GOLE DEL SALINELLO II (sentiero 412 C.A.I.)

Le gole del Salinello sono un enorme canyon scavato dall’acqua del fiume omonimo tra i Monti Gemelli, il Foltrone (1720 m) e il Girella(1814 m), in Abruzzo, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Sul territorio sono presenti grotte di origine carsica. Il percorso del Salinello è affiancato dai depositi di scarpata composti di calcari marnosi micritici. Nella parte più stretta le pareti di roccia, alte fino a duecento metri, si tuffano perpendicolarmente nel fiume. Molti turisti, nel periodo estivo, approfittano per fare il bagno nelle fresche acque del fiume, che nella bella stagione non superano i 16 gradi. Sulle pareti rocciose sono presenti degli eremi rupestri, ossia delle grotte dove un tempo vivevano gli eremiti. . Nel tracciato già pubblicato, denominato “Gole del Salinello” (sentiero 411 C.A.I.), il Cinghiale compie un anello mantenendosi a mezza costa sulle gole, attraversa le Vroghe della Caccia fino ad uscire sull’abitato di Ripe. Questa volta, in compagnia di quell’animale del Mago, abbiamo deciso di scendere alla base delle Gole del Salinello nonostante alcuni trekkers del C.A.I. ci avessero vivamente sconsigliato di percorrere suddetto tratto in sella ad una mountainbike. Risparmio la descrizione della parte che va da Rocche Ischiano fino a Macchia da Sole rinviando il tutto al tracciato sopra indicato. Mi sono limitato soltanto ad apportare un piccolo taglio che permette di saltare un paio di tornanti nei pressi del cimitero di Guazzano. Riprendo il discorso direttamente dalle porte di Macchia da Sole. Ivi giunti, data la temperatura primaverile di questi ultimi due giorni che ha sciolto decisamente la neve, decidiamo di prendere il 411 C.A.I. direttamente da Macchia da Sole. La scelta si rivela azzeccata in quanto il sentiero panoramico che sale a Castel Manfrino è agevolmente percorribile. Mentre salgo, sulla dx, in basso, l’apertura delle gole già mi mette la pelle d’oca. Avverto uno strano presentimento, questo giro non sarà semplice ma insieme a me c’è quella specie di bufalo del Mago che sembra andarci a nozze con le situazioni estreme. Dalla Sella di Castel Manfrino scivoliamo fino al torrente su single trak molto tecnico. Da un ponticello di legno inizia la parte cicloalpinistica che ci accompagnerà per tutta l’escursione. Arriviamo ad un bivio dove a sx ci si mantiene sul sentiero 411(già sperimentato e che consiglio di provare) mentre a dx il famigerato sentiero 412 sprofonda nelle gole con una traccia da panico. Più scendiamo e più la temperatura scende con noi. Il tasso di umidità invece sale alle stelle. Incrociamo un sentierino sulla dx che porta ad un primo eremo ossia quello di San Francesco alle Scalelle. La traccia scende ancora intralciandoci il cammino con spuntoni di roccia scivolosi. Scendiamo su ghiaia mantenendo massima la soglia d’attenzione e ci portiamo fino alla base delle gole dove scorre il torrente Salinello. Il sentiero incomincia serpeggiare tra i massi e la vegetazione. Attraversiamo il torrente a tratti ancora ghiacciato. La luce del sole quaggiù non riesce ad entrare. Siamo in una gola profonda, tra pereti spioventi,dove si ode soltanto il defluire del torrente. Giungiamo al bivio per il secondo eremo, l'eremo di San Marco, ma lo ignoriamo tirando dritti. Di nuovo ci tocca oltrepassare il corso d’acqua, stavolta però per entrare forse nel tratto più suggestivo dell’escursione. Si pedala sul letto del torrente costituito da soffice ghiaia, con 10/15 cm di acqua e due colossali pareti ai nostri fianchi che fanno da cornice ad un vero paradiso terrestre. L’avventura continua fino ad un terzo eremo: Santa Maria Scalena. La scritta incisa sul cartello C.A.I. e ben chiara e recita testuali parole “sentiero molto molto pericoloso”. Siamo già in un ambiente abbastanza ostile e di conseguenza evitiamo di avventurarci verso l’eremo. A causa di un leggera disattenzione usciamo fuori pista e ci ritroviamo su uno spuntone di roccia scivolosissimo. Qui la freddezza del Mago si rivela decisiva e mi risparmio la descrizione della nostra performance….forse un paio di funi ci avrebbero fatto comodo per scendere dal gigantesco masso dove ci troviamo. Improvvisandoci rocciatori riusciamo dopo una ventina di minuti a rimetterci in pista. Il sentiero torna pedalabile ma nel contempo ostile e pericoloso. Nella zona frequenti sono le frane e gli smottamenti, si sta spesso con lo sguardo allinsù pregando che Madrenatura sia clemente verso di noi e che tenga ben salde quelle rocce spaventose che sovrastano le nostre teste matte!!! Le gole finalmente si allargano e pian piano inizia la risalita verso le “scalette”. Dopo un breve tratto bici a spalla arriviamo alle grotte di S.Angelo. Purtroppo sono visitabili solo previo accordo con le istituzioni preposte. Conviene risparmiarsi qualche energia per affrontare l’ultima salita che conduce a Ripe per poi lanciarsi in picchiata verso il fosso dove abbiamo lasciato il Pandinobike. Il giro è concluso. Posso dire che questo anello non deve essere assolutamente mai percorso in solitudine. La difficoltà è notevole ed il pericolo può rivelarsi occulto. Se dovessi fare un paragone tra questa traccia ed il sentiero 411 C.A.I. posso affermare che quest’ultimo ha una percentuale di pedalabilità maggiore. Nonostante la mia considerazione penso però che il 411 sia una bella ma “ordinaria” traccia mentre il 412 rappresenta sicuramente una “esperienza”.

CINGHIALE – MAGO 04/01/2012 RIPE

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Commenti

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barilotto

05.01.2012 08:58

per info il ci trovate su http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/
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colibri04

15.04.2012 06:26

Il luogo cui si fa cenno nelle prime righe dell'articolo presente nella pagina non è la "Grotta di S.Angelo in Volturino", che, pur essendo sempre sui Monti della Laga, si trova sul versante occidentale, (http://www.webalice.it/ennio_marinari/sant%20angelo%20volturino.htm),
ma l'Eremo di S.Michele Arcangelo nella grotta di S.Angelo (http://www.seripubbli.it/paesi/GrottaSAngelo.htm).
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rpapero

20.04.2012 21:48

grazie della precisazione...:)

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Inserito da
rpapero
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
05.01.2012
Località
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga,
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
4 h
Distanza
28.0 km
Dislivello
705m
Difficoltà tecnica
medio
Condizione fisica
medio
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