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da Decontra a Pennapiedimonte: traversata del Blockhaus |
Premetto che si tratta di CICLOALPINISMO, dato che non è tutto pedalabile ma in alcuni tratti bisogna caricarsi la bici in spalla.
Ma tutte le fatiche vengono ampiamente ripagate dallo spettacolo della natura e dalla bellezza dei trail: cosa si può chiedere di più?
L'unica vera seccatura è che, come ogni traversata che si rispetti, è previsto un recupero auto, che però in questo caso è abbastanza lunghetto. Infatti tra il punto di partenza e quello di arrivo si impiega circa 1 ora in auto.
Noi siamo stati fortunati approfittando della disponibilità di Katia, un'amica che ci ha accompagnato al punto di partenza, quindi non avevamo nessuna auto da recuperare a fine giro.
Iniziamo a pedalare da Decontra di Caramanico su una comoda e panoramica carrareccia. Man mano che si sale di quota il panorama inizia a farci assaporare quello che ci regalerà più in alto. Si sale pedalando su un dorsale che separa la Valle dell'Orfento sulla destra
alta valle dell\'Orfento
e la Valle degli eremi di Roccamorice a sinistra partendo da poco più di 800m fino ad arrivare a 1800.
Arrivati al rifugio, la strada finisce e si punta dritto alla cima del Blockhaus seguendo gli evidenti omini di pietra oppure andando a vista: bici in spalla per circa 200m di dislivello
Si superano le macchie di pino mugo e si intercetta il sentiero SP che dalla Majelletta procede in direzione del M Amaro. Il sentiero è a tratti pedalabile, ma spesso ci costringe a caricare la bici in spalla per qualche decina di metri, o a scendere per superare tratti dal fondo impedalabile.
Si procede in questo modo fino ad incrociare sulla sinistra il segnale ben evidente che ci invita a scendere sul sentiero G2 in direzione delle Gobbe di Selvaromana ben visibili sotto di noi.
Questa passeggiata sul M. Cavallo ci regala sensazioni irripetibili: il paesaggio è di quelli che tolgono il fiato: sotto di noi le Gobbe e tutto il vallone delle tre grotte e le gole di Pennapiedimonte, di fronte la massiccia mole delle Murelle
di fronte alle Murelle
e del Focalone in primo piano mentre dietro fa capolino la cima dell'Acuqaviva. Il tutto ricoperto dalla perfetta quantità di neve: abbastanza da ricoprire e imbiancare tutto ma non troppa da farci affondare le ruote.
Aria limpida e trasparente come si vede solo a queste quote, cielo azzurro acceso e sole che balenava oltre le nuvole accumulate sulle cime.
panorama da Monte Cavallo
Una cartolina dal vivo!
Dopo la giusta pausa di contemplazione, iniziamo la discesa verso le Gobbe.
il primo tratto è molto gradevole con tornantini stretti e passaggi tecnici
tratti tecnici sopra le Gobbe
resi ancora più libidinosi dalla neve ci fanno perdere quota, fino a scendere sul fastidioso sali-scendi della cresta delle Gobbe, tra radici di pino mugo e dislivelli positivi (la fatica inizia a farsi sentire!).
Si percorre tutta la lunghezza della cresta e infine ci si tuffa nel meraviglioso single track immersi nel bosco.
inizio della discesa nel bosco
Anche qui, inizialmente tornantini strettissimi quasi verticali, che richiedono la massima perizia, poi man mano che si perde quota il percorso diventa sempre più scorrevole, pur richiedendo una notevole dote di capacità tecnica
Perdiamo in questo modo altri 1000 metri di quota fino ad arrivare al Linaro, dove guadiamo il torrente e riprendiamo la piacevole carrareccia che, dopo un paio di strappi in salita, ci riconduce a Pennapiedimonte.
Da qui a Bocca di Valle su asfalto e poi velocissime strade sterrate fino a Fara Filiorum Petri, dove avevamo lasciato l'auto
Un'altra epica avventura dei Cinghiali della Majella
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Come arrivare al punto di partenza
Uscita A24 per Scafa, seguire per Caramanico. Prima di arrivare al paese, sulla sinistra, seguire le indicazioni per Decontra. Si inizia a pedalare alla fine della strada asfaltata, di fianco alla chiesetta
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