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SASSO SPACCATO |
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Si parte dalla piazzetta di Santa Maria di Acquasanta Terme (AP), al primo incrocio svoltiamo a sx e seguiamo direzione Arli. La strada inizialmente è in discesa. In località S. Emidio svoltiamo a sx per Agore e passiamo davanti alla centrale idroelettrica sul fiume Tronto. Inizia qui la salita che costeggia un affluente del Tronto. Pedaliamo transitando sotto le frazioni di Vallefusella, Falciano e Colle. Dopo una discesa intraprendiamo una serie di tornanti fino all’abitato di Tallacano. Tallacano è un borgo suggestivo dove le antiche case, abbarbicate su speroni rocciosi, si stringono le une alle altre. Ivi giunti si prosegue su strada bianca verso Poggio ma appena usciti dal paese sulla sx notiamo l’indicazione C.A.I. per il Sasso Spaccato. E’ il sentiero n. 420 che si inerpica alla chiesa di San Pietro. Il tratto è proibitivo ed occorre caricarsi la bici sulle spalle ma nello stesso tempo ci si accorge che il sentiero , se affrontato in discesa, può essere molto divertente. Percorso un tratto che serpeggia nel bosco si sbuca su un’ampia sterrata, giriamo a sx, risaliamo in sella e subito raggiungiamo la chiesa di San Pietro ubicata in un pianoro erboso. La chiesa racchiude alcuni affreschi che fino a poco tempo fa erano alla mercè degli eventi atmosferici poiché il tetto era crollato. L’amministrazione provinciale ha di recente finanziato il restauro dell’edificio e degli affreschi. Attualmente la chiesa è chiusa. Continuiamo a salire mantenendoci sulla dx e rapidamente, appena la strada torna pianeggiante…sorpresa! C’è un canyon nel bosco! Ci troviamo al cospetto della Tassinara o Sasso Spaccato. Suggestive sono le storie che si raccontano sull’origine delle scritte scolpite sulle pareti all’interno del canyon. Una leggenda vuole che i ricchi erano soliti nascondere i loro averi sottoterra. Una volta raggiunto il luogo che reputavano opportuno, facevano scavare al servo una buca e nascosto il tesoro gli rivelavano la parola d’ordine. Il servo, che da lì a poco sarebbe stato ucciso, era incaricato di vigilare sul tesoro e di far avvicinare solamente colui che era in grado di indovinare la parola d’ordine ascoltata poco prima. Ciò garantiva al ricco l’accesso esclusivo alle sue ricchezze. Le scritte intagliate indicano i nomi dei servi uccisi. Più realisticamente, sembra invece che le scritte indichino i nomi dei morti di colera durante una delle ultime epidemie ottocentesche, qui seppelliti dai paesani. Purtroppo le pareti sono state recentemente utilizzate per i soliti graffiti. Orbene, esplorato il Sasso Spaccato facciamo dietro front e percorriamo al contrario il sentiero n. 420 scendendo su un divertente single track che ci riporta a Tallacano. Dal paese riscendiamo velocemente su bitume e giunti ad un bivio viriamo sulla dx seguendo l’indicazione per Venamartello. Transitati sul Fosso delle Canapine decidiamo di fare una visitinaa questo paesino di che si affaccia sulla vallata del Tronto. Breve incursione tra i suoi stretti vicoli, qualche foto al tempio monoteista dedicato ad Abramo e andiamo ad affrontare l’ultimo strappo in salita che conduce a Cocoscia. In corrispondenza della palina C.A.I. si prende a dx, si attraversa un campo e ci si collega alla traccia n.402. La formidabile discesa per Santa Maria, che confluisce nel sentiero n.414, non ha bisogno di presentazioni. E’ un single track che stanca…diverte…entusiasma e resta per sempre nel cuore di ogni biker.
CINGHIALE 17/05/2012 Santa Maria (AP)
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rpapero
18.05.2012 15:34