|
ANELLO DELLA MONTAGNA DI CAMPLI (antiorario) |
Dopo aver inanellato la Montagna dei Fiori, sul finire dello scorso anno, io ed il Papero tentammo di fare altrettanto con la montagna gemella ossia la Montagna di Campli. Quel giorno però ci imbattemmo nella frana ghiacciata (
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/6503 ) e dopo aver rischiato di non far ritorno a casa, fummo costretti a far dietro front con la coda tra le gambe. Oggi, apportate le dovute modifiche al tracciato, io ed il Mago abbiamo deciso di intraprendere questo anello con partenza dalla Traversa di Campli. Al primo incrocio, nei pressi dell’ampio parcheggio svoltiamo a sx per la frazione di Roiano, pedaliamo su bitume salendo per Case all’Orso e raggiungiamo velocemente l’abitato di Battaglia. Entrati in paese, prendiamo a sx la ripida salita che costeggia la chiesa. Arrivati ad un primo bivio con il sentiero n. 15 C.A.I. che sale al Monte Foltrone, proseguiamo dritti su una sterrata che, con dei saliscendi, taglia il Fosso Rinzetta ed il Fosso Bianco. Il fondo si presenta terroso fino al Fosso Bianco dove diviene pietroso e comodamente pedalabile. Attraversate la zone di Pietrerosse e Pian Cerreto, ci lasciamo a sx il Sentiero dei Carbonai e riprendiamo l’asfalto. Si naviga ora in direzione di Macchaia da Sole. Aggiriamo la Costa dell’Elce e passiamo sotto il Colle Bianco. La strada è in leggera salita e costeggia la montagna fungendo da balcone sulle Gole del Salinello. Superiamo le Vroghe e giungiamo a Colle Osso Caprino. Ci imbattiamo improvvisamente con due fungaioli che ci offrono un buon bicchiere di vino rosatello “fresco cantina”. Un insolito brindisi all’ombra del Monte Foltrone e subito siamo di nuovo in marcia. Ci troviamo tra La montagna dei Fiori e quella di Campli con Castel Manfrino ad un tiro di schioppo. Incrociato il sentiero C.A.I. per Vallefredda proseguiamo sino ad un bivio, giriamo a sx e seguiamo la strada per Macchia da Borea. Il borgo di Macchia da Borea deve il suo nome al fatto di essere esposto totalmente ai venti del Nord (Borea), in contrapposizione a Macchia da Sole, posta dall’altra parte del valico, esposta invece a mezzogiorno. Le sue poche case sono quasi tutte abitate, anche se non continuativamente, alcune persino di recente costruzione. Altre, ormai vecchie e fatiscenti, sono state abbandonate al loro destino, progressivamente divorate dalla vegetazione. Particolarmente suggestiva è una di queste sita appena dopo il centro abitato, in località Case Cantone, mentre un’altra posta proprio all’ingresso del borgo, reca incise delle scritte sull’architrave di una finestra. Entrando nel paese si ode solo il guaire di cani, sembra tutto disabitato ma in realtà si scorge un comignolo fumante ed in lontananza, nelle campagne, un bimbo che ci osserva incredulo. Usciamo subito dall’agglomerato di case e approdiamo a Case Cantone. Da uno slargo ci incamminiamo per un sentiero sulla sx che sale per i prati ed intercetta un’antica traccia che collega Macchia da Borea alla chiesetta di Piano Maggiore. Seguiamo a stento il sentiero tra pietre e qualche rovo di troppo e dopo circa un quarto d’ora di salita intravediamo sopra le nostre teste Piano Maggiore. Piano Maggiore è una frazione di Valle Castellana e si trova a quota 1030 m., sul versante occidentale del Monte Foltrone. Si tratta di un agglomerato di sei o sette casali e di una chiesa, alcuni in buono stato di conservazione ed altri in avanzato degrado per incuria, per lo più utilizzati come rimessaggio per attrezzi agricoli. Lasciamo il sentiero che prosegue sino alla Forchetta e prendiamo la brecciata che porta a Pietra Stretta. La strada risulta molto comoda e panoramica sul Monte della Farina e sul selvaggio Fosso Natale Attraversiamo il Bosco Sagannata mentre la strada vira sempre in salita verso sx entrando nel Bosco Ciardino. Passato un rifugio sulla sx, qualche pedalata e lasciamo la brecciata preparandoci alla discesa per il Fosso Grande. Si sprofonda nel Bosco Ciardino per uscire sul sentiero 16 C.A.I. Dinanzi a noi gli splendidi Balzi di Castiglione ed un single track da intenditori. Affrontato un tratto molto ripido su traccia larga trenta cm circa ci lanciamo a gran velocità nella cosiddetta Valle degli Scoiattoli assaporando ogni sua singola e piacevole insidia. Oltrepassiamo il Fosso Spacca l’Acqua ed il fratello minore Fosso Piscia l’Acqua sempre mantenendoci su ampio sentiero e con velocità elevata. Usciamo sul bitume, poco dopo imbocchiamo a sx per l’ulteriore brecciata che finisce di costeggiare il Fosso Grande e incrocia la strada provinciale. Il nostro punto di partenza lo si raggiunge agevolmente svoltando a dx e pedalando per qualche centinaio di metri. Il tracciato non presenta alcune difficoltà almeno fino all’imbocco del Fosso Grande. Ivi giunti, si raccomanda prudenza nella discesa su single track ma soprattutto dove il sentiero si allarga in quanto la zona potrebbe essere terra di scorribande motociclistiche di tanto in tanto. Per il resto, a sommesso parere del Cinghiale, è un percorso che merita di essere affrontato.
CINGHIALE – MAGO 07/04/2012 Traversa di Campli(TE)
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS
Cartina
Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.
Commenti
rpapero
07.04.2012 21:33