|
VALLE CASTORIANA |
La Val Castoriana , attraversata dal torrente Campiano, che segna il confine occidentale del Parco dei Sibillini, si stende ai piedi della dorsale montuosa che prosegue in direzione nord-ovest, senza soluzione di continuità, dal Monte Patino fino al Monte Moricone passando per il Colventoso e il monte Macchialunga . L’ambiente è caratterizzato da una molteplicità di aspetti naturali e umani che si integrano mirabilmente tra loro disegnando un paesaggio di particolare pregio ambientale e assai ricco di storia. Piccoli villaggi e ruderi di castelli, arroccati sui fianchi dei monti,scrutano la vallata sottostante solcata da filari di salici e pioppi cipressini che si sviluppano lungo il torrente Campiano. I diversi appezzamenti dei campi coltivati sono ancora delimitati da siepi naturali e querce “camporili”, così come le stradine di campagna,spesso delimitate da antichi muretti a secco ricoperti d’edera, felci e muschi. Il principale borgo della Valle Castoriana è Preci da cui inizia il nostro itinerario di oggi che vede uniti CINGHIALE-MTB (con la coppia Cinghiale-Papero) SIBILLINI-MTB (con l’implacabile duo Barbonis-Rewesig) e i CINGHIALI DELLA MAJELLA Luca e Mauro. Da località Borgo si prende a sx per una strada asfaltata che sale su un colle. Il Barbonis, reduce da una debilitante influenza, sotto l’effetto della “macumba”fattagli dal Cinghiale per consentirgli di guidare l’escursione di oggi, è già lontano e compie inesorabilmente la sua ascesa. La pendenza diventa sempre più accentuata man mano che si avanza e soltanto dopo aver grondato qualche litro di sudore riusciamo su carrareccia a giungere alla sommità del colle a quota 1100 m circa. Dopo una sosta in corrispondenza di un’accogliente bivacco, seguiamo il crinale della montagna in direzione della Forcella di Ancarano. Si pedala ora su prati aperti quando, giunti al bivio con una sterrata, svoltiamo a sx e continuiamo a pedalare fino ad affacciarci sulla vallata sottostante. Inizia una veloce discesa che taglia diversi appezzamenti di terreno fino ad una stalla. Ognuno si lancia giu per il pendio scegliendo la traiettoria più gradita. Luca,in sella alla sua Nomad sembra non toccare il terreno. Il più folle risulta sempre essere il biker più “stagionato” che a velocità sostenuta, transita sopra una macchia di neve ancora restia a sciogliersi e rovina a terra sprezzante del pericolo….anzi di una cosa si preoccupa…di esser stato immortalato durante la caduta. Prestando attenzione alle molteplici varianti per la discesa, andiamo ad intercettare un vecchio sentiero che sprofonda verso il torrente Campiano. Per l’immensa gioia di Rewersig, il tracciato si presenta prevalentemente sporco, invaso da arbusti che attentano alle nostre bici e da sassi che mettono a dura prova il nostro equilibrio. Nel tagliare il fossato, improvvisamente la traccia sembra scomparire ma in realtà questa è soltanto cancellata per un tratto a causa di una frana. Si può scegliere se passare sulla frana o aggirare l’ostacolo tornando leggermente indietro imboccando uno stretto bypass che sbuca poco sotto. Dopo un selvaggio single track ci si ritrova alla chiesetta della Madonna del Ponte. Dal ponticello si percorre la carrareccia a dx che conduce al centro abitato di Sant’Angelo. Incrociata la strada provinciale si sale faticosamente a Piè la Rocca. Durante l’ascesa verso l’abitato occorre prestare attenzione ai cani pastori a presidio delle greggi. E’ superfluo dire che se provate a fuggire, siete finiti!!! A Piè la Rocca è possibile rifornirsi d’acqua. Ci troviamo sul sentiero N.58 C.A.I. che incrocia il G.A.S. (Grande Anello dei Sibillini) subito dopo Capo del Colle. Tra saliscendi su traccia ristretta, brevi strappi e “scelette” finali, seguiamo le indicazioni C.A.I., attraversiamo l’abitato di Capo del Colle e ci manteniamo a dx sul sentiero che sbuca sopra Campi Vecchio. In corrispondenza di un vecchio rudere svoltiamo a sx e scendiamo in velocità verso la strada provinciale sino alla chiesa di San Salvatore. A causa delle condizioni meteo che inaspettatamente non promettono nulla di buono decidiamo di apportare una significativa modifica al tracciato. Secondo il programma iniziale, la nostra escursione sarebbe dovuta proseguire per il sentiero N.185 e a seguire, per il N.186 che conduce prima all’abitato di Colescille e poi scivola a Borgo di Preci. Per forza di cose, riprendiamo la S.P. in discesa, effettuando, come consolazione, qualche taglio tra le campagne. Ripercorriamo parte della carrareccia per Piedivalle e nel tratto finale pedaliamo in volata su bitume sino a Borgo di Preci. La nostra escursione in Val Castoriana termina qui. Per chi volesse fermarsi in zona, onde degustare l’ottima cucina locale, si consiglia il ristorante “Il Castoro” (sito sul lato dx dellla S.P. direzione Visso) ma si raccomanda nel contempo di prenotare prima data l’abnorme affluenza di gente che , specialmente nel weekend, prende d’assedio il locale. Tra uno spaghettino al sugo di gamberi di fiume ed una succulenta grigliata mista già si dibatte su future grandi imprese che riempiranno la bella stagione ormai alle porte…poi d’improvviso, coccolati dal tepore della locanda, volgiamo lo sguardo fuori dove la pioggia battente giunge a spegnerci l’entusiasmo in questo tardo pomeriggio d’inverno….ma il vino rosso scorre piacevole nelle nostre gole arse….e così bevendo già riusciamo ad emozionarci….immaginandoci di pedalare su alte vette….
CINGHIALE – PAPERO 26/02/2012 Borgo di Preci
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS
Cartina
Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.
Commenti
barilotto
27.02.2012 18:43