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Il giro degli acquedotti |
Questo è un itinerario in cui l'acqua non manca. Potete farlo senza borracce o sacca idrica, dato che trovate una fontana dietro ogni angolo. Noterete anche tante casette con la scritta AIL (Aziende Industriali Luganesi - quelle che portano il gas, l'elettricità e l'acqua nelle case ticinesi), non per caso dai pendii di questi monti proviene il 10% dell'acqua di Lugano.
Si parte in teoria da Gravesano. Dico in teoria perchè la salita da Gravesano ad Arosio è bestiale tanto è ripida, quindi vale la pena investire 3.80 CHF in una risalita con l'autobus postale. Qui trovate il sito con gli orari, come stazione di partenza dovete mettere Gravesano e come finale Arosio Paese. Occhio però, le corse non sono molte e il bus non è grande, quindi se siete più di tre vi conviene farvi una risalita con una vostra macchina per andare a riprenderla dopo.
http://www.postauto.ch/it/pag-startseite
La traccia parte per Arosio e va in direzione Monte Tamaro. Dopo circa 400 metri di dislivello si arriva all'Alpe di Torricella. Da qui fino in valle si fa tutto su sentiero!
Prima in salita, passando per la Bassa di Arosio e poi seguendo il sentiero che normalmente si fa in discesa quando dal Tamaro si scende al Malcantone. Non è mai ripido e molto pedalabile.
Arrivati ad un bivio a quota 1470 comincia l'infinita discesa fino in Val Vedeggio. C'è di tutto: il fluido, qualche tornantino e infine una cavalcata satanica su un vecchio sentiero che sembra un torrente in secca (vedere foto). Portatevi la bici con la maggior escursione che avete, che sia pedalabile però.
Si sbuca fuori a Sigirino, da qui si segue la ciclabile della Val Vedeggio e si torna a Gravesano.
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Come arrivare al punto di partenza
Parcheggio gratuito a Gravesano, vedere mappa qui sopra
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Commenti
ronzinante
21.05.2012 09:04
A proposito del Tamaro: Il giro classico dall'alpe Foppa è tracciato a piedi, ma non è praticabile in mtb: sul sentiero ci sono accumuli di neve ancora importanti, invece il sentiero esposto che va verso la corte di neggia nemmeno è tracciato a piedi! Sul lato sud percorso da me nessun problema e tanto divertimento.
Confermo poi i commenti di Marco: discesa molto lunga, molto varia, azzeccatissimo il termine "cavalcata satanica", fortunatamente trovata tutta asciutta nel mio caso, fatta in sella con enduro da 160 di escursione, se l'avessi fatta con la 130 da marathon sarei rimasto appiedato a tratti.