MONTE GIRELLA II

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L’escursione nasce dal desiderio di affrontare il temibile sentiero n. 10 C.A.I., una traccia che parte dal Lago sopra il Vallone della Montagna dei Fiori e precipita tra le Porchie culminando nel bosco di Santa Maria Maddalena. Il nostro viaggio ha inizio nel fosso di San Vito dove scorre il Rio. Posteggiata l’auto in prossimità di uno slargo a ridosso di una vecchia abitazione, saliamo subito in forte pendenza fino a raggiungere la strada provinciale. Svoltiamo a dx e attraversiamo l’abitato San Vito. Il primo punto d’acqua si trova nella piazzetta antistante la chiesetta dal campanile inclinato. Arriviamo ad un’intersezione e prendiamo a sx in direzione San Giacomo. Passato l’ultimo nucleo di case la strada incomincia a salire con tratti di pendenza al 10% portandoci ad aggirare sulla dx il Monte li Pozzi. Dopo aver pedalato all’ombra del bosco sopra San Vito usciamo sui verdi prati ed imbocchiamo a sx una carrozzabile che bypassa un tratto di bitume. Intanto il panorama sul versante ascolano si estende mentre il Monte dell’Ascensione diviene sempre più piccolo. Si riprende l’asfalto ed agevolmente si giunge a San Giacomo. Alla fontanella posta all’incrocio con la via delle Vrecciarole bisogna assolutamente caricarsi il più possibile di acqua in quanto, per gran parte dell’itinerario, non ne troveremo più. Ci incamminiamo per la strada bianca a dx che dopo un ripido tratto finale si aggancia alla pedemontana che sale sulla Costa del Prevosto. Seguiamo la strada sino alla base degli impianti sciistici in località Tre Caciare. Dagli impianti parte una carrareccia che sale ripida e spietata costeggiando il bosco. La strada penetra a sx nella selva per poi uscire di nuovo sui prati. Ci si arrampica a fatica sino alla vetta del Monte Piselli a quota 1676m. Quando le gambe iniziano a tremare a causa dello sforzo non indifferente decidiamo di effettuare una sosta in modo da recuperare le energie. Ore c’è da affrontare un lungo tratto in salita sui prati che termina nei pressi di una vecchia caciara. E’ il sentiero n.1 C.A.I. Si riscende leggermente verso valle ma il Cinghiale consiglia di spostarsi tutto a destra per godere del panorama sul Vallone contemplato dall’alto. Ovviamente, considerate le pendenze proibitive, bisogna caricarsi la bici a spalla. Fatto ciò deviamo a sx per riprendere la traccia n. 1 che conduce sulla sommità di un colle. Se adesso ci si sposta ancora più a sx è possibile ammirare a pieno il panorama sull’ascolano, sulla Val Vibrata e sulla costa Adriatica. Quando la strada torna pedalabile la seguiamo fino ad una palina di segnalazione C.A.I.
Viriamo a sx e puntando la grande croce di ferro guadagnamo la vetta del Monte Girella a quota 1814m. Semplicemente da quadro d’autore lo scenario sul Monte Foltrone e sulle abissali Gole del Salinello. Pedalando in cresta, compiamo un’inversione a “u” e andiamo a prendere il single track n.1d che scende al Lago. Non capita tutti i giorni di percorrere sentieri che letteralmente ti sconcentrano dalla guida…non si riesce a distogliere lo sguardo dall’azzurro laghetto posto sulla sommità del Vallone, bacino carsico dove vive il Tritone Crestato.. La nostra seconda sosta è obbligatoriamente fissata sull’orlo delle Porchie dal quale si gode di una vista mozzafiato che provoca giramenti di testa se soltanto si prova a guardare nel vuoto. Riprendiamo la marcia costeggiando i precipizi, ci lasciamo in basso a dx la Sorgente delle Caccavelle ed improvvisamente, dietro uno spuntone di roccia, ecco una vecchia palina C.A.I. che segnala l’inizio del tanto sospirato sentiero n.10. Sotto i nostri piedi ci sono ben 500m circa di dislivello negativo. Non avrei mai immaginato che tra le Porchie, tra questi imponenti salti di roccia calcarea, si fosse snodato un sentiero un tempo percorso soltanto dai pastori. La traccia inizia a scendere vertiginosamente verso sx. Una sana e doverosa preoccupazione ci assale. Occorre restare in sella ma con il piede sinistro sempre pronto a toccar terra alla minima perdita di equilibrio. In caso di caduta sul lato destro ci si potrebbe seriamente fare molto male. Si scende tra sassi smossi superando tre o quattro svolte da brivido ma con pendenza verso l’interno. Man mano riusciamo a prendere confidenza col percorso che arriva a ridosso del Fosso del Lago. Il sentiero di colpo inizia a serpeggiare verso il basso ed entra nel bosco di Santa Maria Maddalena. Dei provvidenziali omini di pietra costruiti dal trekker Alessandro De Ruvo ci indicano la strada da seguire. Transitando nel bosco occorre fare molta attenzione alle segnalazioni evitando diverse piccole tracce che possono indurre in errore. Finalmente, dopo una discesa da vietkong, riusciamo a riprendere la carrareccia che porta all’eremo di Sant’Angelo in Volurino. Svoltiamo a sx e scendiamo a rotta di collo alla Croce di Corano. Giunti ad un incrocio saliamo verso Colle San Giorgio lasciandoci a sx la strada che scende a Macchia da Sole. Un paio si svolte in salita e la strada subito riscende. Eccoci alla Sorgente la Cordella. Affrontiamo un ulteriore piccolo tratto in salita e ci ritroviamo sul Colle il Monte. Giriamo a dx e ci spariamo la velocissima discesa su sterrata che passa per Colle Fratone. In corrispondenza di una curva dx un omino di pietra ci segnala un bellissimo taglio su single track che ci porta all’incrocio con la sterrata per il borgo di Laturo. Seguiamo la strada principale e a gran velocità raggiungiamo Settecerri. Prima del paese svoltiamo a dx per una traccia al cardiopalmo che cade giù nel fosso di San Vito passando per Corneto (appena un paio di ruderi). La discesa finale, veloce e galvanizzante, ci porta alla base del fosso. Solo una breve risalita dal fiume Rio ci divide dal punto di partenza. La traccia di oggi la si può annoverare sicuramente tra le più suggestive dei Monti Gemelli, pertanto, mi preme ringraziare l’amico Alessandro De Ruvo perché soltanto grazie alle sue indicazioni è stato possibile vivere questa bellissima esperienza.


CINGHIALE – MAGO 12/05/2012 San Vito (AP)




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rpapero

15.05.2012 17:30

per info il ci trovate su http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/


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rpapero
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
15.05.2012
Località
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga,
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
5 ore
Distanza
28
Dislivello
1500
Difficoltà tecnica
medio/difficile
Condizione fisica
duro
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