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272 Attorno a Vittorio V.to: Cozzuolo, Naronchie, S. Mamante, Caglieron. |
Referente LUIGI - (
ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione 07/10/2012
SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 41 Km - Dislivello Sal/Disc = +1000 m
Quote min/Max = 105 / 450 - Ciclabilità su tempo 98% (a piedi 4 min ) - Tempo Standard ore 4:0 min
Velocità media = 10,3 Km/ora - Difficoltà Tecnica = 5/7 - G.D. = 53 Medio/Difficile
NOTE:
Questo giro presenta diversi tratti molto ripidi (oltre 20%) seppur brevi e sentieri tecnici in discesa, particolarmenti insidiosi col bagnato; in compenso presenta alcuni passaggi inediti ed un giro completo e panoramico attorno alla piana di Vittorio Veneto toccando luoghi di grande pregio naturalistico e per strade quasi totalmente prive di traffico.
NOTA 2 La visita alle grotte del Caglieron (che da sole meritano il giro) è meglio farla fuori stagione; nelle domeniche più affollate, bisognerebbe entrare senza bici, nel qual caso dovreste legarle o lasciarle in custodia.
DESCRIZIONE
Da Cozzuolo ci si porta subito su strade minori risalendo prima verso i monti Piai e poi verso il Monte Altare; il primo sentiero impegnativo è quello che taglia le pendici est di questo monte e che permette di uscire a nord Vittorio V.to presso il borgo di Olarigo. Discesi a Serravalle, si trova un senso vietato: per evitarlo si resta per meno di 10 m sulla sx (porticato) e poi subito (punto wp D) si svolta a sx in salita, su via Piai Molto bello il selciato in ciottoli che attraversa la zona alta di Serravalle centro storico. Ancora un senso vietato ed ancora lo si evita svoltano a sx in salita. Un inedito percorso che si fa sentierino in discesa, permette così di sovrapassare la ferrovia e di scendere a Biscosta, di fronte alla Chiesa di Santa Giustina che si raggiunge dopo aver attraversato la S.S. ed un ponte sul Meschio.
Si sale ora lungamente, per asfalto fino al Borgo di Maren, con ottima vista sul Visentin a sx ed il Monte Pizzoc di fronte. Breve sosta approfittando della fontana e delle panchine poi nuova rampa fino allo scollinamento di q.460. Si scende ad un guado poi si riprende quota; si affronta in discesa un tratto di sentiero ombroso e spesso umido quindi, alle prime case, il fondo migliora e si corre veloci verso Naronchie; un po' prima del borgo c'è anche una nuova strada che taglia in piano sotto al paese (si risparmia un pò di tempo e fatica) ma credetemi che val la pena di tenere la vecchia strada per il "centro": non mancherete di scattare qualche foto ! La pista dopo un centinaio di m si collega con la "circonvallazione"; attenti ai 4 gradini nel finale. Poi si va veloci (su quello che anni or sono era uno stretto sentiero) fino a sbucare su una panoramica balconata nei pressi del Santuario di Sant'Augusta. Dopo l'immancabile digressione al Santuario con vista su Vittorio, si torna al piazzale per imboccare la ripida carrozzabile che conduce a valle. Dopo un portico, un breve tratto ripido e dissestato richiede attenzione, poi il fondo si fa liscio, quindi giù veloci fino ad incontrare via Vinera nel wp H q. 280; si scende per ancora 100 m poi, poco dopo un pilone enel, si svolta a sx tra i filari di un vigneto; dopo 50 m di ripidissima discesa (-30%) si arriva al torrente; lo si risale per circa 80 m e si trova un guado; dopo questo con breve risalita si raggiunge un gruppo di case e quindi ci si innesta con via Sfadigà: cementata e molto ripida. La rampa, per circa 500 m non da tregua poi spiana sensibilmente fino al punto K q. 410 dove si stacca la digressione per la chiesetta di San Mamante. Si tratta di un percorso ad anello antiorario di meno di 2 Km con circa 70 m di disl.: percorso panoramico con divertente discesa a bordo prato che non richiede più di 15 min, salvo sosta alla chiesetta. Tornati in K la strada prima piana diventa presto sassosa, scende ad un guado che spesso si prolunga in un torrente esondato sul sentiero finchè si cambia versante e torna asciutto e pedalabile. Ancora una rampetta cementata e si scollina nel punto L q. 450. La discesa è in parte sterrata ed in parte asfaltata approssimativamente (buche e ghiaino).. va bene per noi; presto si raggiunge il corso del rio Caglieron; all'improvviso si trovano nuove strutture: strada larga, parcheggi, ciclabili a lato, un ponticello in legno (wp M) tutto questo evidentemente per valorizzare un sito naturalistico: la forra del rio Caglieron e le cave di estrazione della "pietra dolza" che sono veramente di una bellezza unica; molto visitate nelle domeniche di primavera, in questa stagione ce lo godiamo in perfetta solitudine ! L'ardito camminamento in legno non consente di procedere in bici (a parte il fatto che è vietato, in certi punti proprio non si passa). Nulla di strano se il vostro GPS "darà i numeri", non potete sbagliare...arriverete comunque nei pressi del Ristorante il Mulino (wp M1 q. 250).
Per saperne di più
Ancora una micidiale rampetta per riguadagnare la strada per borgo Breda, poi ancora salita fino a q.340, dove si scollina. La successiva veloce discesa ci porta quasi in periferia di Vittorio, fino al punto N (q. 170) dove si devia a dx per la stradina con ind. Madonna della Salute. Si ripredono 50 m di quota ed ecco il Santuario con bella vista sula città di Vittorio.
Scesa una gradinata si imbocca un sentiero (tenere a dx ai bivi) a tratti stretto ed esposto ed in qualche punto sconnesso, che richiede attenzione, abilità .. e qualche tratto a piedi. Alla fine un buon sterrato in luogo ameno con ruscelletto chiudono in bellezza le difficoltà di questo giro. Presto la traccia conduce all'argine lungo il Meschio su ciclabile che attraversa l' antica periferia di Vittorio in dir. sud. Lasciata anche la periferia sud, la cilcabile continua quasi sempre sul lungo fiume con la possibilità di percorrere l'argine in posizione più elevata e più libera (da cilcsti e pedoni in passeggiata) fino a raggiungere San Giacomo di Veglia. Da qui abbiamo cercato un percorso verso Cozzuolo (in prevalente direzione ovest) che evitasse il più possibile le strade principali.
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Come arrivare al punto di partenza
Utilizzando l'A27 si esce a Vittorio V.to SUD. Subito a sx ed alla rotatoria ancora a sx. Dopo circa 600 m, all'incrocio di Cozzuolo ci si infila, a sx, tra chiesa e campanile, trovando subito il parcheggio. Una fontana si trova nei giardini che avete visto sulla sx, poco prima di arrivare alla chiesa.
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Commenti
Dr. Jekyll
11.02.2013 22:23
Stefano