|
MONTE DELLA FARINA (la vetta) |
Giro breve ma molto panoramico e rilassante specialmente oggi, in versione Cinghiale solitario. Il luogo di partenza è fissato nel bel mezzo del borgo fantasma di Valle Piola, raggiungibile in auto passando sia da Acquachiara che da Poggio Valle(strada consigliata). Si raccomanda di avventurarsi per Valle Piola a bordo di un mezzo idoneo a transitare sulla scassata carrareccia d’accesso al paese onde evitare di rimetterci la coppa dell’olio. Valle Piola (Vallis Podioli in latino) è un paese disabitato, sito nel comune di Torricella Sicura (in Provincia di Teramo) nel cuore dei Monti della Laga. Il paese risulta abbandonato dal 1977, quando l'ultima famiglia si trasferì altrove. Il borgo è compreso nel distretto “Tra due Regni” del Parco Nazionale ed è costituito da nove edifici più la chiesa ed un casale per pastori. L'abitato è ad un'altitudine di circa 1017 m nel versante nord-orientale del Monte della Farina, una zona che presenta un anfiteatro naturale nel quale nasce il Rio Valle, un affluente del Vezzola. Il borgo è servito da una strada bianca che poi diventa selciata all'interno del paese (Via della Fauna) per poi continuare come mulattiera. È presente il caratteristico gafio, un balcone in legno di origine longobarda. Il primo documento scritto su Valle Piola è del 1059. Dopo il 1152 vi fu uno spopolamento dei territori montani, a volte anche forzato per ripopolare la città di Teramo. Le genti di questo paese, vivendo in zone isolate, poste a molte ore di cammino dai centri abitati importanti, erano costrette ad essere ben organizzate e ad autosostentarsi. Ogni casa aveva una stalla annessa dove si praticava l'allevamento ed un piccolo appezzamento di terreno per la coltivazione di patate e legumi in prevalenza.
La popolazione era pressoché analfabeta e parlava il dialetto di derivazione longobarda, quasi incomprensibile per gli abitanti di altri borghi. La persona di cultura era il parroco e agli inizi del novecento il maestro. Nel XIII secolo fino all'Unità d'Italia, queste zone sono state soggette alla totale ribellione verso i regnanti per una situazione di malcontento sociale e le famiglie che abitavano questi paesi dovevano essere tutt'uno con quei rivoltosi, tanto che alcuni storici parlano di guerra civile. La zona circostante Valle Piola era ideale per nascondere briganti e rivoltosi. Durante la Seconda guerra mondiale in queste zone si praticò la Resistenza detta di Bosco Martese. L'attività principale di Valle Piola è la pastorizia. Fino ad oggi un solo pastore è rimasto in questa zona, (permanendovi solo nel periodo estivo e dormendo nell'abitazione di più recente costruzione). Da Valle Piola percorro la carrareccia che passa alla base del Monte della Farina per poi curvare a dx scavalcando il Rio Valle. La strada attraversa in leggera salita ben quattro fossati: il Fosso Cona, il Fosso del Campo, il Fosso San Bernardo ed infine il Fosso delle Casette. Bypassato l’incrocio con la strada per Poggio Valle la pendenza si accentua. La traccia risale il Monte delle Tre Croci fino ad incrociare a quota 1340 metri circa l’ampia brecciata che a dx scende verso il teramano mentre a sx sale al valico di Pietra Stretta. Svolto a sx e percorro la dorsale montana sino al punto più alto dove insiste una tabella in legno. Volgendo lo sgaurdo a sx si vede chiaramente la traccia che entra nel bosco e si inerpica su per la vetta del Monte della Farina. Sono costretto ad un’ascesa bici in spalla per circa 100 metri di dislivello su ampio sentiero solcato soltanto da cinghiali e da qualche trekker. Salgo sulla parte dx della dorsale della montagna. Giungo dopo un ultimo strappo in vetta e a questo punto lo spettacolo davanti ai miei occhi è assolutamente fantastico. Non oso sporgermi dalle rocce a strapiombo ma preferisco sedermi su un pianoro erboso e contemplare a trecentosessanta gradi il panorama. Monte Foltrone e Monte Girella non sembrano neanche loro visti da questa prospettiva. Più in basso scorgo il Monte Ciufolone e parte delle Gole del Salinello. Voltandomi dalla parte opposta, oltre alla solita catena del Gran Sasso è in incantevole la vista fino al mare Adriatico , poi sulla Majella e per finire su tutta la Laga. Giunta l’ora di scendere, potrei tranquillamente seguire il sentiero a dx che scivola dalla montagna ma preferisco navigare a vista tra prati e macchie boschive. Nella discesa avverto un sensazione di pace e libertà potendo dirigermi a piacimento da un prato all’altro, affacciandomi di tanto in tanto sullo spaventoso fosso di Tenaranno. In basso a dx si intravede la frazione di Acquaratola, abitata soltanto da un paio di famiglie e soprattutto da un nutrito branco di cani pastori. Mi sposto sulla parte dx della montagna oltrepassando un paio di stazzi e mi mantengo sempre alla dx del Fosso della Canale. Così facendo, riesco a intercettare il bel sentiero pastorale che mette in comunicazione Valle Piola con Acquaratola. Giro a sx e pedalo su traccia ristretta invasa da qualche ginestra fino ad un piccolo valico dal quale si nota in lontananza Poggio Valle. Sono sulla strada del ritorno ossia un piacevole single track che velocemente mi riporta al borgo fantasma di Valle Piola. La traccia di oggi, sebbene dalla lunghezza contenuta la ritengo una traccia originale, panoramica e rilassante….un anello ben diverso dai soliti itinerari dell’interland teramano caratterizzato soltanto da natura incontaminata e da un silenzio assoluto….oserei definire “assordante”.
CINGHIALE 12/04/2012 Valle Piola (TE)
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS
Cartina
Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.
Commenti
rpapero
12.04.2012 22:18