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ITINERARI PARTIGIANI (val Taleggio Bg) |
Si può lasciare l'eventuale auto nei pressi del cimitero subito dopo aver imboccato la val Taleggio, da qui si imbocca il bivio per Pianca che dopo una buona pedalata si raggiunge a 810 m, all'ingresso del paese vi accoglierà una splendida fontana (l'unica in tutta la traccia sulla quale far affidamento) ed una chiesa con un bel praticello antistante dal quale potete ammirare il monte Cancervo e i suoi massicci rocciosi che da subito fan capire al biker che il tour sarà cosa tosta......Davanti al citato praticello inizia il sentiero 131 ben indicato con segnavia bianco e rosso -e da balise in legno - lo si segue per poche decine di metri ove subito dopo l'abitato la traccia si biforca continuando a dx (okkio non scendere in basso , fare attenzione al segnavia) tra due muri in pietra , il sentiero è inizialmente stretto con fondo sconnesso solo successivamente si allarga e diventa più comodo anche se resta impegnativo con massi affioranti e gradoni. Poco dopo si arriva alla cappella della Madonna della Pietà 868 m, si prosegue su una traccia ampia e ben pedalabile che tagla il versante della montagna fino ad un vecchio capanno di caccia ben visibile a distanza (910m). Da qui il sentiero scende dolcente per poi svilupparsi anche in qualche ripido tornante, si attraversano vari letti di torrente (spesso in secca), nell'insieme abbiamo perso circa 100 m, siamo sopra l'orrido della val Taleggio -solo in parte visibile- dove corre il torrente Enna. Ora seguendo senpre il segnavia si sale verso Cantiglio 1082 m, la traccia è ben poco pedalabile, la spinta della bici obbliga a qualche breve sosta per il recupero. Finalmente usciti dal bosco il versante si apre a pendii erbosi e si è arrivati alla meta più alta, li ci accoglie una bella fonte (spesso in secca), la chiesetta di san Lucio e i casolari che ospitarono la banda Issel come ricorda una targa affissa. (Tale gruppo partigiano tentava di ricustituirsi dopo i pesanti rastrellamenti effettuati nel lecchese dagli occupanti tedeschi, vi aderivano giovani di San Giovanni Bianco, ex ufficiali dell'esercito ed ex prigionieri di varie nazionalità. Nella notte fra il 3 e 4 dicembre 1943 un gruppo di un centinaio di tedeschi e fascisti dopo aver obbligato un giovine ed il parroco di Pianca a condurli a Cantiglio, assaltarono su tre diversi fronti i patrioti colti nel sonno che a differenza di altri partigiani arretrati sul Cancervo avevano deciso di mantenere il presidio, a poco valse il tentativo di resistere del comandante Giorgio Issel, del francese Raimond Marcel Jabin e del sangiovannese Evaristo Galizzi, i tre vennaro trucidati e lasciati sul posto).
Tornando alle nostre mtb consapevoli del grande privilegio di poterci godere una bella discesa in pace iniziamo seguendo sempre il segnavia bianco e rosso 131 Ponte del Becco che poco dopo gli ultimi ruderi di casolari inizia a svilupparsi in tecnici stretti tornanti. L'intensità della traccia invita a qualche siesta per far riprendere mani e braccia o se non altro gurdarsi un po il panorama che pur rimanendo limitato alla valle dell'orrido sottostante mantiene una sua peculiarità. Poco prima di giungere a valle si incontrano delle deviazioni sulla sx che con tracce molto più irte portano alla meta, diversamente noi continuiamo sul piacevole singletrak diritto a noi. La traccia termina in prossimita del torrente che corre nella val Asinina, qui prendendo a sx si continua in piano sulla via di un acquedotto in cemento lasciando le indicazioni che ci porterebbero subito a Ponte del Becco, decidiamo di rimanere ancora un po in quota e goderci questa magnifica e rilassante traccia orizzontale per qualche centinaia di metri (non ci sono indicazioni ma la traccia è ben visibile). Ad un certo punto il percorso scende dopo aver superato una casa enel che trasforma il nostro bel canale in condotte metalliche dirette alla sottostante centrale. Tornanti e tornantini ci portano così sulla statale ove è anche punto di confluenza di diversi corsi d'acqua. Bello e compensativo sono i colori e giochi d'acqua che si possono ammirare in questa fine traccia, qui a risvegliare la nostra memoria vi sono ancora due lapidi che ricordano quanti son morti per il nostro paese, così con ossa rotte ma a cuor leggero si pedala bellamente per pochi km fino a San Giovanni.
Potrebbere essere utile la Kompass 105 solo per conoscere le cime e valli circostanti, non è indispensabile.
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Come arrivare al punto di partenza
La val Taleggio è raggiungibile fondamentalmente da due vie: la prima dalla val Brembana -Bg- percorrendola fino a S. Giovanni Bianco, la seconda possibilità è di raggiungerla dalla val Sassina -Lc- salendo da Moggio fino alla culmine di S. Pietro per poi scendere in valle fino a S. Giovanni Bianco.
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