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Monte Porrara |
Premetto che si tratta di un giro di cicloaplinismo, che ci porta sulla croce di vetta a 2137 metri spingendo la bici e portandola a spalla, ma che al contempo ci offre scenari impagabili.
Abbiamo iniziato il giro dalla Stazione di Palena con la discesa che termina a Campo di Giove. Per questo siamo stati costretti a recupero auto facendoci 10km di asfalto al termine del giro. Consiglio di partire da Campo di Giove in modo da terminare il giro con la discesa.
Il Porrara è una montagna unica nel suo genere, è un'appendice del gruppo della Majella, nella parte sud-ovest. E' stretto e lungo, con il sentiero che corre lungo tutto il filo di cresta regalandoci sensazioni indescrivibili: panorami che si estendono sulla vicina Majella e su tutta la valle del Pescara fino a spaziare verso il Gran Sasso, ma soprattutto verticalità da brivido, precipizi a destra e sinistra del sentiero.
Veniamo al giro: siamo partiti dalla Stazione di Palena e siamo scesi su un brevissimo tratto di asfalto in direzione di Palena, che ci ha fatto perdere qualche metro di quota. Dopo un vivaio che incontriamo sulla sinistra, imbocchiamo la deviazione, sempre a sinistra, che conduce al Sanutario della Madonna dell'Altare. Iniziamo a risalire pedalando ancora per un brevissimo tratto di asfalto stando attenti ad imboccare la carrareccia sulla sinistra, identificata in maniera molto visibile con il sentiero 13 (ossia il numero 29 sulla carta del CAI).
Inizia così un lungo ed estenuante percorso sottobosco su fondo a volte sconnesso, ma sempre pedalabile.
sentiero 13: la carrareccia pedalabile fino a 1800
La pedalata è faticosa, di tanto in tanto la salita si attenua per farci riprendere fiato, per poi impennarsi di nuovo. Si procede sotto bosco per una serie di tornanti che ci fanno guadagnare quota e riusciamo a pedalare fino a circa 1800 metri slm.
Arriviamo ad una radura, sempre sotto il bosco, in cui termina la carrareccia (che sembra proseguire in discesa, e che ovviamente ignoriamo). Da ora, fin sopra la cima, non si pedala più.
Dalla radura ci teniamo sulla destra cercando l'imbocco del sentiero, segnalato sempre con il n13, che taglia in diagonale facendoci continuare a salire. Usciamo dal bosco e ci riagganciamo al sentiero 12 che seguiamo fin sopra la cima, prima spingendo e poi portando la bici in spalla. Il tempo di spinta/spalla è di circa 40 minuti (comprensivo di soste-foto e pause per riprendere fiato)
Dalla croce di vetta inizia il paradiso:
la croce di vetta
ci buttiamo giù seguendo il sentiero sul filo di cresta, dominando dall'alto pendenze da brivido. Il sentiero è prevalentemente in discesa, ma ogni tanto ci costringe a spingere la bici o portarla a spalla per alcuni brevi tratti.
sentiero sul filo di cresta
Lo facciamo senza fatica, consapevoli che subito dopo ricomincia il divertimento, ed appagati anche dalla splendida visuale che ci circonda
Andiamo avanti con questo ritmo fino a percorrere tutto il profilo della montagna
Scendiamo l'ultimo tratto con un pò di fatica: si tratta di un breve tratto difficile anche da fare a piedi, ma con un pò di pazienza lo superiamo agevolmente e ci prepariamo ad affrontare l'ultima fatica della giornata: la risalita allo "scoglio" alla base della montagna, ossia al colle dove terminano gli impianti di risalita che partono da Guado di Coccia: la fatica dura poco, circa 15 minuti; riprendiamo fiato e ci buttiamo in discesa lungo la pista da sci fino ad arrivare a Guado di Coccia.
Ora arriva la classica ciliegina sulla torta, perchè per scendere fino a Campo di Giove scegliamo di non percorrere la squallida pista da sci, ma ci buttiamo sulla destra, imboccando il sentiero 1 CAI, che in uno splendido single track, prima sotto bosco, tra tornantini stretti e verticali e passaggi su roccette che sembravano scavate a forma di gradini
le roccette sul single track verso Campo di Giove
, ci riporta sulla carrareccia, che a gran velocità scende fino alla strada asfaltata, all'altezza del cimitero di campo di Giove.
single track infinito verso Campo di Giove
Per recuperare le auto scegliamo inizialmente di evitare l'asfalto, quindi imbocchiamo la pista ciclabile, per poi addentrarci nel bosco in passaggi stretti e molto suggestivi
La stanchezza però inizia a farsi sentire, quindi scegliamo di guadagnare di nuovo l'asfalto fino a recuperare le macchine alla Stazione di Palena
Mauro e Alessandro by Cinghiali della Majella
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Come arrivare al punto di partenza
A25 uscita Sulmona. Seguire per Campo di Giove
Cartina
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Commenti
kastrykonan
20.09.2013 10:27