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PIANA DELLE LOCCE |
Si parte dall’antico borgo di Santo Stafano di Sessanio (uno tra i borghi più belli d’Italia). Lasciata l’auto davanti alla sede del Comune, merita una capatina tra i suggestivi vicoli del paese. Scaldati i motori prendiamo la provinciale per Campo Imperatore. A sx si vede bene l’antica chiesa della Madonna del Lago (puntellata e messa in sicurezza a seguito del violento sisma che ha dilaniato L’Aquila). Si oltrepassano le Costarelle, si prosegue sempre su asfalto per una salita dolce che porta dapprima alla Cima delle Serre e poi a Colle Doniche. Giunto ai piedi del monte Sparviero svolto a dx per una carrareccia che si innesta col sentiero n. 263 del C.A.I e mi porta alla Fonte del Cane. Rifornitomi d’acqua proseguo diritto fino a prendere il sentiero n. 229 che sale alla Sella di San Cristoforo. Davanti a me c’è la Cima di Monte Bolza coperta da nebbia minacciosa. Nel giro di pochi minuti la nebbia scende e copre tutto il visibile. Arrivato alla Sella sarebbe bello prendere a sx per lago San Pietro ma non si vede un tubo ed in lontananza ho sentito spari di fucile (forse qualche bracconiere senza scrupoli visto che siamo in pieno parco). Oltretutto sono solo, meglio prendere a dx per la Costa di Assergi. Si scende….ma ad un tratto taglio di netto la costa ritrovandomi in un attimo sulla piana compresa tra la Piana di Cortina ed il Prato del Bove. Pedalo alla cieca a causa della nebbia fittissima ma il gps in questi casi risulta provvidenziale. Arrivato al Lago Racollo penso che al vicino rifugio ci sia qualcuno…macchè….l’estate qui è soltanto un ricordo. Tutto è chiuso, abbandonato, immerso nella nebbia….e la temperatura è scesa notevolmente…anche qui il mio programma iniziale, per forza di cose, subisce un’altra variazione. Vorrei puntare verso il lago di Passaneta ma in queste condizioni poterbbe essere veramente rischioso allora decido di riprendere l’asfalto in direzione di Santo Stefano di Sessanio. Aggiro il monte Cecco d’Antonio e dopo aver attraversato Valle Fresca, giunto al Pozzo delle Mogli, prendo a dx per un tratturo. La visibilità torna normale, anzi per fortuna che il sole inizia a far capolino tra le nuvole, anche la temperatura è più gradevole. Si inizia a scendere velocemente sino alle Coste del Melo. Ora bisogna affrontare un breve tratto con bici a spalla per affacciarsi poi sulla Piana delle Locce. Ci sarebbe l’imbarazzo della scelta data la capillare presenza di sentieri e carrarecce…ma spinto da desiderio di libertà decido di planare sulle Locce tagliando la montagna con un divertente fuori pista. Sono sotto. Attraverso la piana gustando la piacevole solitudine. Qui si ode soltanto il gracchiare delle cornacchie. Mi dirigo verso Pie della Retola. Aggiro sulla sx il Colle di Tartalo e dopo un cattivo strappo in salita scorgo da lontano Santo Stefano di Sessanio. Mi separa dall’arrivo soltanto una veloce discesa.
Giro non rispondente esattamente a quanto inizialmente stabilito ( era previsto il passaggio al Prato del Bove, Guado di Passaneta, Fossa Piana e Fossa del Frate) ma sicuramente panoramico e molto suggestivo. Alla fine la completa solitudine e le avverse condizioni del tempo hanno reso l’anello più affascinante del previsto.
CINGHIALE 22/10/2011 Santo Stefano di Sessanio
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Commenti
barilotto
28.12.2011 13:32