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2 tra le più belle discese del feltrino: forcelle S. Mauro e Scarnia |
Foto:
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Questo breve ma molto impegnativo giro ad anello si snoda all'interno delle Vette Feltrine, si tratta di due salite e due discese dove sono necessarie tecnica ed equilibrio, forza e costanza. Se si avrà la pazienza della salita si godranno poi 2 tra le migliori discese della Val Canzoi e di tutto il feltrino.
Questo giro è il proseguo di uno già pubblicato dall'amico @lberto al link:
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/12904
e dei miei due tentativi precedenti:
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/10922
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/10923
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PRIMA PARTE:
E' solo un tentativo, continuavo a ripetermi questa frase durante la dura salita alla Chiesa di San Mauro, il tipico luogo dove, dal basso, diresti di non riuscire mai e poi mai ad arrivare, neppure a piedi.
Curiosando tra mappe, satellite, carte digitali, etc, ho voluto provare la salita da Lasen, chiaramente non sto parlando del sentiero che sale abbastanza brutalmente il vallone, ma della forestale che si trasformerà in quota in sentiero.
Alla partenza ci aspettano tre chilometri di facile asfalto scaldagambe, cui segue una deviazione verso la case alte di Arson. Ed è qui, allo sbucare della nostra stradina, che ci troviamo a fare i conti da subito con una pendenza spaccagambe, 20-22%, prima asfaltata e poi sterrata, con fondo dall'ottima presa, ma pur sempre ripido. Sto parlando di fondo asciutto, col bagnato è tutta un'altra storia, meglio lasciar perdere.
La forestale sale i primi 300 metri di dislivello così, senza pause. La strada è larga e permette di salire a zig-zag. Poi arriva un falsopiano, un altro strappo e una pendenza più leggera. Prima di arrivare alle Case Cros, limite della forestale, ci sarà un'altra dura rampa da affrontare.
In tutto fin qui si spinge, a seconda della preparazione, tra i 2 e i 5 minuti. Ma siamo già a quota 1160, e sono alle spalle 700 metri di dislivello.
Panorama eccezionale, come si vede dalle foto.
Da qui si prende a piedi il sentiero che taglia ortogonalmente la forestale sulla sinistra, si sale a piedi su buona mulattiera piuttosto ripida per circa 200 metri lineari, poi la pendenza spiana. Qui è importante seguire la traccia e i segnavia sugli alberi.
Il rimanente tratto di sentiero è aereo, stretto, coperto in parte da vegetazione anche se ben battuto, e consente, con una salita costante, alternata a brevi saliscendi, di raggiungere una sella da cui avvistiamo la chiesetta di S. Mauro. Ogni tanto il sentiero taglia un pendio abbastanza ripido anche se non troppo pericoloso. Meglio evitare cadute e procedere a piedi.
Dalla selletta siamo più alti di circa 50 metri, è incredibile ma ci sono riuscito! Fino a qui si spinge per circa 5-10 minuti non di più, compreso il tratto appena descritto dopo le Case Cros.
Poi il sentiero scende velocemente nel bosco, attraversa un canalino e il bivio (che poi riprenderemo) per la forcella di S. Mauro, e per chi vuole, si arriva in altri 2 minuti alla chiesetta.
Si torna al bivio appena accennato e, armati della dovuta pazienza, si risale (bici a spinta o in spalla), i 150 metri di dislivello fino alla forcella S. Mauro. Questo è un sentiero abbastanza ripido quindi non c'è storia, si va a piedi fino al culmine.
E qui, sopresa, quello che sulla cartina sembrava un ripido sentiero lungo un canalone, si rivela in realtà un fantastico serpentone dove si contano una cinquantina di tornanti, tutti non troppo stretti, dal fondo bello morbido e non scivoloso. La pendenza è del 20%, più che accettabile, fondamentale è seguire la traccia sul sottobosco e i segnavia. Così si scende da quota 1360 a 950 circa, dopodichè per circa 5-10 minuti si accompagna la bici lungo un tratto più ripido e scivoloso (io ho trovato rocce bagnate), pericoloso se si sta in sella, fattibilissimo se si procede a piedi. Non escludo che con tempo asciutto, bici adatte e un pò di manico lo si possa fare in sella.
