Gobbe di Selva Romana dal sentiero 3A

Prima di passare alla descrizione del giro, voglio dare un suggerimento: scendere dalle Gobbe è un'esperienza che ripaga mille fatiche, ma consiglio vivamente di NON arrivarci dal sentiero 3A. La via più agevole è scendere dal Monte Cavallo

Passiamo al giro: si sale da Bocca di Valle e si arriva facilmente a Piana delle Mele e quindi a Valle delle Monache. Si continua a salire puntando a sinistra in direzione delle Cascate di San Giovanni, ma subito dopo aver imboccato il sentiero, prima di iniziare a scendere, imboccare la traccia a destra che sale. L'imbocco è poco visibile, ma subito dopo la traccia è ben evidente.
Per una mezz'oretta non si pedala più: il sentiero è pulito ma la pendenza è molto forte.
La fatica finisce quando superiamo i 1400 di altezza e la pendenza inizia al affievolirsi fino a sparire del tutto: ci aspetta un tratto interamente pedalabile in leggeri sali-scendi fino a raggiungere le fonte Acqua dei Buoi, con un'acqua freschissima e limpida per poi incrociare il sentiero 3 (numerazione CAI) che sale da Pennapiedimonte fino al Rifugio Pomilio. Incrociamo il sentiero all'altezza della Rapina.
Imbocchiamo il famigerato 3A. ben segnalato ed inizialmente molto pulito ed evidente....ma dura poco.
Infatti presto iniziano le sofferenze dovute a frane, molti alberi caduti, altre frane, altri alberi caduti, rami cresciuti sul sentiero che lo ostruscono totalmente, traccia che di tanto in tanto sparisce, per poi tornare evidente. Avanzare lungo il sentiero diventa sempre più arduo e pericoloso, oltre che faticoso. E' un vero peccato, perchè il 3A (che sulla carta del CAI è identificato come 3B) taglia a mezza costa il Vallone delle 3 Grotte ed è per gran parte pianeggiante o con poco dislivello. Se fosse pulito e curato, sarebbe un'ottima via di accesso alle Gobbe, ed anche al Monte Cavallo.

tratto suggestivo sul 3A



In ogni caso, passiamo alle cose belle. Arrivati in cima ci troviamo di fronte ad un paesaggio mozzafiato: le Murelle giganteggiavano di fronte noi e ci facevano sentire insignificanti; il Focalone sembrava di poterlo toccare e ci invitava a 1000 arrampicate.

Le Murelle

Finalmente dopo tante fatiche siamo arrivati in paradiso.

foto ricordo in cima



Il sentiero per scendere è ben segnalato (G2 denominazione del Parco) e curato

indicazioni del sentiero in cima:sentiero 4 sul cartello e G2 sulla pietra

. Inizialmente la foresta di pini mugo può creare qualche piccolo fastidio ed in un paio di occasioni siamo stati costretti a scendere dalla bici, ma problemi assolutamente trascurabili.

inizio discesa prima del bosco


Non appena iniziamo a perdere quota entriamo nel bosco, ed allora inizia lo spasso: una serie infinita di tornanti verticali con ampi tratti dove rilanciare; terreno morbido ricoperto da foglie e poche rocce sporgenti. Attenzione solo ai rami secchi che spesso attentavano all'integrità di raggi e forcellini.
Per il resto si scende piacevolmente in quella che sembra una discesa senza fine; attenzione solo a non lasciarsi trarre in inganno verso la parte finale, in cui il sentiero G2 (denominazione del Parco Majella), fino ad ora ben evidente, continua in una svolta a sinistra che, in velocità, è poco visibile. Il rischio è di continuare sul sentiero che inizia a risalire verso la valle di Selva Romana

Terminata la discesa dobbiamo affrontare il guado del torrente Avella poco prima del Linaro.
Incrociata la sterrata (sentiero 4 CAI o G2 del Parco) abbiamo fatto qualche centinaio di metri a sinistra solo per rifocillarci alla fontana. Altrimenti si imbocca a destra in direzione di Pennapiedimonte. Giunti al paese l'ultimo tratto di asfalto ci separa dalle auto lasciate a Bocca di Valle

Luca e Mauro by
CINGHIALI DELLA MAJELLA

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Come arrivare al punto di partenza

da Guardiagrele prendere per Bocca di Valle. Parcheggiare presso la casa cantoniera

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Commenti

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massimo.71

11.08.2014 11:47

Ho fatto il giro seguendo la traccia, un vero incubo, ma prima di postarlo lo ai fatto, come si dice fidarsi e bene non e meglio.
Prima dici di non arrivarci dal sentiero 3a e poi posti il tracciato col sent. 3a.
il 3a e da suicidio con la bici ma anche il resto, praticamente la meta e di salita e si spinge la bici, facile sbagliare strada soprattutto nei valloni dove si perde la traccia, altro che 6ore ce voluto una giornata ed eravamo allenati.
Se ti avessimo avuto sotto le mani.....
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maubra

11.08.2014 12:09

Massimo scusami se non sono stato chiaro, mi dispiace averti creato problemi. Le prime parole che ho scritto invitavano a fare la discesa, ma consigliavo di arrivarci da un'altra parte invece che dal giro che ho fatto e descritto, cioè il 3A. Il giro l'ho fatto eccome, e proprio per questo ne consigliavo la discesa, ma sconsigliavo di usare la stessa via di salita. Scrivevo: "Infatti presto iniziano le sofferenze dovute a frane, molti alberi caduti, altre frane, altri alberi caduti, rami cresciuti sul sentiero che lo ostruscono totalmente, traccia che di tanto in tanto sparisce, per poi tornare evidente. Avanzare lungo il sentiero diventa sempre più arduo e pericoloso, oltre che faticoso. "....credevo fosse abbastanza chiaro. E' un vero peccato perchè se non fosse per le immense difficoltà ed ostruzioni, anche la salita sarebbe bella. Il 3A era un vecchio sentiero del CAI che invece l'Ente Parco ha deciso di far chiudere invece che sistemare. Credimi, mi dispiace averti creato dei problemi e trasformato una bella escursione in un incubo. Ora però mi metti paura; posso cavarmela offrendoti una birra oppure mi devo guardare le spalle?
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massimo.71

11.08.2014 12:23

No tranquillo l'importatante e essere tornati a casa, poi ce stata la discesa che ha ripagato il tutto. Ci si vede per una birretta

Infos

Inserito da
maubra
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
04.06.2012
Località
SPexSS263, 66010 Rapino CH, Italia
Regione
Altro
Web
Homepage
Tempo Percorrenza
6 ore
Distanza
32.0 km
Dislivello
1300
Difficoltà tecnica
difficile
Condizione fisica
duro
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