VISSO (high quality single track)

E’ difficile non udire il richiamo del re dei Sibillini che riecheggia tra le montagne. E’ un richiamo soave, che una volta giunto al cuore, ti appaga anche l’anima e riesce a trasportarti tra…”quei monti azzurri, che di qua scopro, e che varcare un giorno
io mi pensava…..” (Giacomo Leopardi). Il termometro segna zero gradi spaccati quando arriviamo a Visso. Il Papero reclama Stravecchio già da Castelluccio …. come antigelo. Gli altri battono i denti mentre si da il via alle operazioni preliminari. La formazione è la seguente: il duo Barbonis/Reversig con Sibillini-MTB, Gianfilippo Berdini a capo dei Tritacatene ed il solito Cinghiale-MTB affiancato dai Cinghiali della Majella giunti da lontano…in totale un cocktail di 17 bikers per una nuova escursione tra le montagne che sovrastano la splendida Visso. La carovana si mette in moto defluendo tra i vicoli del paese in cerca di un fontanile. Qualche anziano abitante del luogo sgrana gli occhi fermandosi a guardarci mentre gli artigli dei nostri pneumatici rumoreggiano sul selciato. Dopo aver razzolato per il paese, iniziamo a salire lungo la strada asfaltata che costeggia il torrente Ussita. Una prima ascesa ci consente l’attraversamento dei piccoli borghi di Sasso, Pieve e Tempori. Oramai siamo ben lontani dal trambusto delle trafficate strade provinciali. Il sole che splende alto illumina l’imponente parete del Monte Bove. Sergio si ferma a bordo strada, rivolge lo sguardo sulle alte cime e con un ghigno beffardo, mette in scaletta itinerari sempre più ambiziosi. A Rewersig oggi spetta il compito più duro ovvero fare “l’elastico” del gruppo…ma lui di forza ne ha vendere perciò possiamo dire di essere in ottime mani. Giunti alla frazione di Casali (1050m circa) svoltiamo a sx per l’ampia carrareccia che conduce alla Forcella del Fargno. Si sale dolcemente ai Cinque Sassi. Lungo la strada si incrocia una bella fonte dalla quale bisogna attingere acqua dato che la prossima fonte disponibile potrebbe essere in secca. Ignoriamo un paio di invitanti tracce che riscendono verso Tempori ed una che indica Macereto. Continuiamo a salire tagliando trasversalmente il Fosso di Acquamicciola ed il Fosso dello Sbalzo. Quegli indiavolati dei Tritacatene sembrano aver messo le ali ai pedali e salgono decisi per la carrareccia che adesso penetra in un’ombrosa pineta. Peppe intanto, da ultima carrozza torna ad essere capo cordata guidando la compagnia sino al rifugio dei pastori ubicato sui Piani di Pao. Come volevasi dimostrare la bella fonte vicino agli stazzi è senz’acqua. Ricompattato il gruppo, ci manteniamo sulla strada di sx che taglia i verdi prati maculati dalla neve e aggira sulla dx il Monte la Banditella. La carovana ora si trova al cospetto del Monte Rotondo in merito al quale il Cinghiale strappa una promessa al Barbonis: scendere dalla sua vetta e affrontare la mitica valle del Rio Sacro fino ad Acquacanina (1400m di dislivello negativo)…Meglio non distrarsi troppo con i sogni…torniamo alla realtà. Approdiamo tutti insieme appassionatamente al Pian del Capriolo (punto più alto dell’itinerario) e imbocchiamo sulla sx una traccia erbosa che scende fino alla bocca di un canalone ancora innevato. Lo spettacolo è unico, c’è chi fugge dalla neve…e chi, al contrario, se la va a cercare come quel folle di Peppe. Ma siccome “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” allora via tutti giù dal canalone delle Vellicelle. I raggi del sole che picchiano sulla neve rendono il luogo luminescente ed alquanto insolito per un’incursione di bikers. Le cadute si moltiplicano a causa dei ben 18 gradi di temperatura che hanno ammorbidito il manto nevoso rendendo le bici ingestibili. Riguadagnata la strada principale, il gruppo si divide in alcuni che preferiscono mantenersi sulla carrareccia ed altri che invece optano per un’ulteriore colpo di testa : affrontare il Fosso Renuccia ovviamente ancora innevato!! Indovinate chi è il primo a tuffarcisi dentro? eheh Peppe…Peppe…. seguito a ruota da Dottore, Andrea, Cinghiale e Tritacatene. Mentre scendo nel fossato vedo qualcuno dei Tritacatene che non tocca terra…mi chiedo se tutto ciò è possibile…faccio pensieri strani…mi interrogo…è sotto effetto di stupefacenti?…sarà ubriaco?…è un uomo?…è un uccello?