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PIZZO INTERMESOLI (cima sud) - CONCA DEL SAMBUCO |
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Ancora adesso, a volte, di sera, prima di addormentarmi mi tornano alla mente dei flash: rivedo quegli spazi immensi, quei salti di roccia, sento il ghiaione che mi frana sotto i piedi, le potenti folate di vento e la paura di non farcela…poi odo la voce dell’amico Pino Sabbatini che mi afferra la mano…e grida: “dai che ce la fai…non cadi giù…passami la bici….piede sicuro…domina l’ambiente….” Il Pizzo Intermesoli è una poderosa montagna del massiccio del Gran Sasso d'Italia, formata da due vette, dalla vetta Settentrionale (2483 m) e dalla Meridionale (2635 m). Spettacolare è la parete est di roccia che precipita verso la sottostante Val Maone. La vetta meridionale si affaccia direttamente su Campo Pericoli, a nord-ovest guarda verso Monte Corvo mentre ad sud-est della montagna è presente l'accoppiata Corno Piccolo-Corno Grande. È la terza cima più alta del massiccio del Gran Sasso. Dal piazzale di Campo Imperatore inizia ad albeggiare quando prendiamo a sx il sentiero che taglia la dorsale del Monte Portella e conduce al Passo del Lupo. Dopo una comoda pedalata il sentiero accentua la pendenza ed arriva al Passo della Portella. Scendiamo vertiginosamente su ghiaione zig-zagando sotto l’imponente parete del Pizzo Cefalone poi, superato un ripido strappo, eccoci all’omonima Sella . Mentre ci manteniamo sul crinale montuoso le prime famiglie di camosci incominciano curiosare da lontano. Proseguiamo scendendo alla Sella dei Grilli, posta a confine tra la Val Maone e la Valle del Venacquaro. Ci troviamo alla base del Pizzo Intermesoli (quota 2200m circa). Da questo luogo la vetta è raggiungibile esclusivamente dal sentiero 146 C.A.I., classificato come EE (per escursionisti esperti) ma l’ascesa e resa di gran lunga più dura e difficoltosa se sulle spalle si hanno una zaino ed una bici. La pendenza si rafforza man mano che si sale. Il fondo ghiaioso ed a tratti cedevole, la forza del vento che spira inesorabile rappresentano due ostacoli non di poco conto. Quel passaggio all’interno di un canalino che precede la vetta proprio non l’avrei mai superato senza l’aiuto del mio socio, grande esperto di montagna, il quale ha avuto il barbaro coraggio di portarmi fin lassù avendo agganciata dietro lo zaino la sua bici, reggendo nella mano sinistra anche la mia bici e nel contempo tendendomi con la mano destra per facilitarmi l’arrampicata. Sembra incredibile ma così è stato. Quasi del tutto sopraffatto dalla fatica e dalla tensione, quando con un filo di fiato riesco a scorgere la statuetta della Madonna posta sull’estremità del Pizzo, non posso far altro che cedere alla commozione. Il panorama a 360 gradi mi toglie le parole mentre l’amico Pino sorride soddisfatto, e con suo ghigno beffardo mi invita alla foto di rito in corrispondenza della vetta. Guardo quel Monte Corvo, che soltanto una settimana fa, ci diede del filo da torcere e mi viene da sorridere…montagna tosta si!! ma nulla a che vedere con il Pizzo Intermesoli. Seguendo la cresta della montagna ci dirigiamo verso la vetta settentrionale ma giunti ad una sella, svoltiamo a dx e ci prepariamo ad affrontare il secondo scoglio del nostro assurdo viaggio: la Conca del Sambuco. Il suggestivo nevaio della Conca del Sambuco è ubicato in un circo glaciale bellissimo compreso tra le quote di 2030 e 2070 m s.l.m. Il circo è racchiuso fra le tre cime del Pizzo d'Intermesoli tra cui risalta il Picco Pio XI. E’ la dimora di aquile e camosci. La sua alimentazione è prevalentemente valanghiva, tramite tre scariche nevose provenienti da direttrici diverse. La parte terminale del nevaio è chiusa verso valle da detrito di falda non organizzato, garantendo anche d'estate una piccola inversione termica notturna che aiuta a preservare la neve. Secondo alcuni esperti il nevaio si è estinto più volte negli ultimi quindici anni ed oggi possiamo anche noi testimoniare la totale assenza di neve. Ci si avventura lungo una traccia su ghiaione e si scivola letteralmente a valle affidandosi solo alle proprie doti di discesista, con la ruota posteriore bloccata e con l’anteriore che funge da timone di una barca che naviga in un mare di pietra. E’un’esperienza straordinaria venir giù dalla vetta unitamente a corposi branchi di camosci in fuga. Superata la Valle del Sambuco eccoci ad un nuova prova di forza: raggiungere ed aggirare il Picco dei Caprai dapprima riuscendo a scendere su di un ripido pendio e per poi attraversare una zona rocciosa piena zeppa di insidie e scomodi passaggi. Il sentiero, anche se riportato sulle cartine escursionistiche, in realtà, sul campo, è poco evidente, si perde in parecchi punti. Usciti dall’ostica zona rocciosa si imbocca un esile sentiero che serpeggia con una serie indefinita di svolte verso Prato Tondo. Si entra nella boscaglia devastata da valanghe e smottamenti. Dopo esserci districati a fatica in un labirinto di tracce animali riusciamo a sbucare nell’oasi di pace dei Prati Cantiere. Ponendoci spalle al Gran Sasso viriamo sulla destra dei prati dove scorgiamo l’unico segnale C.A.I a ridosso di una pianta, entriamo nel bosco e seguiamo l’evidente e difficile single track che precipita nella Valle del Rio Arno. Superato il ponticello sul Rio Arno intercettiamo la traccia 102 C.A.I. che porta all’abitato di Pietracamela. Bypassiamo la frana abbattutasi sul paese e compiamo un’ultima incursione tra i vicoli tornando così alla civiltà. L’itinerario termina in prossimità della diga di Piaganini non dopo aver percorso qualche km di bitume tutto in discesa. Il presente itinerario, il primo che mi sento di classificare come estremo, ho deciso di pubblicarlo con la speranza che, chi voglia emulare le nostre folli gesta, abbia ben presente dei rischi a cui va incontro. Il Pizzo Intermesoli è un massiccio poco frequentato, difficile da conquistare, selvaggio ed al tempo stesso meraviglioso. Un montagna che richiede esperienza, buone capacità di orientamento e soprattutto passo sicuro ed assenza di vertigini…questo se fatto a piedi….se poi si decide di farlo in bici allora sarebbe meglio consultare preventivamente un buon psichiatra.
CINGHIALE 23/09/2012 Piaganini (TE)
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rpapero
26.09.2012 15:20