Terminata questa parte centrale, si riprende il sentiero e si scende nuovamente su fantastico zigzag fino all'inizio della forestale dove ci si apre davanti da bellissima Val Canzoi e le sue baite.
SECONDA PARTE:
Si prende l'asfalto e si gira a sinistra, si riposano le gambe per circa 2 km, quindi si parte per la seconda missione, la salita al passo Finestra, altro luogo stupendo che consiglio di percorrere in discesa (
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/10566) partendo dal Primiero.
La sterrata, con ottimo fondo e sempre molto larga, sale con pendenza costante tra il 13 e il 15% fino a quota 1160, dove un bivio ci porta a salire al passo o a prendere la forcella Scarnia.
Già a questa altezza la vista sulle vette feltrine è grandiosa, le pareti che ci stanno di fronte incutono quasi rispetto e paura, tanto sembrano vicine e minacciose.
Dal bivio una traccia facile attraversa due canalini, quindi sale con qualche strappo fino all'ingresso nel bosco dove l'ennesima fantastica serpentina sale nuovamente e ci regala una spessa coltre di aghi di pino a farci da pavimento.
Si prosegue fino a quota 1300, dove una recente frana costinge a seguire una deviazione marcata da segnavia. La traccia si riprende oltre questa frana scendendo di un paio di tornantini dalla deviazione, e prosegue con pendenza costante del 15% lungo pendii e su sottobosco. E' fattibile ancora in sella purchè si abbiano gambe buone, oppure una E-bike (è una battuta).
Il traverso giunge sotto le impressionanti pareti delle "Pale del Ai", dove, mentre sentivo rotolare giù qualche sasso, il sentiero prende a salire con ampi tornanti fino alla forcella. Pendenza 15-18%, con fondo perfetto e molta forza forse si riesce a pedalare ogni tanto, ma in situazioni come queste è meno faticoso e pericoloso spingere, secondo me.
Dal panoramico culmine, breve curva a destra (segnali), e si prende il sentiero che scende a Ramezza. Anche questo piuttosto ripido (20-30%), ma molto ben tenuto, come scoperto da @lberto, questa discesa è stata una rivelazione. Si arriva a Ramezza Alta molto velocemente e sempre in sella, per inciso io mi sono divertito un sacco in questo tratto. Poi, seguendo la traccia gps, fare attenzione al sentiero e ai massi coperti d'erba, di nuovo un lungo traverso poi tornanti a iosa. A tre quarti di discesa si aggira dall'alto un cedimento del terreno (steccato in legno che va preso dall'alto), e di nuovo tornanti, attraverso di un guado , 20 metri a piedi poi sentiero pedalabile e una forestale che di porta con gli ultimi saliscendi, a Lasen.
RACCOMANDAZIONI:
Nel complesso giro breve, fisicamente stancante ma di grandissima soddisfazione. I posti sono molto solitari, meglio farsi forza in due o tre persone, non c'è copertura cellulare e non si incontra nessuno per strada.
Acqua ce n'è a metà salita di S. Mauro, e all'inizio della salita del Passo Finestra (presso due baite), meglio comunque avere scorta.
Su 5 ore e mezza di giro, complessivamente io ho camminato per circa 50 minuti tra discese e salite. La cosa positiva è che non sono continuativi ma divisi in 3 parti.
Raccomandata bici full e freni generosi (meglio da 180 o 200). Con dischi piccoli è opportuno fare qualche pausa per raffreddarli.
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Come arrivare al punto di partenza
a Lasen paese o prima, lungo la strada asfaltata
Cartina
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Commenti
gianpylupo
30.09.2014 22:10