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SASSO MIGLIO - FOSSO DI NOVELE |
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Il giro ha inizio nel suggestivo borgo di Quintodecimo, sulle sponde del fiume Tronto, al confine del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Seguendo la Via Salaria in direzione di Arquata del Tronto, appena superato il Fosso di Val Ceresa, svoltiamo a sx per una strada che bypassa un tunnel per poi rientrare nuovamente sulla Salaria. Superato un breve tratto in discesa svoltiamo a dx per Capo di Rigo. Inizia una lunga strada asfaltata a traffico quasi zero che con una serie di tornanti si innalza fina quota 900m circa offrendo notevoli scorci panoramici sul Monte Comunitore. Si oltrepassa la piccola frazione di Capo di Rigo pedalando sotto i salti di roccia dei colli le Vere e Sopra Serra fino a giungere ad un valico dal quale si scende verso Peracchia. Studi universitari attestano che il nome di questa frazione, incastonata alla confluenza tra il Fosso di Leme ed il Fosso di Piedu, è legato ad un sommo sacerdote israelita emigrato in occidente dopo la diaspora ebraica. Proprio in corrispondenza dell’ingresso in paese, insinuandoci tra i vicoli, ci avventuriamo per il fantastico sentiero n.411. E’ uno dei più bei sentieri dell’Appennino Perduto, nonostante lo sfacelo a coi nella parte finale è stato sottoposto in seguito all’apertura della strada di accesso ai castagneti. Scendendo da Peracchia decidiamo di arricchire l’itinerario col la visita al suggestivo insediamento di Sasso Miglio, che richiede circa un’ora di cammino tra andata e ritorno con tratti pedalabili alternati a brevi tratti bici in spalla (sentiero n.412). Si tratta di una serie di vecchie costruzioni, ora poco più di ruderi posti all base di un’imponente e strapiombante parete rocciosa. E’ una testimonianza della contesa di spazi da parte dell’uomo ad una natura aspra ed inospitale; qui infatti gli abitanti di Peracchia si recavano a coltivare, tra l’altro, anche vigneti che, grazie all’esposizione a sud, il versante riusciva a produrre. Tornati sul sentiero 411 ci si dirige verso Novele percorrendo un lungo e divertente single track con affacci sul fossato e su caratteristici laghetti. Particolare attenzione deve essere prestata alla segnaletica che in qualche punto può risultare alquanto carente ma per il resto la pista è sempre ben visibile. Giunti nei pressi di Novele, si intercetta il bitume e si entra in paese. Questo abitato nei documenti risulta denominato con numerosissime varianti ma probabilmente il suo nome deriva dal latino Novalis che suggerirebbe l’indicazione di un nuovo territorio aggregato ad un altro a seguito della donazione di proprie decime. Già nel Trecento, prima della costruzione dell’incasato di Novele, la zona era conosciuta per una chiesetta denominata S.Egidio de Rometoria. Qui secondo gli studi compiuti, si trasferì un gruppo di eremiti di S.Egidio provenienti da un vecchio eremo presso Cingano. Orbene, a conclusione del nostro itinerario, ci avventuriamo per una traccia non segnalata ed alquanto sporca nella prima parte la quale ci riporta esattamente nel bel mezzo del borgo di Quintodecimo.
CINGHIALE 09/12/2012 Quintodecimo (AP)
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rpapero
09.12.2012 20:35