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MONTE FOLTRONE |
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Questa traccia può essere annoverata senza dubbio tra quelle “ingnoranti”. E’ un trail cicloalpinistico che si snoda su una montagna spesso snobbata dagli escursionisti e battuta solamente da boscaioli e cercatori di tartufi. Può essere aggredita da diversi versanti ma, indipendentemente dalla decisione che si intende prendere, il dislivello da affrontare in salita scoraggia anche i bikers più decisi, dato che la bici va necessariamente portata a spalla per gran parte della ripida salita. Partiamo dal piazzale della Traversa di Campli e raggiungiamo la frazione di Battaglia. Entrati in paese svoltiamo a sx spingendo sui pedali fino alla fine della salita. In corrispondenza di una croce di ferro prendiamo a dx una carrareccia che attraversa il Fosso Rinzetta ed il Fosso Bianco per poi superare la zona di Pietrerosse ed il Pian Cerreto. Ci troviamo sul sentiero n.13 il quale purtroppo risulta privo di segnalazioni. Giunti i prossimità di un abitato isolato giriamo a sx per una traccia che inizia a salire costantemente per toccare quota mille metri circa ovvero nella zona denominata Salluta. Guardando sulla sx si nota quel che resta di un omino di pietra mentre un sentiero intricato sale spietato sulla Costa dell’Elce. La nostra, oserei definire, scelta “masochista” sta proprio in questo: salire lungo la Costa dell’Elce anziché dal sentiero n.14 (di gran lunga più comodo) che passa dalla Fonte dello Iaccere. Bici in spalla si affrontano ben cinquecento infidi metri di dislivello, faticando non poco per restare sulla retta via che troppo spesso si perde tra i boschi. Una volta riusciti ad uscire definitivamente dalla boscaglia subito si notano i resti di una vecchia caciara distrutta, segni di un passato di florida pastorizia. Dinanzi a noi il crinale montuoso che conduce alla vetta, per il momento ancora nascosta. Se ci si volta indietro si spalanca il sipario sull’intera Val Vibrata e su tutto il teramano fino al Mar Adriatico. A destra possiamo ammirare il Monte Girella nel suo versante che sovrasta le Gole del Salinello. Incrociamo a sx la traccia 14A che a mezza costa porta alla Sorgente dello Iaccere ma proseguiamo verso la cima dapprima zig-zagando per poi prendere un’evidente camminamento su ghiaia. Superati degli spuntoni di roccia la pendenza si affievolisce improvvisamente. La vetta è a pochi passi. Il panorama, manco a dirlo è a trecentosessanta gradi: la Valle Castellana, il Monte Tre Croci e Pietra Stretta ce li abbiamo praticamente sotto gli occhi mentre all’orizzonte ci accerchiano Sibillini , Laga, Gran Sasso e persino La Majella. Dalla vetta del Foltrone seguiamo l’unico passaggio su cresta il quale più in basso scivola verso il Colle Pian dell’Oro per aggiralo sulla sx. Stupendo colpo d’occhio sul Fosso Bianco. Proseguiamo in direzione del Monticchio ammirando gli spaventosi salti di roccia dei Balzi di Castiglione. Qui vietato sporgesi oltre il dovuto!!! Un piede messo male e ci si ritrova nell’aldilà. Arrivati al cospetto del Monticchio, abbandoniamo la visuale sul Fosso Grande e viriamo a sx avventurandoci per il sentiero n.15, un single track molto “ignorante” che tra una moltitudine di insidie scende deciso dalla montagna. La traccia in diversi punti tende a perdersi anche se qualche ometto di pietra qua e la riesce a guidarci. La discesa a volte è interrotta da alberi abbattuti e resa ancor più difficile dalla presenza di grosse pietre. I tutti i modi, con un minimo di prudenza, si riesce ad uscire indenni da questo trail selvaggio. Tornati alla frazione di Battaglia terminiamo il giro sfruttando, in corrispondenza del cimitero, la brecciata che costeggia il Fosso Grande per poi uscire a poche centinaia di metri dalla Traversa di Campli. La fatica ed il sudore versato, l’opprimente risalita della Costa dell’Elce e l’impegnativa discesa dalla vetta fanno di questo itinerario un’esperienza dura ma sicuramente appagante per gli amanti del cicloalpinismo…..”ignorante”…
CINGHIALE 02/11/2012 Traversa di Campli(TE)
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rpapero
02.11.2012 23:40