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IRON TRAIL DEI MONTI GEMELLI |
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Escursione molto dura ed impegnativa. Un conto è optare per i numerosi trails che offrono i Monti Gemelli, altra cosa è raggiungere in giornata entrambe le vette macinando quasi tremila metri di dislivello e scendere su sentieri non proprio alla portata di tutti. Partiamo dalla frazione di Ripe ed oltrepassato il torrente Salinello arriviamo a Rocche Ischiano, incrociamo la s.p., svoltiamo in direzione Teramo e raggiungiamo la frazione di Guazzano. Lievitati sopra l’abitato seguiamo le indicazioni del Parco e saliamo a Pian Cerreto. La strada consigliata per guadagnare la vetta del Foltrone è sicuramente la vecchia carrareccia n. 14 C.A.I. ma se ci si vuol fare del male, immedesimandosi in una capra piuttosto che in un cinghiale, allora bisogna seguire gli antichi camminamenti di carbonai che si intersecano a loro volta con tracce animali. Noi abbiamo scelto di risalire, totalmente con la bici in spalla, il Fosso del Vergone assaggiando a nostre spese le sue insidie. Pertanto chi volesse tentare l’ascesa tenga presente che la soluzione migliore, in virtù anche di ciò che lo aspetta nel prosieguo, è sicuramente salire dal sentiero 14. Una volta usciti dalla boscaglia sui prati aperti, viriamo a dx portandoci fin sopra la Costa dell’Elce e accarezzando il crinale giungiamo in vetta al Monte Foltrone. Gustata la superba vista da questa montagna così snobbata quanto affascinante andiamo ad affrontare l’impegnativa discesa per il sentiero 12, un’austera e ripida traccia che durante la percorrenza offre scorci di rara bellezza. Il primo scoglio può dirsi superato. Ipotechiamo la Montagna di Campli e andiamo ad aggredire la sua gemella, la Montagna dei Fiori. Da Macchia da Sole risaliamo la comoda strada per la Croce di Corano e scendiamo velocemente verso San Vito. Superato il Canale Brecciarolo, svoltiamo a dx per una sterrata che porta alla piccola chiesa di Santa Maria, dopo uno strappo prendiamo un camminamento di pecore che penetra nel bosco per poi uscire più avanti sulla s.p. per San Giacomo. Toccata quest’ultima località ci innalziamo su per la Costa del Prevosto e dalla base degli impianti di risalita del Monte Piselli compiamo l’ennesima impennata alla seconda vetta di questa escursione ossia la vetta del Monte Girella. Una volta all’apice della Montagna dei Fiori, la sensazione di guardare in faccia il Foltrone, che solo alcune ore prima ci aveva dato tanto filo da torcere, è a dir poco impagabile. Resta da scendere freeride al sentiero n. 7 in corrispondenza del bivio per la Fonte Girella. Un divertente trail ci riporta a Ripe con la consapevolezza di aver affrontato una dura prova. Preparazione, impegno e spirito di sacrificio costituiscono gli imprescindibili ingredienti per degustare una “pietanza” che a molti potrebbe risultare alquanto indigesta.
CINGHIALE 27/04/2013 Ripe (TE)
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rpapero
27.04.2013 22:46