101 STONEMAN GOLD

Referente Renato fox60 cttbiker@alice.it certificato 30-08-2011

DATI TECNICI. km 109 dislivello 3900 quota min-max 1111- 2527
tempo standart ore 16 - ciclabilità 98% 25 minuti a piedi.
Grado difficolta: Durissimo
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Premesse : Ho voluto inserire nei percorsi certificati lo Stoneman gold seguito fedelmente ( nel web è presente con varianti) per quanto riguarda l'altimetria con concorda con quella degli organizzatori (4100 ), un errore del 5% dovuto al tempo ci stà
Descrizione: Da Moso si prende la ciclabile con direzione Dobbiaco proseguendo su strade e sterrati mai troppo duri ,si arriva al cornetto di confine, si marca il primo punto, proseguendo in quota si passano vecchie postazioni di confine prima di scendere a valle abbastanza repentinamente. La salita dal versante austriaco è dolce fino al LECKFELDALM HUTTE , poi improvvisamente si impenna e fino al SILLIANER HUTTE, non da tregua con rampe spacca gambe, di gran lunga il tratto più duro di tutto il percorso. Si marca il 2° punto, proseguendo il panorama offre il meglio e su sentieri a volte esposti in un susseguirsi di salscendi sia come terreno che dalla bicicletta si arriva a Marcare il 3° punto al Passo Silvella. Proseguendo per Col Quaternà si incotra il tratto da spingere a piedi, poi Costa della Spina e una lunga discesa su Casamazzagno, a Valgranda si marca la 4° volta e incomincia la salita per passo Montecroce Comelico . Ultimo sforzo per la Croda Rossa dove si marca per la 5° e ultima volta , una meritata discesa vi condurrà a Sesto




Come arrivare al punto di partenza

Moso e una frazione di Sesto , si raggiunge per la A 27 , Longarone, San Stefano di Comelico
passo Montecroce Comelico.

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Commenti

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pes

26.08.2012 15:59

Fatto il 6/08/2012 in versione gold. Innanzitutto, un doveroso grazie a RuotaAlpina per la traccia, senza la quale non sarebbe stato così immediato seguire il percorso con le sole indicazioni "on the trail" (per farlo senza gps - possibilità indicata nel sito ufficiale - direi quantomeno di segnarsi il percorso su una cartina topografica).
Direi che la condizione fisica indicata (durissimo) ci sta tutta, ma la soddisfazione al 5° checkpoint è indescrivibile (almeno per me, biker "della domenica"), complice il meteo avverso che ha regalato pioggia battente per tutta la salita e discesa ai Prati di Croda Rossa e ha messo a dura prova il morale, piuttosto che le gambe.
Butto lì un paio di considerazioni del tutto personali:
- la salita al Cornetto di confine si lascia pedalare - anche sul fondo sconnesso degli ultimi metri, complice la freschezza climatica e fisica; la relativa discesa verso Sillian è divertimento puro e basterebbe a soddisfare chi cerca un classico itinerario AM, solo un brevissimo tratto a piedi a causa del sentiero segnato da un profondo canale scavato con la complicità dell'acqua.
- La salita al Sillianer hutte è tosta: la prima parte, su fondo perfetto, l'ho trovata piuttosto noiosa (fino al Leckfeldalm), perciò impegnativa più a livello mentale che fisico, mentre la seconda è l'esatto contrario: l'ho fatta per la maggior parte a spinta sia a causa del fondo sconnesso, sia a causa delle pendenze sostenute (la scusa ufficiale era quella di "tener buona la gamba per i tratti successivi").
- Il Demut ha richiesto qualche passo a piedi non previsto a causa del vento fortissimo che soffiava lateralmente e minacciava seriamente la sicurezza in sella.
- La discesa lungo la Costa della Spina è sempre divertente (già fatta in altre occasioni), anche se l'ultimo tratto nel bosco è uno scassato veloce piuttosto "fisico".
- L'asfalto fino a Padola è una manna e permette di recuperare un po' di energie in vista della salita al Passo Monte Croce: la meno impegnativa, se non fosse per i 3000m di dislivello già nelle gambe, ma si lascia comunque pedalare.Saranno poi un paio di strappi verso Croda Rossa a dare il colpo di grazia, ma il più è fatto e la vicinanza all'ultimo checkpoint fa muovere le gambe anche nelle condizioni più disperate.
- La discesa verso Sesto è tutta sulla pista da slittino, quindi basta dosare i freni. Una fluida pedalata sulla pista ciclabile riporta a Dobbiaco (il mio punto di partenza), che per quanto veloce, sembrerà infinita - soprattutto col buio, ma già ci si pregusta il trofeo gold!
- Non commento l'aspetto panoramico, in quanto penso non si possa chiedere di meglio!!
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ranieri70

29.06.2017 00:31

...partiti il 17 giugno di quest'anno eravamo in 6.
Con un po di timore visto il fallito tentativo dell'anno precedente che a causa delle avverse condizioni meteorologiche ed alcune rotture meccaniche dei mezzi ci ha costretti a desistere dall'effettuare il giro.
Così con il morale a terra ci eravamo riproposti di effettuare un nuovo tentativo l'anno successivo...
Ed eccoci qui a pedalare in un magnifico scenario alpino quale può essere quello proposto dalle montagne (con ogni probabilità) più belle al mondo...le nostre Dolomiti.

