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TRAVERSATA DEL GRAN SASSO (big) |
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La traversata del Gran Sasso rappresenta ormai un appuntamento al quale, ogni anno, sempre più gente non vuol rinunciare. Tra nostalgici, avventurieri e desiderosi delle alte quote eccoci oggi pronti ad affrontare un “cult” dell’all mountain. La versione di quest’anno è una versione “big” in quanto il Cinghiale, onde evitare che gli venissero mosse critiche dagli acerrimi nemici del bitume, ha preferito ridurre quasi a zero i tratti su asfalto. Inoltre dopo la versione “short” dell’anno scorso (
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/5511 ) quest’anno si è preferito estendere l’itinerario fino al comune di Montorio al Vomano, rendendolo di conseguenza più impegnativo. La traversata richiede necessariamente di effettuare il recupero auto. La partenza è in località Fonte Cerreto di Assergi (AQ) ove la funivia del Gran Sasso effettua il trasferimento a Campo Imperatore. Si consiglia di assumere preventivamente informazioni sull’apertura e sugli orari dell’impianto onde evitare sorprese dato che la funivia è di frequente soggetta a manutenzione. Raggiunto l’osservatorio di Campo Imperatore ci si inerpica bici a spalla fino al Rifugio Duca degli Abruzzi. Nell’ascesa già il cuore inizia a pulsare più intensamente non tanto per la fatica ma per i meravigliosi paesaggi che si possono contemplare… dall’immensa piana di Campo Imperatore all’imponente catena del Gran Sasso vista dal versante aquilano. Arrivati al rifugio, altro scenario altre emozioni, stavolta fanno da protagonisti Pizzo Cefalone (2533m) e Pizzo Intermesoli (2635m). Guardando verso valle invece il paesaggio lunare di Campo Pericoli invoglia a scendere ma prima bisogna arrivare alla Sella di Monte Aquila perciò intraprendiamo il sentiero n.161 C.A.I. che sale tra rocce aguzze e tratti esposti. Eccoci al cospetto della vetta occidentale del Corno Grande con i suoi 2912m di altezza. Alla Sella di Monte Aquila si trova il bivio per la via “normale” del Corno Grande e per la famigerata “direttissima”. Noi prendiamo a sx e iniziamo la splendida discesa che porta al Rifugio Garibaldi. Quest’ultimo è ubicato sul Pizzo Fava poco sotto il Primo Scrimone. Dal Rifugio Garibaldi oltrepassiamo i verdi prati di Campo Pericoli sfruttando dei trails puliti e tecnici fino a portarci all’imbocco della incantevole Val Maone. Dalla parte alta della valle ci avventuriamo nel Sentiero Italia che diventa più ostile man mano che si procede tra ghiaione e pietrozzi. Transitiamo sotto l’imponente parete del Pizzo Intermesoli e del Picco Pio XI. Più in basso, a ridosso di una macchia boschiva, è nascosta la Grotta dell’Oro. Perché si chiama Grotta dell’Oro? Il motivo di tale toponimo è semplice… per la presenza nel suo interno della pirite,minerale dal colore giallo oro. Nulla quindi a che vedere con una vena d’oro o con un tesoro nascosto da qualche feroce brigante. Volgendo lo sguardo a dx, sul versante del Corno Piccolo, ammiriamo le Coste del Calderone. Il sentiero, dopo averci impegnato non poco, torna ad essere più clemente e si apre su un’altra vallata degna di visita, la Valle del Rio Arno in merito alla quale si rimanda al seguente link
