SENTIERO N.103 C.A.I.(Val​le di Pretare)

Ci avevamo provato gia in precedenza a solcare questo sentiero che dal Sasso Tagliato sprofonda tra i fossi sbucando a Camartina ma, a causa di imprevisti lungo il tragitto, fummo costretti a modifiche "riparatorie" per chiudere l'anello prima che il sole tramontasse.Risultato:missione in parte fallita e quel sentiero n.103 mi è rimasto di traverso nel cervello. Questa volta ci abbiamo riprovato in compagnia di due signori con i quali ormai ho stretto un patto di sangue, la coppia Barbonis/Rewersig. Loro se si tratta di procedere in avanscoperta di sicuro non si pongono problemi, anzi, più la cosa si complica più si spingono oltre. La partenza è fissata a Borgo di Arquata del Tronto. Il clima è quasi primaverile ed è impressionante vedere il Monte Vettore che pian piano si sveste del suo abito bianco lasciando intravedere prati sempreverdi e pareti rocciose color bronzo. Saliamo su asfalto in direzione di Piedilama prendendo la ripida carrareccia che porta a Prato Comune. Qui giungiamo ad un bivio. Domanda: seguire a dx la mulattiera che sale ripidissima fino al famigerato "Salto" oppure tirare dritto per Pian Pecorelle? Tempo fà dei cacciatori mi avevano avvertito che la carrareccia che porta fino al Valico di Colle Galluccio era in parte franata ma non conoscevo l'entità della frana. Iniziando a salire, sin da subito siamo costretti, bici in spalla, ad arrampicarci sopra un maxi smottamento di terreno che ha occluso completamente la strada. Il tratto è duro ma fattibile fino a Pian Pecorelle dove finalmente possiamo risalire in sella e procedere aggirando sulla sx il Colle Malatesta. La carrareccia si presenta prevalentemente sgombera di neve ma a tratti bisogna essere concentrati in quanto si pedala su lastre di ghiaccio e basta un briciolo di energia in più impressa sui pedali per finire sedere a terra. Arriviamo a Colle Galluccio. Dopo una breve discesa che fa da passerella sulla Valle di Pretare e sul massiccio del Vettore, Peppe si ferma, e con lo sguardo verso l'imponente parete mi indica un'aquila in volo. Io con la vista mi perdo nello splendore e gia guardo verso Forca di Presta la quale si presenta minacciosa...il vento si sta alzando sempre di più. Attraversiamo la provinciale e saliamo sul Colle Pisciano dove subito dopo un tornante a sx incroiciamo una tabella C.A.I. che indica Colle Le Cese. E' il Sentiero dei Mietitori. Durante il primo tratto ci avrebbero fatto comodo dei ramponi visto che vedo Reversig trasformatosi in un pattinatore su ghiaccio. Dietro Barbonis arranca a fatica su di una lamina ghiacciata che riflette i raggi solari fino ad accecarci. Intanto il Mago ha già preso il largo,prima esperienza per lui in questa zona, ma l'effetto è sempre quello...si resta attoniti difronte alla bellezza di questo antico sentiero. La traccia che si percorre è abbastanza pulita tranne che nei punti poco esposti al sole dove la neve è porosa e di conseguenza rallenta il nostro cammino. In circa 45 minuti veniamo fuori dai Mietitori, ci riforniamo alla Fonte delle Cacere e affrontiamo la scalinata che ci porta ai prati sotto il Vettoretto. Il vento soffia violento e soprattutto gelido. Ripresa la pedemontana per Forca di Presta, in corrispondenza di un ampio slargo deviamo tutta a sx andando ad intercettare il tratto iniziale del sentiero 103 C.A.I. che scende dal Sasso Tagliato. La scelta si rivela azzeccata in quanto non poche sono state le energie gia spese e sinceramente salire fino al Sasso non è affatto necessario(per oggi). La segnaletica C.A.I. è evidente e ci guida in uno splendido single track. Sergio continua intanto a immortalarci nella discesa con una sorta di cannone da 8 scatti al secondo. Incrociamo una prima carrareccia che scende dal Colle del Quarto, tiriamo diritto fino ad incrociare di nuovo un'altra carrareccia che scende direttamente al castello di Arquata. Qui iniziano i problemi. Barbonis ci segnala che siamo esattamente sulla traccia da lui stesso creata...di solito lui non sbaglia mai....infatti questa volta l'errore di sicuro non è imputabile a noi. Sia il gps sia la mia carta del Parco ci dicono di continuare diritto, ma appena scesi di una cinquantina metri, il sentiero muore tra rovi e antichi ruderi. Doccia fredda per il gruppo che è costretto ad una scomoda risalita con la coda tra le gambe. Comprensibili sono le contestazioni che muoviamo al C.A.I. sbuffando come bufali...c'eravamo venuti apposta per questo maledetto 103 e ora tocca ripiegare sulla carrareccia... Iniziamo la discesa quando nemmeno percorsi 300m freno bruscamente rischiando di essere travolto da Peppe. Mi fermo, guardo a sx e vedo un'ampio tratturo che scende a valle....Peppe mi sorride e senza batter ciglio decidiamo di provare a scendere. Velocemente scivoliamo giu dal tratturo ma ad un tratto l'ennesima amara sorpresa...la strada muore in un castagneto. Le forze iniziano scarseggiare ma la forza della disperazione...quella non manca mai e quando subentra è capace di farti fare cose al limite dell'umano. Bici in spalla di nuovo risaliamo alla carrareccia rassegnati e sconfitti. Un sorso d'acqua, abbasso la sella e mestamente inizio a scendere per la strada "ordinaria". Quasi non ho voglia più di spingere. Peppe dietro di me tace. Ma... inaspettatamente ecco il colpo di scena!!! Penso sempre che Qualcuno da lassù ci guardi, ci protegga e soprattutto ci ripaghi degli sforzi che compiamo per amore della natura e di questo sport. Sulla nostra sx, eccolo, questo maledetto 103 che scende nel Fosso della Camartina. Presumibilmente sono state apportate variazioni al percorso segnalato. Variazioni che non corrispondono alle carte C.A.I.!!! Peppe con il sorriso beffardo mi sussurra " Questa Mirco mo' la fàcemo..." e io neanche a pensarci gli rispondo " Cazzo se non la fàcemo!!!". Azionata la telecamera ci lanciamo come forsennati in una discesa selvaggia che si snoda tra castagneti e tratti sassosi che per difficoltà di percorrenza mi ricordano la Valle Tre Santi. La traccia si restringe fino alla base del fosso dove scorre un piccolo torrente. Le forze ci sono tornate come per incanto e adesso nulla ci può più fermare nella spericolata discesa fino all'abitato di Camartina. Tornati finalmente alle auto, non ci resta che scambiarci il consueto gesto d'intesa per siglare la nostra ennesima...entusiasmante...impresa!...grazie Sibillini-MTB!


CINGHIALE - MAGO 22/01/2012 Borgo di Arquata

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barilotto

25.01.2012 10:24

per info il ci trovate su http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/


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Inserito da
rpapero
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
25.01.2012
Località
Parco Nazionale dei Monti Sibillini, via Salaria B
Regione
Marche
Tempo Percorrenza
5 h
Distanza
22.0 km
Dislivello
1100m
Difficoltà tecnica
difficile
Condizione fisica
duro
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