….no…da questo momento in poi lui sarà Ironman (David Compieta). All’appuntamento sul sentiero G.A.S. ci siamo tutti. Ci rinvigoriamo presso la fonte Cordagnolo e ripartiamo in massa tagliando la Costa Terrena. Peppe parte come un razzo per giungere all’appuntamento con un biker rimasto indietro al quale ha consigliato una variante “short” (ossia la traccia che dai Cinque Sassi porta a Macereto). Il gruppo giunge al valico di Arette dove viene immortalato nell’immancabile “foto amicizia” con tanto di Bove alle spalle. In lontananza, sotto di noi, è ben visibile il santuario di Macereto, facilmente raggiungibile per una eventuale visita. Ma i tempi di percorrenza del nostro anello, dilatatisi notevolmente vuoi per qualche problema tecnico vuoi perché questi panorami ci trasformano in fotografi giapponesi, non permettono ulteriori pit-stop. Allora dalle Arette si prende il sentiero che sale aggirando sulla dx il Monte Careschio. Affrontato qualche strappo in salita, finalmente andiamo ad incrociare il G.A.S. che proviene da Cupi. Un ultimo sforzo, da compiere sulle Vaglie, ci separa dai uno dei single track più belli della zona di Visso. Ci prepariamo a scendere! Le selle si abbassano, i caschi si saldano sulle nostre teste e lo sguardo vola sulla valle del Nera...ora ci divertiamo. Quel dannato Ironman, mentre scende in direzione di San Macario, alza un polverone che mi intasa i polmoni…unica soluzione è stargli attaccato ma dovrei freddarlo con una doppietta…ammesso che il proiettile riesca a raggiungerlo. Rumoreggiamo come un branco di cinghiali mentre affrontiamo questo tratto del G.A.S. che passa dalla Fonte dell’Oppio, per il Colle della Torre culminando sin dentro l’abitato di Visso. Il tratto si presenta a fondo compatto e pulito, serpeggia in un primo momento tra i prati poi entra nella pineta e precipita dal Colle della Torre. Un single track “poliedrico”, fatto di velocità e tecnica…un sentiero dove il gruppo finalmente viene ricompensato dello sforzo…un sentiero dove tutti scendono come indiavolati avendo cura di non mettere mai a rischio l’incolumità di nessuno, un sentiero dove tutti aspettano tutti, dove soprattutto nascono e si saldano nuove amicizie. L’uscita trionfale su Piazza Garibaldi merita un’ultima foto per concludere il report di questo anticipo di primavera.
Essendo ora giunti al consueto appuntamento con la cucina, il Barbonis, con la diligenza del buon padre di famiglia, ci indirizza nella vicina Ussita presso il ristorante Mezza Luna. Sotto la supervisione del simpatico e gentilissimo titolare arrivano in sequenza: antipasto all’italiana tra cui spicca un profumato lardo di colonnata, bruschetta con ciauscolo, tagliatelle al ragù di cinghiale, salsicce alla brace e per concludere un assaggio di trippa…il tutto innaffiato da un rosso della casa che scende che è un piacere…Un “cicchetto” a base di liquore al biancospino ed un grappino post-caffè chiudono definitivamente i giochi con il “fantozziano” rutto libero. Il silenzio che inizialmente regnava essendo le nostre voraci fauci impegnate nell’abbuffata, ora cede il passo all’allegria, alle risate fragorose del Papero che si aggira barcollante per i tavoli . Infine, sul calar del sole…quando scorgo Peppe, sorridente e paonazzo, con in bocca una sigaretta “rollata” dal Papero….penso sia giunta proprio l’ora di far ritorno a casa….
Il Cinghiale ringrazia di cuore tutti i partecipanti ai quali rivolge un caloroso saluto nella speranza si possa tornare presto a pedalare insieme.


CINGHIALE – PAPERO – MAGO 17/03/2012 Visso (MC)




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Commenti

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rpapero

19.03.2012 19:31

per info il ci trovate su http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/



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barbonis

19.03.2012 19:48

Come sempre ottimo report....grazie da sibillini-mtb!

Infos

Inserito da
rpapero
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
19.03.2012
Località
Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Largo Gian Ba
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
4h
Distanza
34.0 km
Dislivello
1160m
Difficoltà tecnica
facile
Condizione fisica
medio
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