Divagazioni a parte, premetto che abbiamo pedalato il tracciato in due giorni privilegiando così l'aspetto escursionistico del percorso, che a mio avviso merita una particolare attenzione per la sua bellezza.
Pedalando quindi da Sesto verso Dobbiaco ed usufruendo per qualche km della ciclabile che porta a Lienz, ci siamo inerpicati verso Cornetto di confine.
Trail molto bello e ben pedalabile nella parte iniziale, un po meno nel tratto finale, causa fondo sconnesso, ma nulla che richieda doti da Absa Cape.
Ricordo con piacere che ad un certo punto della salita finale voltandomi indietro ho visto la strada percorsa, una lunga striscia sterrata e tornanti che ispirano a grandi imprese ed un panorama da copertine patinate.
Arrivati così al primo punto di controllo Marchkinkele a 2545 mt. si intuisce cosa abbia ispirato Roland Stauder nel creare questo splendido progetto, se il meteo lo permette, si gode di una splendida visuale a 360° sui monti circostanti (al primo tentativo che effettuammo lo scorso anno, circa nello stesso periodo, trovammo sulla cima neve e pioggia con una pessima visuale), va da se che la soddisfazione quest'anno sia stata doppia.
La discesa verso Sillian è una goduria soprattutto per chi ama scendere anche qualche tratto tecnico, il divertimento è quindi assicurato, la discesa in alcuni tratti prende un po la mano e si tende ad andar giù veloci, un po d'attenzione quindi non guasta, giusto per non rovinarsi la giornata.
Da Prato alla Drava si punta ora a Sillianer e quindi all'omonimo rifugio con una salita abbastanza impegnativa e soprattutto lunga, non molla quasi mai, quindi bisogna mettersi comodi trovare il proprio ritmo e far girare le gambe senza pensare troppo alla fatica, una buona fetta di strudell e una birra, arrivati al rifugio Leckfeldalm, potrà lenire le sofferenze patite.
Da qui però si parte con una delle parti più toste del percorso, questi circa seicento metri di dislivello per arrivare alla meta finale della giornata e cioè il rifugio Sillianer sono infatti piuttosto duri con pendenze e strappi impegnativi soprattutto dopo 2000 e rotti metri sulle gambe effettuati nella prima parte della giornata, il fondo sconnesso di certo non aiuta ed alcuni tratti li abbiam fatti a spinta d'altronde anche questo fa parte del gioco.
Arrivati al rifugio ci si prepara al pernottamento, dopo una buona cena in stile Austriaco, facciamo alcune foto con questo magnifico paesaggio che ci fa da sfondo che all'imbrunire si fa ancora più spettacolare.
Il mattino successivo ci inerpichiamo ancora per un centinaio di metri preparandoci ad affrontare il Demut che è tutto un saliscendi, in alcuni passaggi facciamo un po di portage ma per il resto è spettacolo e divertimento puro, quindi passo Silvella e giù in una lunga e veloce discesa verso Padola dove ci attende un buon caffè che ci darà la carica per il prossimo passo, Passo Monte Croce per l'appunto, questa forse la parte più noiosa del percorso, arrivati al passo giriamo ed imbocchiamo la strada, che ci porterà verso Croda Rossa, con una serie di rampe che spezzano ritmo e un po le gambe, ma arriviamo in cima dove a 1900 e rotti mt. ci attende un buon piatto di tagliolini alla selvaggina, che ci gustiamo ammirando sempre un panorama mozzafiato.
Si ridiscende poi verso Sesto per raggiungere, attraverso la ciclabile il punto da cui siamo partiti.
Un ringraziamento a RuotaAlpina per la traccia fornita molto chiara e diretta ed un ringraziamento ai miei compagni di viaggio per il tempo ed il divertimento passati assieme.
Concludo dicendo che a livello paesaggistico e naturalistico mille parole non basterebbero a descrivere questo splendido percorso, consiglio di provarlo, difficilmente se ne rimarrà delusi.
Il giro comunque richiede un buon livello di preparazione fisica questo permetterà di non arrivare impiccati alle varie tappe e di godere al meglio l'escursione.
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dellaflora

15.07.2018 19:43

Ma l'avete fatto in un solo giorno ? Grandi !!!!
A che ora siete partiti e arrivati ?

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Inserito da
RUOTALPINA
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
25.10.2011
Località
Via San Giuseppe, 26, 39030 Sesto BZ, Italia
Regione
Altro
Tempo Percorrenza
16
Distanza
109
Dislivello
3900
Difficoltà tecnica
difficile
Condizione fisica
Durissimo
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