratto del percorso del Grande Est prendendo verso Corte Corbenas una volta arrivati all'Alpe della Valle.
FotoAlbum:
https://goo.gl/photos/yFfPbJFeDyjUabrQ7
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Come arrivare al punto di partenza
Statale della Valle Antigorio e poi a baceno per il Devero che vuol dire andare diritti invece che percorrere il tornante.
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Commenti
kitkat
21.09.2021 23:12