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IRON TRAIL DEL CASTELLANO |
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Quello che è stato definito “Iron Trail del Castellano” rappresenta un micidiale connubio dei principali e più avvincenti trails che si snodano al confine tra Marche ed Abruzzo. E’ un lungo e faticoso viaggio che inizia dalla incantevole Piazza del Popolo di Ascoli Piceno, cinta da porticati e chiusa dalla stupenda abside di San Francesco. Dal centro storico si esce velocemente da Porta Cartara e si raggiunge l’antico borgo medievale di Castel Trosino. Il suo castello sorge sulla sommità di una rupe di travertino costituita da un unico grosso masso che si distaccò dalle propaggini di Colle San Marco in tempi lontanissimi. È possibile accedere all'area dell'incasato da un solo lato, essendo gli altri a strapiombo sulla valle sottostante ove scorre il torrente Castellano. La comoda frangifuoco che si stacca dall’abitato serpeggia tra ombrose pinete, aggira il Colle della Luna e la Costa Cerita per culminare al Rifugio Paci
http://www.rifugiopaci.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7&Itemid=106 . Raggiunta la località turistica di San Giacomo, bisogna affrontare la lunga salita per la Costa del Prevosto fino alla base degli impianti sciistici del Monte Piselli dai quali incomincia la dura ascesa alla vetta del Monte Girella, il tutto contornato da panorami emozionanti che vanno dal Gran Sasso ai Sibillini passando per i selvaggi Monti della Laga
http://www.adrphoto.com/Monti-Gemelli/La-particolare-Montagna-dei-Fiori.html . Da quota 1800m si scende al suggestivo laghetto sulle Porchie dove vive una specie di anfibio chiamato tritone crestato. Seguendo il filo del precipizio, intercettiamo la famigerata discesa sul sentiero n.10, un’antica traccia pastorale divenuta ormai meta irrinunciabile per gli amanti della Montagna dei Fiori. Superata l’avvincente discesa, approdiamo alla Croce di Corano e dopo un breve strappo in salita arriviamo velocemente all’oasi della Cordella. Un paradiso in terra dove i viandanti trovano ristoro e cordialità, dove il tempo cessa di scorrere inesorabile e dove l’amicizia e la solidarietà sono valori ancora radicati tra quelle verdi praterie. A presidio del sito, il grande Gino Monti
https://www.facebook.com/GinoMontiCordella personaggio d’altri tempi. Proseguiamo in direzione del Colle Fiatone deviando improvvisamente per una traccia che scende ripida, tende a perdersi nella rigogliosa vegetazione ma poi riappare evidente segnando l’arrivo in quella che qualcuno chiama l’Ultima Frontiera ossia il borgo fantasma di Laturo (
http://www.borgodilaturo.it/ ). Il “Balcone dell’Anima”, la “Casa del Giglio” , l’antica chiesa, l’impervio fossato e tante altre meraviglie contraddistinguono uno dei posti più remoti ed affascinanti della zona. Lasciamo Laturo per caricarci la bici in spalla e risalire sulla Valliceta dove viriamo a sx andando a percorrere il crinale montuoso fin sulla vetta del Monte Capitone. Il sentiero 17 A è annoverato tra i più avvincenti della zona del “Borneo Teramano”, un entusiasmante trail che compie un viaggio nella storia passando dal borgo di Collegrato (piccolo paese costruito su banchi di arenaria che degradano verso il Castellano) e dai ruderi di Serra fino al Casale Gabrielli…ancora in parte intatto. Si ritorna, seppur per un breve tratto, alla civiltà. Percorriamo la s.p. per Valle Castellana in direzione del Lago artificiale di Talvacchia. Nel periodo primaverile l'invaso è ricco di acqua, nel periodo autunnale è quasi completamente vuoto e si possono vedere vecchie case e ponti che normalmente sono sommersi. Prendiamo per Rocca di Monte Calvo, frazione del comune di Acquasanta Terme, composta da due nuclei di case: Rocca di Sotto e Rocca di Sopra. Qui un tempo vi risiedeva il "brigante" Giovanni Piccioni che capeggiò nel 1861 l'insurrezione ascolana contro l'unità d'Italia. Superata la Rocca, il bitume cede il passo ad una lunga brecciata che sale alla frazione di San Gregorio. A distanza di un paio di km dall’abitato si devia improvvisamente a dx per una sterrata che si aggancia al Sentiero del Brigante
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/6583 , un camminamento di cresta che non ha bisogno di presentazioni, un sentiero sublime che accarezza il crinale montuoso che sparte la Valle del Tronto da quella del Castellano passando dall’abitato di Talvacchia. Le origini di Talvacchia sono legate al Castello di Rufignano, antica fortificazione costruita sopra il Colle della Regina, sommità posta tra lo stesso abitato e quello di Colonna. Continuando il nostro viaggio arriviamo poco sotto il Monte Rosara. Dopo una ripida salita si guadagna la sommità del monte dal quale si scende per un’altra famosa traccia ossia quella che dall’Eremo di San Giorgio precipita sul Lago di Casette. L’eremo si trova in località Graniti. L’edificio, ora in completo stato d’abbandono, presenta nel lato di accesso un porticato colonnato retto da volte a crociera con resti di affreschi raffiguranti episodi della vita di San Francesco. Alcuni ambienti del piano terra sono stati ricavati addirittura dalla viva roccia. Dopo l’ennesimo sigle track di rara bellezza si risale sulla s.p. ed in località “Il Lago” si gira a dx per un sentiero che viaggia a mezza costa uscendo a due passi da Palombare. Ivi giunti intercettiamo il tratto finale del sentiero n. 1 che ci riporta al ponte di Porta Cartara. Il nostro viaggio termina finalmente, dopo ben tredici ore, in Piazza del Popolo, una piazza che lo storico Antonio Rodilossi descrive come «una delle piazze più armoniose d'Italia, isola pedonale e cuore del centro storico.» definita come il salotto cittadino, il luogo per eccellenza dove gli ascolani s'incontrano e passeggiano. Il luogo ideale per brindare…da dove rivolgo il mio più sentito ringraziamento a Pino Sabbatini, esperta guida alpina ed inseparabile compagno d’avventura…a Federico Panchetti, instancabile pioniere della rinascita del borgo di Laturo …. nella speranza che la nostra passione possa contribuire sempre più alla riscoperta e valorizzazione di questo angolo di paradiso…
CINGHIALE 12/05/2013 Ascoli Piceno
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rpapero
14.05.2013 22:00