FORCELLA DELLA NEVE

PREMESSA: QUESTO TRACCIATO NELLA SUA PARTE CENTRALE PRESENTA UNA DIFFICOLTA’ ESTREMA DATA DALLA CONTINUA ESPOSIZIONE AL VUOTO. SI IL VUOTO!…E NON SPERATE DI VOLGERE LO SGUARDO DA UN’ALTRA PARTE PER OVVIARE ALLE VERTIGINI PERCHE’ QUANDO SI CAMMINA BICI IN SPALLA SU DI UNA LAMA AFFILATA COME LA FORCELLA DELLA NEVE LA PAURA PUO’ AVERE IL SOPRAVVENTO VISTO CHE IL VUOTO CE LO AVETE SOTTO I PIEDI….E QUANDO CIO’ ACCADE, NON SI VA NE AVANTI NE SI PUO’ TORNARE INDIETRO…E’ PANIC ATTACK!

Se volessi raccontare nei dettagli l’esperienza vissuta il 26 novenbre 2011 con Barbonis & c. starei qui a pigiare sui tasti per molto tempo. Ma mia intenzione non è certo quella di annoiarvi perciò cercherò di farvi rivivere quell’escursione effettuata da un gruppo di bikers forse nel posto più estremo di tutti i Sibillini: La Forcella della Neve. Già dalla sera prima fui assalito da strani presentimenti. Avevo intenzione di compiere una gran bella escursione sulla Laga con l’amico Mago quando mi arriva un sms che recita testuali parole : “ domani se vuoi venire ci vediamo alle 8:30 ad Ussita, saluta i tuoi cari!!...non si sa mai”. Indovinate il mittente chi era? Quando devo scegliere un itinerario è come quando devo comprare un paio di scarpe,non mi decido mai, vago per giorni tra negozi e centri commerciali ma ad un tratto trovo il paio che mi piace e le compro senza batter ciglio noncurante del prezzo. E senza batter ciglio chiamo il Mago comunicandogli il cambiamento di programma. Barbonis inizia ad avere una certa età! Non lo si può mica lasciar solo in compagnia di quella specie di vecchio stambecco del socio? Alle ore 8:30 puntuali come bikers svizzeri ci troviamo davanti all’hotel Felicyta di Frontignano. Gli altri hanno provveduto a piazzare un’auto ad Ussita che farà da staffetta per il recupero auto finale. Ottima idea quella di risparmiarsi un po’ di dislivello in salita!!...o qualcuno dalla mente diabolica già sta tramando qualcosa?...Si sale per la pedemontana che porta a Pian dell’Arco Finalmente oggi gran bella giornata, perfetta direi, menomale…pensavo di portar sfiga visti gli ultimi trascorsi tra la fitta nebbia. Giunti a Pian dell’Arco prendiamo a dx per la spietata brecciata che sale a Passo Cattivo. E’ iniziato già il report! Lido ci immortala a turno sparando foto con un cannone degno del più agguerrito paparazzo. Dopo il primo tratto la strada ci concede una tregua, poi di nuovo su fino a quota 1870m circa. Svalichiamo!! A dx il Monte Porche, sotto nella valle… l’abitato di Macchie…. Tutta a sx, pedaliamo su un piacevole sentiero a mezza costa che funge da autentico balcone sulla valle del Tenna. Il sentiero si fa sempre più flebile quando Peppe e Lido iniziano ad arrampicarsi lungo un pendio puntando testa bassa e bici in spalla la vetta del Bove Sud. Silvano e il Dottore li seguono a distanza. Io e Sergio optiamo per un’alternativa e risaliamo perpendicolarmente la montagna. Altro che bici a spalla, vedo Barbonis utilizzare la sua amata Cannondale come una piccozza. La pendenza è proibitiva. Quando io devo andare in bici la sera prima ho il vizio di mangiare pesante e l’aria fina del Bove stimolandomi l’intestino mi porta (nel pieno rispetto della privacy) ad espletare un bisogno improcrastinabile. Nel bel mezzo della (omississis) dell’anno urto accidentalmente lo zaino che inizia a rotolare per il pendio, intanto io prego che si fermi e Sergio guarda attonito la scena. Lo zaino finisce a 150 mt circa di distanza…il Dottore (spettatore) dall’altra parte della vallata se la ride a crepapelle. Sergio cerca di consolarmi “meglio lo zaino che la bici”….mi grida… Vabè pazienza, discendo il pendio, recupero lo zaino e ritrovo Sergio sulla sella della montagna. Il Bove Sud ormai è a portata di mano. Gli altri ci attendono scalpitanti e dopo la foto di rito risaliamo finalmente in sella. Una prateria da gustare in discesa ci conduce alle porte della Forcella della Neve. Sembra la lama di un coltello conficcata tra Pizzo Berro e Bove