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Anello attorno alle valli di Tirano |
Il percorso corre a cavallo tra Italia Svizzera e che essere percorso in una sola giornata (solo per chi veramente allenato e disponendo di tutta la giornata) o, più comodamente, anche per poter visitare ed apprezzare i luoghi che attraversa, in due giorni.
Il percorso è un tracciato ad anello di circa 80 chilometri di sviluppo e con 2.500 metri di dislivello da affrontare che partendo da Tirano risale, per un lungo tratto, la Val Poschiavo, fino ad incontrare la Val di Campo che si attraversa interamente per raggiungere il Passo di Val Viola. Da qui si scende l’omonima Val Viola bormina che si segue per un buon tratto per poi risalire la selvaggia Val Verva fino all’omonimo passo, dal quale si ridiscende in Valtellina e si ritorna a Tirano.
L’itinerario attraversa ambienti e paesaggi sempre diversi che vanno dal fondovalle della Valtellina ai pascoli di alta montagna del Passo di Val Viola e di Verva, circondati da montagne affascinanti ed immersi in magnifici boschi. Il percorso si sviluppa su tutti i tipi di fondo: asfalto, strada sterrata, sentiero, alternando tratti facili ed agevoli a single track divertenti ed impegnativi. Non mancano le salite ripide, come ad esempio il primo tratto della risalita al Passo di Verva, e ci sono numerosi tratti veramente divertenti, come la discesa da Fusino a Grosio, immersi in ambienti piacevoli ed affascinanti.
Il percorso parte dalla stazione ferroviaria di Tirano, dalla quale si parte seguendo le indicazioni per la Val Poschiavo, che appartiene al Canton Grigioni, e che si segue, su asfalto, fino a raggiungere il caratteristico Lago di Poschiavo, che si può aggirare sia sulla destra (sentiero ciclabile) che sulla sinistra (strada asfaltata). Al termine del lago si raggiunge il caratteristico paesino montano di Poschiavo , dove passando per le sue strette viuzze acciottolate si respira un’atmosfera di altri tempi per la presenza di sontuosi palazzi signorili, con i loro tetti coperti da pesanti tegole di sasso locale, la piccola piazza comunale dove si affacciano i negozi e la presenza di antichi e prestigiosi monumenti come la collegiata di San Vittore Mauro, di stile tardogotico, con il suo imponente campanile romanico.
Lasciato Poschiavo si prosegue sempre in salita, su asfalto, fino a raggiungere la località di Sfazù (1622 m), in prossimità di una locanda, dove si prende la strada sterrata sulla destra che sale in Val di Campo. La strada si fa sterrata e sale tra boschi, pascoli e gruppi di baite. La strada è comoda e senza pericoli e si immerge in ambienti affascinanti. In circa un’oretta si raggiunge il Rifugio Saoseo (1985 m) gestito dal simpatico Bruno e dalla sua famiglia.
Il rifugio Saoseo è il punto tappa ideale se si vuole spezzare l’itinerario in 2 giorni perché si trova a circa metà percorso, avete fatto la maggior parte del dislivello previsto, sorge in una conca stupenda, circondata da fitti boschi di conifere, che vale la pena di esplorare per scoprine i suoi magnifici ed azzurri 3 laghi: Lagh da Saoseo, Lagh da Scispadus, e il Lagh da Val Viola (calcolare circa 1 ora e mezza a piedi dal rifugio).
Ritornando al nostro percorso, dal rifugio si segue la strada sterrata fino al suo termine e si prosegue sul bellissimo sentiero che porta ad un grande pianoro erboso, posto sopra l’ultimo lago. Da qui si sale verso il Passo di Val Viola, con alcuni tratti da fare a piedi, attraversando delle ampie praterie erbose di quota e sempre circondati dalle imponenti vette locali. Con un ultimo tratto su un pendio spoglio e detritico, si raggiunge il passo, posto fra due laghi glaciali d’alta quota.
Dal Passo di Val Viola (2455 m) si domina la svizzera Val di Campo, appena attraversata, e si vede la lunga e maestosa Val Viola bormina, con l’omonimo rifugio, che ci apprestiamo a scendere. Infatti ci aspetta un bel tracciato in discesa, prima su sentiero ciottoloso, poi su ottima strada sterrata. La discesa è lunga e veloce, il paesaggio è maestoso ed affascinante ed obbliga a continue soste per ammirarne la bellezza. Terminato lo sterrato, si segue per alcuni chilometri il manto d’asfalto che scende verso valle fino ad arrivare ad un bivio dove si prosegue verso destra, in discesa. Siamo arrivati nei pressi dell’ultima salita che ci aspetta: quella al Passo di Verva, posto a 2301 metri di quota.
Dopo un primo tratto prima in discesa e poi pianeggiante su ottima strada sterrata, il percorso si impenna per superare un salto morfologico con una serie di tornanti, dal fondo in cemento, molto ripidi e duri. Superato questo tratto, fortunatamente breve, si apre davanti a noi la selvaggia Val Verva con i suoi versanti erbosi dominate da aspre cime montuose. Si prosegue, sempre in salita, lungo la splendida valle, superando alcuni tratti ripidi, fino ad arrivare al Passo di Val Verva. Ora ci aspettano quasi 30 chilometri di discesa fino a Tirano!!!
Dal passo la strada scende su fondo ciottoloso e divertente fino a passare accanto al Rifugio Falck, dove la pendenza aumenta nettamente per scendere fino al piccolo abitato di Eita (1701 m). Al bivio dove termina la ripida strada sterrata, si prosegue a sinistra, prima su asfalto e poi, seguendo le indicazioni per Fusino, su strada sterrata ampia, veloce e divertente, immersa nei fitti boschi. Arrivati a Fusino si è obbligati a prendere la strada asfaltata che scende verso Grosio che si segue fino ad un tornante verso sinistra, dove inizia una mulattiera che scende fino al Castello di Grosio.
Dal castello seguiamo il sentiero, indicato con cartelli per le mountain bike, che ci porta in paese. Ne attraversiamo il centro storico e seguiamo le indicazioni per il Sentiero Valtellina che, con un bel tracciato su pista ciclo-pedonale, ci permette di rientrare, velocemente, a Tirano.
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Come arrivare al punto di partenza
In auto
Da Lecco si prende la SS38 dello Stelvio che si segue fino a Tirano passando per Colico, Morbegno, Sondrio. A Tirano si può posteggiare nei pressi della stazione ferroviaria.
In treno
Un'ottima alternativa è raggiungere Tirano utilizzando i treni che partono da Milano Centrale, Monza o Lecco. (clicca qui per conoscere gli orari ed i treni)
Cartina
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Commenti
wizer11
24.10.2011 18:10
ti segnalo che salendo, appena dopo la casa/ponte di S Carlo parte una strada secondaria che diventa una ciclabile/pedonabile chiusa al traffico che arriva direttamente a Sfarzù, buona parte in off road, tranne gli ultimi km!
l'ho fatta in discesa, il fondo è buono e non ricordo pendenze impedalabili, ma almeno non respiri i gas neri degli autobus, macchine e moto.
giro bellissimo, provato nel senso contrario!
ricordo alcune durissime rampe all'imbocco della strada per il passo Verva.
ciao Daniele