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228 MINIDOLOMITI da Calalzo di Cadore, in verso Orario. |
Referente LUIGI - (
ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione 29/07/2012
SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 134 Km - Dislivello Sal/Disc = +1650 m
Quote min/Max = 690 / 1635 - Ciclabilità su tempo 99% - Tempo Standard ore 11:0 min
Velocità media = 12,2 Km/ora - Difficoltà Tecnica = 3/7 - G.D. = 93 DIFFICILE
Vedi FOTO
NOTE: Percorso lungo ma non impossibile per ogni cilclista ben allenato; l'importante è partir presto al mattino (si consiglia alle 7) nei mesi da giugno ad agosto per la più lunga durata di luce diurna.
In gran parte poi si tratta di piste ciclabili asfaltate o con ottimo fondo strerrato; inoltre, l'occasione di ristoro (bar-fontane ristotranti) non manca quasi mai, lungo il percorso.
La cilcabilità non è stata data al 100% causa alcuni ponticelli gradonati ed all'unica discesa con tratto ripido e dissestato: poche centinaia di metri per scendere dal wp T5 a Sopalù; questo inedito passaggio consente però di evitare alcuni km della trafficata SS dell'Alto Comelico.
DESCRIZIONE:
Il percorso, in sintesi è: Calalzo - Cortina - Dobbiaco - San Candido - Passo Monte Croce Comelico - Santo Stefano, Cima Gogna, Domegge, Calalzo. Si potrebbe fare in bici da corsa per ciclabili asfaltate (circa 40 Km) e poi per strade statali trafficatissime nella stagione estiva:. il panorama sulle Dolomiti sarebbe stato quasi lo stesso....
Il nostro intento è stato quello di collegare, alle ottime ciclabili presenti, una serie di stradine minori e sconosciute che hanno permesso di ridurre la percorrenza sulle statali a meno di 5 Km e prevalentemente in discesa.
Dalla stazione F.S. di Calalzo (q. 740) si parte subito sulla famosa cilcabile delle Dolomiti, completata lo scorso anno con l'esecuzione del tratto Venas-Vodo. Gallerie illuminate ed attraversamenti della statale su sottopassi; tratti in sede escusiva, dove non era possibile ripristinare l'originale tracciato, ne fanno una struttura turistica di grande pregio che grazie anche all'eccezionale ambiente dolomitico potrà attrarre un notevole flusso turistico eco-compatibile.
Da Dogana Vecchia e fino alla periferia di Cortina si incontrano tratti forestali in ghiaino ed un po' di saliscendi, poi, a Socol, ci si porta lungo il T. Boite per evitare un po' di asfalto.
Si risale alla ciclabile e si attraversa Cortina (purtoppo si trovano frequenti attraversamenti che interrompono la pista) poi finalmente, lasciata Cortina, terminano sia l'asfalto che gli attraveraamnti e si può percorrere rilassati il tratto più bello della ciclabile in territorio Veneto, fino al valico di Cimabanche (q. 1530).
La discesa verso Dobbiaco riserva alcune sorprese: in certi tratti (in particolare tra Carbonin ed il Lago di Landro) la ghiaia ha sommerso la pista e ci si trova a dover pedalare con qualche difficoltà su quello che per alcune centinaia di metri sembra proprio il greto di un torrente. Più a valle la pista presenta dei tratti nuovi "tirati lisci di fresco" alternati a vecchie forestali: ci stanno lavorando ....e non escluderei a breve modifiche del tracciato per renderlo più adatto ad un ciclismo turistico. Da Dobbiaco per proseguire su ciclabile non c'è che l'imbarazzo della scelta: noi optiamo per il tracciato più a monte (lato sud della Val Pusteria) che, altalenante nel bosco, passa per la DrauQuelle (sorgenti del fiume Drava) ed arriva a San Candido alla base della stazione sciistica Haunold/Baranci.
Da quota 1180 (circa la stessa di Dobbiaco) inizia la lunga risalita per il passo Monte Croce Comelico. L'inizio avviene sull'ottima ciclabile in sede esclusiva dal fondo perfetto e ben segnalata; raramente presenta qualche breve strappo ma nel complesso la salita è gradevole e ben ombreggiata. A Sesto un breve tratto, 100 m , su statale (peccato) poi si riprende la ciclabile fino a Moso dove nel wp R (q.1340) troveremo fontana, bar e faremo una sosta, considerata anche la rampa di Via Alpe di Nemes che ci si presenta di fronte.
