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MONTICCHIO |
La partenza è fissata dalla piazzetta di San Vito, qui lascio l'auto ed inizio subito in salita verso le frazioni di Carpane e Cerro. Oggi la temperatura è sui 2/3 gradi ma, a differenza di ieri, non tira un filo vento. Neve e ghiaccio li troverò intorno a quota 900m ma le precipitazioni sono state minime perciò resta soltanto da pedalare. La strada che percorro sale costantemente lungo il fianco della montagna. Alla mia sx, in alto, il paesaggio dolomitico del monte Girella. Transitando sotto le sue pareti rocciose sono visibili in volo molti uccelli rupicoli che su di esse nidificano. La pendenza della strada si accentua dopo la frazione di Cerro. Si susseguno alcuni tornanti tra boschi di pini e ruscelli che precipitano dalla montagna. Giunto al valico le opzioni per il divertimento sono diverse...si potrebbe svoltare a sx e seguire la strada che arriva ad affacciarsi fin sopra le Gole del Salinello (strada senza sbocchi pedalabili però)...si potrebbe tirare dritto e fare una visitina a Castel Manfrino sfruttando un bel single trak che mi porta a Macchia da Sole e poi salire al Monticchio dall'ostello di Leofara...oppure svoltare a dx per un'ampia brecciata che porta direttamente alla Sella di Monticchio. Dato che oggi il tempo a disposizione è tiranno, scelgo la terza opzione (per me inedita). Dopo un breve tratto in discesa trovo un ultimo strappo in salita che porta alla croce di Monticchio con rifugio degli Alpini annesso. Da qui è possibile ammirare un panorama a 360 gradi sia sui Sibillini che sui Monti Gemelli, sia sulla Valle Castellana che sulla Laga. Incrocio una carovana di bikers provenienti dallo sperduto paesino di Settecerri e diretti a Pietra Stretta.Una breve chiacchierata ma la mia attenzione però si focalizza su un pastore intento a cuocere al forno un non so cosa di appetitoso. Titubante mi avvicino e gli chiedo prima di scattarmi una foto affianco alla Croce di Monticchio e poi cerco di capire cosa stia cucinando...è pancetta... sapientemente posta in cottura al giro arrosto. Il pastore mi invita ad attendere una mezz'oretta per assaggiare la pietanza ma, ringraziandolo con le lacrime agli occhi, mi accontento di un bicchirere di vino rosso e riprendo la marcia. Adesso il tracciato è tutto in discesa, una discesa veloce, su starda sterrata a fondo reso compatto dal passaggio di fuoristrada e di conseguenza perfetta per compiere evoluzioni. In corrispondenza di una curva a dx prendo a sx un sentiero per le pecore che scende vertiginosamente e funge nel contempo da piacevole bypass. Reimmessomi sulla sterrata principale proseguo in falso piano fino alla frazione di Settecerri (luogo già citato nell'anello denominato SUPER 8). Poco prima del paese giro a dx per un sentiero che scende dal crinale di un colle per poi sprofondare in un fosso. E' proprio il caso di andare giu con la sella perchè il tratto si presenta inizialmente veloce con divertenti dossi, poi si scassa di brutto costringendomi ad indietreggiare col sedere, infine scende giu nel bosco, a picco verso il fiume. Fortunatamente, a differenza della scorsa primavera quando il sentiero divenne impraticabile per i numerosi pini abbattutti a causa delle tempeste, ora si scende che è una meraviglia...Arrivato al fiume posso scegliere se attrraversarlo o passare sul ponticello. Ora il sentiero sale ripido verso l'abitato di San Vito... ma nulla di inaffrontabile. In poco tempo sono di nuovo al punto di partenza. Questo anello che ho voluto compiere rappresenta una parte del tracciato SUPER 8 alla quale ho apportato un modifica. Ho cercato di sintetizzare una traccia che permette di godere di buoni panorami, di non stancarsi molto e nello stesso tempo di spararsi una bella dose di divertimento per poter essere a casa ad ora di pranzo....specialmente oggi che ho ancora l'acquolina in bocca ripensando a quella succulenta pancetta arrosto che ho incontrato sul Monticchio.
CINGHIALE 18/12/2011 San Vito
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Commenti
barilotto
27.12.2011 22:20