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7372 All’imbocco della valle del Rio Arno, sulla sx, ecco il primo punto d’acqua dell’itinerario, è l’omonima sorgente. Più avanti, all’inizio di una ripida discesa, sono visibili le cascate che segnano il bivio con il sentiero n.102 il quale scende a Piatracamela. Noi abbiamo deciso di seguire il Sentiero Italia affrontando dei ripidi strappi che risalagono le coste di San Giovanni. La strada si ripresenta in discesa, attraversa un tratto boschivo ed esce sui Prati di Tivo. Incrociata la strada asfaltata giriamo a dx e dopo qualche metro di bitume continuiamo sulla sx per il Sentiero Italia che taglia di netto i “prati bassi” e incrocia per la seconda volta l’asfalto. La traccia ora si insinua di nuovo nella boscaglia procedendo tortuosamente tra rocce, corsi d’acqua e passaggi impervi. Si prosegue su fondo molto tecnico culminando sopra l’abitato di Pietracamela dove , a ridosso di grandi massi teatro di arrampicate, insiste il secondo punto d’acqua. Procediamo a dx bypassando il paese e ci portiamo al bivio per la strada provinciale che conduce ai Prati di Tivo, giriamo a sx e scendiamo di qualche centinaio di metri. Sulla dx c’è l’imbocco del sentiero n.155. Passiamo dinanzi ad una croce e scendiamo velocemente verso il torrente sottostante sfruttando una traccia ripida che nella prima parte presenta grossi scaloni culminanti in una svolta a gomito sul dirupo. Attraversato il corso d’acqua risaliamo procedendo per il versante opposto alle Coste del Mulino. Il single track intercetta il sentiero che arriva da Cima Alta, scende velocemente al ponticello sul Rio San Giacomo per sbucare sulla strada per Cerqueto. Giriamo a dx e saliamo al paesino di poche anime dove ogni anno si svolge il presepe vivente. Dopo un’incursione per l’abitato, in corrispondenza di uno slargo prendiamo a dx per una strada brecciata. Percorsi poche decine di metri in pianura svoltiamo a dx proseguendo per il 155 C.A.I.. Questo tratto è caratterizzato da un infinito saliscendi su una traccia larga di poco più di 50cm, completamente immersa nei boschi, che raggiunge a mezza costa il Rio Maggiore e arriva all’abitato di Cusciano. Altra incursione per i vicoli e questa volta sostiamo per rifornimento acqua nei pressi di un antico lavatoio. Si prende adesso la provinciale per Montorio al Vomano, si percorre circa un km su asfalto per poi deviare a sx in corrispondenza di una strada privata che porta ad una casa presidiata da grossi cani pastori. La discesa si fa velocissima dapprima in un susseguirsi di salti e poi in una serie di curve al cardiopalmo. Scesi alla S.S del Gran Sasso d’Italia ci troviamo ora dinanzi all’ex ristorante “il Porcellino”. Osservando frontalmente lo stabile, si nota a dx un tratturo che scende verso il fiume Vomano. Purtroppo la segnaletica C.A.I. oltre ad essere obsoleta è anche divelta ma la strada non presenta alternative perciò raggiungiamo il fiume e lo attraversiamo. Procedendo sul letto del fiume per alcuni metri riesce agevole riprendere, a sx di questo, la traccia che si innesta in un “sentiero natura” realizzato anni fa dall’Ente Parco. Siamo giunti all’ultimo estenuante tratto della nostra escursione il quale si snoda in una zona molto suggestiva a due passi da Montorio al Vomano. Quando la fatica inizia a farsi sentire sulle nostre gambe che da diverse ore sono sottoposte alla sollecitazioni di questa lunga traversata è giunta l’ora di chiudere l’itinerario . Usciti sulla provinciale per San Giorgio giriamo a dx , scendiamo alle porte della parte vecchia di Montorio per poi raggiungere agevolmente il sospirato arrivo. A questo punto non mi resta che ringraziare tutti bikers che hanno preso parte all’evento quali Sibillini-mtb, Tritasabato, MTB Subiaco e i Cinghiali della Majella. A loro va tutta la stima e l’amicizia di CINGHIALE-MTB.
CINGHIALE – PAPERO 16/06/2012 Montorio al Vomano
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rpapero
19.06.2012 21:24