Grande traversata tra Trentino e Lombardia

Itinerario lungo ma di grande soddisfazione che, su antiche strade militari, ci permette di valicare quello che fu il confine tra Italia e Austria e ci porta in Trentino attraversando arditi passi d’alta quota.
Avvertenze
Probabile presenza di neve sino al mese di Giugno nei tratti sommitali.
Scarsità di rifornimenti d’acqua potabile e totale assenza di punti di ristoro lungo il percorso, che si svolge in alta montagna.
Itinerario in alta quota: equipaggiarsi adeguatamente !
Si parte dal rifugio Campras e dopo poche centinaia di metri in salita su asfalto si imbocca la sterrata a destra in direzione “Laghi di Bruffione”, segnavia CAI 401 e 425. Superato il ponte sul fiume Caffaro inizia una strada forestale che, con pendenza costante, ci porta dopo circa 3 km sino alla affascinante piana del Bruffione (mt. 1.750).
Giunti alla piana, si segue il segnavia CAI 425 per il passo delle Cornelle, attraversando un primo ponticello in legno e prendendo a destra lungo la traccia dell’antica strada militare sino a superare un secondo ponticello in legno. La strada ci culla con un fondo di erba corta che pare moquette per i primi due tornanti, poi diventa un poco più impegnativa ma sempre percorribile in sella. Si consiglia un ritmo rilassato, il giro è ancora lungo! Si impongono frequenti soste per fotografare paesaggi indimenticabili.
Il sentiero porta in prossimità del Passo delle Cornelle (mt. 2.000) , dopo circa 8 km dalla partenza, al bivio Malga Serolo, malga Dosso Rotondo, passo di Brealone. Prendere a sinistra in salita per passo di Brealone.
Circa al chilometro 9 inizia un’entusiasmante discesa con viste panoramiche su malga Vacil, Val Sorino, e quello che viene definito il Giro dell’Orizzonte. In fondo vediamo il passo di Brealone, che raggiungeremo con breve ma impegnativa salita. Al chiloletro 11 circa, prendere a sinistra per Passo di Brealone, in corrispondenza del bivio con malga Serolo.
Al passo di Brealone è d’obbligo una sosta per ammirare il panorama che si apre davanti a noi, con i sottostanti laghetti di Bruffione.
Un entusiasmante single track in discesa ci porta sino al bivacco Bruffione, mt. 2143, struttura sempre aperta, dotata di uso cucina e brande, riparo prezioso in caso di maltempo o, perché no, per una sosta rilassante o un pernottamento in quota .
Si prende a destra la bellissima discesa verso la valle Aperta e la Sella di Bondolo, segnavia CAI 258. Attenzione ad un paio di ponticelli franati che debbono essere superati a piedi.
Si attraversa il torrente Giulis su ponte in legno e si interseca la strada sterrata che risale la Val Aperta, segnavia Cai 258 direzione Sella di Bondolo. Si segue la sterrata per pochi metri perché subito la si abbandona prendendo la prima a destra in direzione Sella di Bondolo; con pendenza costante su stradina forestale con fondo erboso giungiamo alla sella (mt. 1.944). Lì si consiglia di proseguire dritti lungo il segnavia CIA 258 (direzione Casinei di Nova) che ci permette di percorrere una rilassante strada sterrata sino alla Malga Clef. Dalla sella si potrebbe anche seguire il segnavia 251 in direzione Lago di Casinei, cosa che sconsigliamo perché poco ciclabile.
Dalla malga si prende a sinistra, seguendo le indicazioni CAI 258 direzione Casinei di Nova e “Rampinada”.
Si arriva poi ad una malga dove c’è un bivio con indicazioni Malga Lavanech, Rampinada, Val Daone; si seguono le indicazioni per Val Daone, meta finale della nostra gita. Un single track nel bosco, con discese entusiasmanti e tratti in salita che fanno suonare il cicalino del cardiofrequenzimetro ci porta sino a malga Lavanech .
Giunti poi al bivio con indicazioni “Bivio Malga Nuova – Località Manon” e “Malga Lavanech “ seguire per località Manon, indicato anche come tracciato MTB B204 – Rampinada. Lungo agevole strada sterrata in discesa si ariva al bivio “località Manon - Malga Nuova”- Seguire per località Manon e Pracul. Compare purtroppo l’odiato asfalto, che però troviamo il modo d’abbandonare presto: infatti, alla deviazione per “Ponte Manoncin – Pracul – Daone”, sentiero SAT 250, si prende a destra in corrispondenza delle malghe.
Un ultimo acciottolato impegnativo ma di grande soddisfazione ci porta in località Pracul, dove ahinoi non resta altra alternativa che prendere la strada asfaltata sino a Pieve di Bono dove termina il nostro tour. Poco male: sono alcuni chilometri di agevole discesa, utili per una sana pedalata di scarico per il recupero muscolare.

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Come arrivare al punto di partenza

Rifugio Campras il località Gaver (Bagolino, Brescia)

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Commenti

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rico964

30.01.2013 11:32

ma il collegamento tra partenza e arrivo ?
bisogna usare due macchine?
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giopeli

30.01.2013 11:58

Ottima domanda. Ci sono tre possibilità.
1. La soluzione del gran signore. Si ferma in albergo e il giorno dopo si gode il rientro in bici, oppure prosegue per altre gite in zona;
2. L'atleta vero. Quello rientra in bici in giornata
3. L'atleta aspirante. E' colui che usa due macchine.
Io per esempio sono atleta aspirante.
Ma la vera libidine è collegare questo giro con altri per fare un mega tour. Ad esempio due anni fa sono partito da Rodengo Saiano, il primo giorno siamo arrivati in Maniva (sfruttando ciclabili e sentieri) dove abbiamo pernottato, e il secondo abbiam fatto la grande traversata. Al lago d'Idro son venuti a prenderci. Memorabile.

Infos

Inserito da
giopeli
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Tipologia
Itinerario da A a B
Inserito il
06.08.2012
Località
Gaver (Brescia)
Regione
Lombardia
Web
Homepage
Tempo Percorrenza
5 ore
Distanza
44,1
Dislivello
1200
Difficoltà tecnica
medio
Condizione fisica
medio
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