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PASSO DEL LUPO(Monte Conero) |
Il Monte Conero o Monte d’Ancona con i suoi 572m di altezza è il promontorio più importante del medio Adriatico e quello che ha le rupi marittime più alte di tutto l'Adriatico italiano (più di 500 metri). Nonostante la sua limitata altitudine, merita appieno il nome di Monte per l'aspetto maestoso che mostra a chi lo osserva dal mare, per i suoi sentieri alpestri, per gli strapiombi altissimi con panorami mozzafiato e per le attività che vi si svolgono tipiche della montagna, come l'arrampicata libera. Forma un promontorio il cui territorio costituisce il Parco Regionale del Conero. La parte centrale del promontorio è la più elevata ed è ricoperta di boschi, per la maggior parte costituiti da macchia mediterranea. Dal punto di vista geologico il Monte d'Ancona è una piega dell'Appennino Umbro-Marchigiano, e precisamente quella che si spinge di più verso oriente, fino, appunto, a toccare il mare. Il monte riveste inoltre un importante punto strategico per il controllo dell'Adriatico, infatti sulla sommità è presente un'imponente stazione radio, sia civile (ripetitori televisivi, radiofonici, ecc) che militare (centro operativo della marina militare italiana). Esistono pertanto alcune limitazioni per la sua esplorazione, per il fatto che alcune aree, fortunatamente assai limitate, sono militari. Molte aree sono chiuse al transito di veicoli, per proteggerne il prezioso ambiente mediterraneo. Nelle giornate particolarmente limpide nel punto del Monte Conero detto "Piani di Raggetti" si può osservare la catena dei Monti Sibillini, mentre sul Mare Adriatico nelle giornate particolarmente nitide si possono talvolta vedere le isole della Croazia. Per la gioia del Papero, oggi ci rechiamo proprio nel Parco Regionale del Conero. Partiamo da Marcelli di Numana e transitiamo sul lungomare in direzione nord. La giornata si presenta soleggiata e la temperatura è ben più mite di quella dei nostri Monti della Laga. Giunti a Numana prendiamo la strada in salita sulla sx. Prima di un distributore di carburante ci riforniamo d’acqua. E’ indispensabile averne una scorta dietro visto che, specialmente sul Monte Conero, le fonti scarseggiano. Il benzinaio richiama la nostra attenzione chiedendoci dove siamo diretti…rispondiamo che andiamo al Passo del Lupo passando da Poggio. Il benzinaio ci avverte che la zona è infestata di cinghiali…pazienza… vuol dire che faremo una bella rimpatriata. Saliamo verso Sirolo fino ad attraversarlo passando dall’ antica porta del paese. Arrivati al belvedere ci affacciamo sul mare ammirando il bellissimo panorama, sarebbe da accamparsi su questa terrazza ma rimandiamo a fine giro la visita al paese. Si prosegue in salita fino a giungere ad un fontanino da dove parte una brecciata a sx che sale su un colle. Raggiungiamo la sommità di quest’ultimo sfruttando una rete di piacevoli sentieri tra le ginestre. Dopo un simpatico single track usciamo dal bosco sbucando tra filari di vite. Adesso, tornati su brecciata, ci dirigiamo verso Camerano. Attorno regna la pace della campagna. Gli stiamo girando dietro a questo Monte Conero che pian piano inizia a mostrarsi nelle sue peculiarità naturali. Allontanatici ormai da Camerano ecco la ripida salita che porta in località Poggio. Ivi giunti facciamo una breve sosta proprio in corrispondenza dell’imbocco del sentiero principale. Una vicina trattoria sembra già aver dato fuoco ai bracieri e l’odore invitante di grigliata ci costringe alla fuga…è più forte del canto delle sirene…L’ascesa fino a Pian Grande si compie su sentiero pietroso e ripido. Fortunatamente il fondo oggi è asciutto. Riusciamo così a rimanere in sella per tutto il tragitto fino ai Piani di Raggetti. Inevitabilmente ci portiamo sulla sx a ridosso della staccionata che si affaccia su un impressionante salto nel vuoto. La segnaletica è chiara: è pericolosissimo abbandonare i sentieri e sporgersi oltre il dovuto. Sotto di noi ci sono quasi 600metri di rocce a strapiombo…Il Papero è estasiato e con gli occhi da giapponese scatta foto a ripetizione. Da Pian di Raggetti ci manteniamo a sx e ci inoltriamo per una traccia ristretta che sale costantemente tra boschi di leccio fino ad una sbarra che segna il punto più alto del percorso. Poche pedalate e arriviamo al convento dei Camaldolesi. Qualche altra foto e finalmente inizia la sospirata discesa: il Passo del Lupo. Il primo tratto si presenta abbastanza ostile ma come già detto, il fondo asciutto favorisce il grip. Si transita tra rocce aguzze e canali terrosi scavati dalle acque piovane. La discesa è molto divertente e tecnica, alternata a diversi piccoli balconi sul mare. Il single track si presenta entusiasmante in quanto non capita tutti i giorni di essere sulla sommità di una montagna e nello stesso tempo avere la sensazione di tuffarsi nel mare azzurro. La Spiaggia delle due sorelle sotto di noi è veramente un’opera d’arte naturale. Bisogna inevitabilmente scendere con cautela da questo sentiero che taglia il Monte fino a raccordarsi con altri percorsi segnalati. Riprendiamo la strada brecciata per Sirolo e velocemente perdiamo quota. Siamo sulla via del ritorno ma, non contenti, facciamo una capatina tra i vicoli di questo paese dove, dai ristorantini di pesce fuoriesce un profumino niente male. Non contenti scendiamo a Numana e l’ultima nostra evoluzione consiste nella discesa per via IV Novembre, circa 140 scalette da percorrere in velocità prima di tornare alla macchina. La nostra escursione volge al termine. A mio giudizio il Conero merita di essere visitato per le sue bellezze naturali e storiche ma soprattutto per le sue disparate particolarità che in sella ad una bici possono essere apprezzate al meglio. Da non sottovalutare l’abitato di Sirolo, un gioiellino affacciato sull’azzurro mare, da visitare casomai dopo aver gustato qualche manicaretto a base di buon pesce appena pescato.
CINGHIALE – PAPERO 28/01/2012 Marcelli di Numana
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Commenti
barilotto
30.01.2012 07:55