Si sale faticosamnte ma l'asfalto ci aiuta a tenere una velocità ridotta e restare in sella; segue presto un ottimo sterrato con pendenze più miti. Dal wp R1 al wp R2 si percorre uno stretto sentiero con 2 ponticelli che mantiene sostanzialmente la quota; poi una serie di dure rampe danno inzio alla parte centrale della salita, la più impegnativa ma pur sempre ciclabile. Nel wp R3 q. 1515 unn ponticello ci permette di passare il torrente ed entrare nel camping Caravan Park Sesto. La traversata nel campeggio consente, da una parte di evitare una zona acquitrinosa, poco ciclabile al di qua del torrente ed anche l'immissione sulla S.S. che corre poco oltre il Campeggio.
NOTA: i servizi di questo Camping sono riconosciuti tra i migliori d'Europa; se pensate che esageri, provate ad approfittarne: di sicuro se siete campeggiatori, non mancherete di tornarci.
Usciti dalla strada principale trovate subito, sulla sx, la stradina sterrata che corre quasi parallela alla statale e che conduce al passo Monte Croce. Nel finale l'ostacolo di alcuni gradini, quindi si arriva all'inevitabile immissione nella S.S., poche centinaia di metri prima dello scollinamento. Questo è il punto di sosta obbligata (se siete partiti da Calalzo alle 7, ora saranno le 15 ed avrete di sicuro appetito!) sia perchè qui trovate un ottimo albergo/bar/ristiorante sia perchè la lunga discesa che segue consentirà la digestione.
Discesa su tratturo attraverso i prati poi una bella forestale nel fitto bosco: entusiasmante !
NOTA: se per contrattembi avete bisogno di abbreviare, potete svoltare a sx per Padola, dove rientrerete in traccia.
Svoltando a dx, si arriva in Loc. Bagni di Valgrande, quindi si passa sul retro dell'edificio per tagliare un po' d'asfalto.
Il percorso resta in quota fin sopra Padola, dove alla prima stradina asfaltata si prende a sx e giù in discesa, attraverso il paese e ancura fino al ponte sul T. Risena. Si sale a Dosoledo evitando la SS grazie ad un marciapiede (ciclabile) e qui si scollina. Circa 600 m sulla SS poi giù per una stradina che mantiene direzione ma perde quota. Nel wp T5 (vedi Note) giù ripidissimamente fino a Sopalù (ATTENZIONE).
Dal paese si prende il fondovalle fino a Gera e da qui la bella cilcabile che termina a Santo Stefano. Meno di 1 km di SS e si trova la possibilità di uscirne (wp U1) aggirando il Col Trondo per belle forestali recentemente asfaltate; se siete stanchi od avete fretta, tenete la S.S. per altri 2 Km e risparmierete un dislivello di circa 100 m. Alla casa cantoniera si ritorna comunque in traccia e si percorre un altro tratto di SS (600 m), fino all'imbocco della galleria. Qui si prende l'antica strada lungo-Piave, ormai abbandonata ed in totale dissesto: ATTENZIONE non sono solo le pietre e macigni che si accumulano sul selciato a dar preoccupazione (ovviamente non si deve transitare in caso di piogge abbonanti) ma l'inattesa presenza di voragini sul lato sx della carreggiata e che precipitano direttamente al Piave non segnalate ed in fase evolutiva. Si raccomanda di transitare con prudenza e NON appaiati !). Comunque il tratto ha un grande fascino e sarebbe un peccato dovervi rinunciare per il progressivo ammaloramento; tra l'altro, escluso anche il transito nella galleria, dovremmo valicare il Passo di Sant' Antonio passando per Danta ed Auronzo, per poter completare questo percorso.
A Cima Gogna ci si immette sulla SS per il tratto più lungo, circa 3 Km di cui i primi 2 in discesa. Poi si devia a dx per Lozzo e si evita ancora la SS passando per la chiesetta di S.Antonio. Riattraversata la SS si procede in veloce discesa per il centro di Domagge, quindi si raggiunge il punto più basso quota (690 m ) nei pressi del centro sportivo di Vallesella, con bel panorama sul lago di Centro Cadore.
Ultimo sforzo: un sentierino ripido ma agevole ci consente di riguadagnare la SS nei pressi del Ponte Molinà; ancora 400 m di SS e si svolta a sx in discesa verso la stazione FS ed il vicino parcheggio.
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Come arrivare al punto di partenza
Da sud (Mestre - TV) si percorre tutta l'A27 e si prosegue sulla statale in dir. di Cortina; al bivio Cortina/Auronzo, si tiene a dx per Auronzo; dopo circa 4 Km di discesa si lascia la statale svoltando a dx per la Stazione F.S. di Calalzo. Poco oltre l'edificio, sulla dx, si trova ampio parcheggio.
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