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MACCHIA VOMANO |
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In prossimità dell’intersezione tra la S.S. del Gran Sasso d’Italia e la strada per Fano Adriano ha inizio il nostro tour che si snoda ai confini del parco della Laga. Tutto bitume fino a Piano Roseto passando da Aprati. Si attraversa la piana erbosa in direzione della chiesetta della Madonna della Tibia e dopo un tratto trialistico si arriva ai ruderi del Casale Noè. A sx del casale ci si avventura per una traccia scomoda e sempre meno pedalabile man mano che entra in un fossato. Il sentiero inizia poi a risalire culminando su un grande pianoro erboso: è il Piano di Aiello. Virando verso dx navighiamo a vista per giungere ad una piccola pozza d’acqua che funge da abbeveratoio per il bestiame al pascolo. Grandioso è il panorama sulle tre vette del Corno Grande , Pizzo Intermesoli e Monte Corvo. Dall’alto si nota alla nostra sx la s.p. che scende a Macchia Vomano ma continuiamo diritti fino alla radura di un bosco dalla quale parte un bel sentiero che scende dal crinale montuoso, attraversa alcune colture innestandosi infine su una vecchia sterrata. Tagliamo trasversalmente la strada asfaltata, procediamo tra i pascoli e proseguiamo in direzione della Macchia imboccando l’ennesima sterrata che stavolta conduce ad una zona prativa denominata il Piano. L’abitato di Macchia Vomano è sotto i nostri piedi ma per raggiungerlo dobbiamo superare un sentiero difficoltoso che scende ad una sella per poi uscire nel finale proprio nel bel mezzo del paese. Macchia Vomano è una frazione di Crognaleto, si trova su un crinale che sovrasta il fiume Vomano. Le sue abitazioni sono costruite prevalentemente in pietra ed alcune risalgono anche al XVI secolo. E difatti al 1593 risalirebbe l’attuale costruzione della chiesa dell’Annunziata e di San Silvestro, com’è inciso in un cartiglio su quello che era l’architrave del suo antico accesso. Fino circa al Quattrocento il centro abitato si era sviluppato più a monte, in località Vicenne sulla strada per Aiello. A seguito di un violento terremoto, forse quello del 1349, il piccolo borgo subì gravi danni ed i suoi abitanti si trasferirono chi più a monte, ad Aiello, chi più a valle, sistemandosi a Macchia Vomano. Orbene questo abitato merita di essere visitato in ogni suo vicolo ed in ogni sua costruzione, se poi ci si ferma a parlare con i pochi anziani residenti allora con la mente si potrà compiere un viaggio indietro nel tempo. Ma torniamo a noi, ripercorrendo per un breve tratto la stradina dalla quale siamo acceduti al paese, subito dopo una casa, a dx inizia un’antichissima via, a tratti lastricata, che un tempo costituiva l’unica via d’accesso alla Macchia per chi provenisse da fondovalle. La discesa è di gran pregio, serpeggia sul fianco della montagna in un lungo ed insidioso single track tra pietra arenaria, frane e antichi ruderi che sbucano all’improvviso tra la vegetazione. Arrivati alla base del fossato attraversiamo un primo piccolo ponticello, svoltiamo a sx e proseguiamo fino al secondo ponte stavolta sul fiume Vomano, dopo una breve risalita alla strada statale andiamo a chiudere l’anello.
CINGHIALE 09/01/2012 bivio Fano Adriano
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rpapero
09.01.2013 23:09