Sud. Davanti Peppe, Lido e Silvano fungono da apripista mentre io li seguo unitamente al Dottore che inizia ad imprecare. Dietro Barbonis vigila costantemente le operazioni. Difficilmente nella vita di un biker si ha l’occasione di cavalcare una cresta simile. Il baratro ci diventa quasi amico dopo alcuni minuti di cammino su questa traccia estrema! A tratti è meglio non guardare di sotto anche se la tentazione è fortissima. A sx c’è il paesaggio lunare della Val di Panico, a dx la Valle del Tenna in tutto il suo splendore…….In un paio di punti esposti arriviamo persino a passarci le bici di mano facendo attenzione a dove si mettono i piedi. Forse soltanto le foto potranno meglio rendere l’idea di dove ci ha portato la nostra passione. Attraversata la Forcella della Neve inizia la tecnica e lunghissima discesa nella Val di Panico dove la ricompensa per la fatica compiuta è a portata di mano. In poco tempo quelle alte vette che prima dominavamo ora le ammiriamo da sotto quasi con un briciolo di nostalgia. Sono quasi le 14:30, veniamo assaliti da una fame immane. Ci troviamo a Casali quando facciamo irruzione in un rifugio. Divoriamo di tutto. Dalla pizza di cacio pecorino al culetto di ciauscolo, dalle tagliatelle al tartufo alla pecora in umido con verdura ripassata in padella. Vedo transitarmi davanti diverse brocche di vino e una bottiglia di anisetta. Si sta facendo tardi…dobbiamo ripartire,….Peppe, così, da bravo pastore conduce il gregge verso Ussita. Il clima tra noi sta cambiando, c’è una certa euforia, si odono grasse risate ma soprattutto si percepisce l’alito fortemente vinoso dei bikers. Barbonis è gia lontano, è veloce , spregiudicato, irraggiungibile. Sarà il rosso piceno? o l’anisetta? Lo vedo di colpo sprofondare in un canale…gli altri dietro si piegano in due dalle risate ma lui si rialza e, sprezzante del pericolo, prosegue più veloce di prima. Il Dottore è l’unico capace di stargli dietro…(effettivamente al rifugio gli era seduto affianco). Arriviamo ad Ussita come un gruppo di scalmanati che ha passato la serata in trattoria. Iniziano subito le operazioni di recupero auto….il sole sta iniziando a tramontare, ci sarà si e no mezz’ora di luce. Ma gia dal mattino avevo avuto come l’impressione che qualcuno stesse architettando qualcosa. Peppe Reversi (sempre lui) propone una discesa in Val di Bove all’imbrunire!!! Manco a pensarci e mi ritrovo nel suo furgone…stipato con sei mountainbike insieme a Silvano e Lido come un clandestino cingalese che tenta di oltrepassare la frontiera . Davanti Sergio, Peppe e il Dottore se la ridono. Parcheggiato il furgone al piazzale della Domus, in trenta secondi ci lanciamo nella fantastica discesa della Val Di Bove. Tra i boschi si odono grida di gioia mentre il sole ci regala gli ultimi suoi raggi. L’alcool ci è salito praticamente al cervello ed i risultati si vedono: a turno andiamo tutti a terra ma ci rialziamo felici proseguendo come indiavolati. Sento ancora la puzza dei freni arroventati che stridono mentre scivoliamo per la vallata. Ormai è quasi buio quando ci apprestiamo a scendere dalle famigerate “scalette”. Soltanto le lampade votive di un piccolo cimitero ancora illuminano i nostri volti….Ma noi, mai stanchi, non abbiam paura della notte che sta scendendo perché i nostri occhi stasera brillano di luce propria e su di essi ancora riflette l’immagine della Forcella della Neve.

CINGHIALE 26/11/2011 Ussita

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barilotto

27.12.2011 22:24

per info il ci trovate su http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/

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Inserito da
rpapero
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Tipologia
Itinerario da A a B
Inserito il
29.11.2011
Località
Frazione Frontignano, 62039 Ussita MC, Italia
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
5 ore
Distanza
22.0 km
Dislivello
950m
Difficoltà tecnica
Difficile
Condizione fisica
Duro
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