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PASSO DEL BELVEDERE |
Si parte dalla diga del Lago di Provvidenza e si percorre la S.S. 80 del Gran Sasso d'Italia fino al Valico delle Capannelle. Durante la comoda salita, sulla sx, siamo dominati dal Monte San Franco con i suoi 2132 metri di altezza e con le sue famose sorgenti delle quali sgorga acqua gelida. Arrivati al valico giriamo a sx in direzione di Assergi e proseguiamo in salita attraversando l'Ara dello Spino. Lasciatoci a dx in basso un vecchio rifugio (a quota 1450m circa) proseguiamo ancora per poco su bitume fino ad incrociare il sentiero N. 121 C.A.I. che sale verso le Sorgenti di San Franco. Prendiamo a sx il suddetto sentiero ed iniziamo a pedalare su brecciata molto panoramica. La visuale sull'aquilano e sul Sirente è a dir poco mozzafiato. Ignoriamo a sx la traccia che sale decisa verso le sorgenti e proseguiamo fino al Colle del Vento. Da questo punto esatto si aprono altri scenari montani...sul Monte Jenca, sul Pizzo Camarda e sulla Cresta delle Malecoste. La salita è abbastanza dura per la presenza di ghiaione, ma non impossibile, anche perchè il punto più alto dell'escursione lo abbiamo lontano davanti agli occhi. Tagliato di netto il Fossonìzzola, arriviamo alla Piana dei Cavallari. Qualche pedalata su prato erboso ed eccoci giunti al Passo del Belvedere. Se si ha la fortuna di incappare in una giornata limpida e serena allora il Cinghiale consiglia di perdere un quarto d'ora di tempo per godersi il panorama e scattare qualche foto. I Monti della Laga ce li abbiamo tutti davanti, spezzati solo dallo specchio d'acqua azzurra del Lago di Campotosto, più lontano i monti Gemelli e dietro di noi troviamo il maestoso Monte Corvo. Dal Passo del Belvedere ora ci si può divertire seguendo la traccia N.112 C.A.I che attraversa la Valle del Paradiso e ci porta al Rifugio Antonella Alessandri. Da poco sopra il rifugio si devia a dx per una traccia a volte non visibile ma che poi torna evidente appena si entra nel bosco. E' il sentiero n.113 che dopo un sigle track tecnico ci fa abbassare di quota. Il tracciato adesso si fa ampio ma purtroppo da qualche anno a questa parte risulta più sporco del solito a causa delle tempeste e delle forti precipitazioni. Dobbiamo attraversare il Fosso del Chiarinello e poi quello dell'Acqua Grossa prima di approdare ai Prati della Corte. Il percorso diventa pulito man mano che ci si avvicina alla Valle del Chiarino. Quando arriviamo al Castrato i nostri occhi vengono ricompensati dal paesaggio incantato dell'alta Val Chiarino che scrutiamo dal basso. Tutto intorno prati e boschi fanno da cornice ad uno dei posti più suggestivi del Parco. Incrociato il sentiero N.101, prendiamo a sx in discesa la carrareccia che scivola nella bassa Valle del Chiarino costeggiando l'omonimo torrente. La via del ritorno e velocissima e permette evoluzioni in sella in quanto, con lo scioglimento delle nevi, si creano grossi solchi sulla strada, almeno fino al rudere della Masseria Cappelli. Dopodichè via in picchiata a raggiungere il Lago di Provvidenza facendo attenzione al punto dove la strada è franata ed ancora in fase di messa in sicurezza.
Il tracciato, a parere del Cinghiale, è molto panoramico e divertente, mediamente faticoso fino al passo del Belvedere. Consiglio di risparmiare energie per affrontare il sentiero N.113 perchè esso si snoda tra boschi e fossi e costringe a piccole risalite ed anche a strappi bici in spalla.
CINGHIALE - CAPRA 11/12/2010 Lago di Provvidenza
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barilotto
22.02.2012 21:00