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COLLE PACINI |
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Nella zona di Valle Castellana esistono una miriade di piccoli sentieri, mulattiere e tratturi che intersecandosi tra loro formano un vero e proprio labirinto immerso nelle foreste. Dal dopoguerra in poi il progressivo spopolamento di queste zone ha lasciato segni ancora oggi evidenti di una civiltà che fu, di popolazioni dedite esclusivamente al duro lavoro nelle campagne, appezzamenti di terreno di cui oggi, inesorabilmente, la natura torna ad impossessarsi. Dalla piazza del comune di Valle Castellana si segue la strada provinciale che passa nella Valle Tevera. In corrispondenza del bivio per la frazione di Coronelle giriamo a sx e dopo un tratto di asfalto fino al paese prendiamo un’ampia strada brecciata. Superato il Colle di Coronelle si raggiunge un valico, incrociata la strada che sale da Rocca Santa Maria, svoltiamo a sx ed al bivio successivo ancora a sx fino ad arrivare al Monte Ciccone (quota 1268m). E’ il punto più alto della nostra escursione, virando verso una baracca di legno (denominata dai locali “baracche de’ pummador”) si seguono in discesa flebili tracce tenendosi sul margine sinistro del prato. Improvvisamente si notano dei calanchi che sprofondano verso il fosso di Vallepezzata. Ci buttiamo sulla sinistra iniziando a cavalcare il crinale del Monte Pacini. Un sentiero abbastanza evidente scende dalla cresta regalando buone trame oltre ai selvaggi panorami sulla Valle del Castellano. Scesi di quota, pressappoco sui 1050m la traccia di cresta si perde mentre iniziano le difficoltà. L’originario sentiero di collegamento tra Colle Pacini ed il borgo fantasma di Vallepezzata, da informazioni assunte da boscaioli, pare sia richiuso quasi completamente da diversi decenni. Nonostante ciò una moltitudine di tracce animali calano verso il fossato, alcune più marcate forse perchè percorse da bracconieri piuttosto che da cercatori di funghi. Potrebbe sembrare bizzarro consigliare di portarsi appresso un machete ma è quello che abbiamo fatto noi nell’intento di dare una prima sfoltita a questa giungla di ginestre e rovi cercando di rendere un tantino più umana la difficile discesa ai ruderi di Vallepezzata da Sole. Arrivati alla prima abitazione non bisogna fare l’errore di prendere a dx, l’evidente sentiero tra i cespugli prosegue per il paese di Stavigliano. Bisogna invece intercettare, poco sotto i nostri piedi, un esile sentiero che scende in un piccolo fosso a sinistra per poi girare verso destra. Ci si mantiene a mezza costa e sbuchiamo in prossimità di una vecchia casa frequentata da pastori. Finiscono le non poche difficoltà cedendo il passo ad un emozionante single track che taglia a mezza costa il Fosso di Vallepezzata ripagando ampiamente delle fatiche patite. Il sentiero prosegue alla base del fossato ma giunti sotto la piccola frazione di Mattere riprendiamo la strada “ordinaria” che in velocità ci riporta a Valle Castellana.
CINGHIALE 07/11/2012 Valle Castellana
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rpapero
07.11.2012 22:21