Pievepelago

Pievepelago


Il quel dì del 25 settembre i sotto citati eroi partirono per la missione alpina di cui ora narreremo le valorose gesta.

Mattlej, Axelmax, SuperFabrizio, Mario, Rodolfo, Zanna Bianca, Mulo, Dennis, Fabio, Stinco, Uomo Tigre, Fux, Rodolfo, e l’intrepida Elena .

In perfetto orario come da ordini di marcia inviati dal generale Rudolf, si è partiti noncuranti delle plumbee previsioni atmosferiche.

Io che guidavo l’autoblindo carico della miglior artiglieria, compresa quella del generale, ero alla testa del convoglio.

Ho immediatamente dato saggio della mia abilità di autista provando una manovra per confondere il nemico a S. Eufemia mentre ci accingevamo ad annettere la banda del Fosso .

Una stupenda inversione nel parcheggio dei camion con rientro in pieno controsenso guardando gli sguardi sia degli autisti che ti seguono sia quelli della banda del fosso NON HA PREZZO !!

Dopo quest’entrata goliardica ci siam avviati in autostrada, ma una volta usciti a Modena sud, l’elettronica ha avuto il sopravvento sul mio capomacchina Axelmax, che fedele al suo navigatore mi hanno diretto vs. strade che parevano palesemente errate.

Un po’ per la l’autorevolezza del mio capomacchina nel credere cecamente all’elettronica ed un po’ per la mia propensione nel “ volermi perdere “ ci siam smarriti consapevolmente in uno splendido contesto collinare che ci ripagava con magnifiche vedute panoramiche e con goliardiche ingiurie al navigatore .

Peccato però che l’autoblindo che ci seguiva condotta dal seg. Mario e con a bordo il generale sia stata titubante nell’accodarsi a simil avventura e... nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la colonna mia era smarrita.

In quel di non so dove io e il mio capomacchina oramai consapevoli di aver perso la colonna ci siam finalmente decisi di orientarsi con quelle arcaiche segnaletiche stradali e giunti sulla SS12 convinti che il resto della truppa ci avesse orami preceduto, ho spinto il mio autoblindo a tutto gas ingaggiando altresì una competizione con un locale sin in il quel di Pieve pelago.

Giunti alla meta, con sommo stupore ci accorgiamo che del resto della truppa ancor non vi è traccia.

Attendiamo impazienti al varco il resto della truppa che poco dopo giungono anch’essi alla meta.

Dopo aver contattato il generale alpino Andrea ed effettuato i convenevoli tutt’insieme ci dirigiamo in fureria per le assegnazioni delle allocazioni notturne, mentre un’infausta pioggerellina scoraggia le previsioni per l’indomani missione .

Scaricati gli zaini con il vestiario nei locali (bellissimi bungalow) messi a disposizione dal comando Alpino ci rechiamo al bar del comando per un meritato aperitivo in attesa delle truppe alpine con cui iniziare a socializzare e condividere il rancho serale.

Il generale Andrea alle ore 20:00 coadiuvato da un paio di sui luogotenenti ci preleva e con le loro autoblindo ci onora portandoci alla mensa loro ufficiali. Il percorso per arrivare alla mensa, vuoi per il buio, vuoi per aver effettuato parte del percorso o su passerelle pedonali in ponteggio, mi appare piuttosto tortuosa.

Il locale dall’esterno pare molto piccolo, ma una volta entrati nasconde anfratti in ogni dove ….azzz, penso: “i loro ufficiali hanno una mensa a prova di bomba !!! “

La cena c/o la mensa ufficiali è innaffiata da bevande alcoliche che aiutano la socializzazione, ma anche le esternazioni di baggianate.

Esco per una boccata d’aria fresca e mi accorgo che nel caseggiato di fronte è scolpita nell’intonaco la seguente scritta:

E’ l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende.

…….sarà, ma in preda dell’alcool vorrei aggiornarlo con una bomboletta spray in:

E’ la MTB che traccia il solco ma è dalla gamba che dipende!

Un po’ brilli torniamo alle brande speranzosi in un domani almeno senza pioggia.

Le ns.speranze all’indomani non solo diventano realtà, ma uno splendido sole con un cielo limpido e privo di nuvole ci riempie di gioia.

La temperatura mattutina è intorno ai 9° ma facilmente sopportabile e dopo la colazione che per alcuni di noi è stata più che abbondante (pare che Dennis si sia mangiato “l’ombra di un bosco” ) Finalmente tiriam fuori dalle autoblindo la nostra beneamate “artiglieria”.

Si parteeeeeeee ….coudivati dalle truppe alpine, che ovviamente sono ben allenate di noi e non solo per il fatto che vivono lì, iniziamo subito la salita che immediatamente rompe il fiato a tutti noi ….proprio a tutti !!!

Il riscaldamento è presto fatto, tantè che siam già fermi per togliere parte dell’eccessivo vestiario che ci ha portati subito in un surriscaldamento!

La ns. beneamata Elena un po’ giù di allenamento rimane un po’ nelle vie retrostanti e viene subito “scortata” da un cavalleresco alpino di nome Franco.

Da qui il contesto panoramico è incantevole e rende la salita su strada asfaltata meno ordinaria.

SuperFabrizio e Axelmax aprono “ le danze”, coadiuvati dal ns. Generale Rudolf che OVVIAMENTE vuole fare la sua bella figura.

Il generale alpino con molta nonchalance scende e sale continuamente per ricongiungere i due gruppi con un calibro 29 che pare motorizzato, mentre due dei suoi scudieri tengono sotto controllo il gruppo di testa ove spicca un certo Francesco che oltre ad esser preparatissimo come guida turistica sembra che non superi 130 battiti al minuto in ogni condizione di marcia …… sembra che giochi come il gatto con il topo.

Finito l’asfalto inizia il percorso da Sasso Tignoso (un nome un programma ) e qui incontriamo uno sterrato di tute le tipologie e svariate forme di terreno: ghiaia, terra, fango, sassi di ogni pezzatura e belle pozzangherone che avrebbero reso felice il Ns. Franco: D: D

Il gruppo si allunga parecchio e mentre l’alpino Franco chiude il gruppo con Elena io eroicamente riesco ad accodarmi alla banda del fosso ove però il Mulo sembra succube dal suo cardiofrequenzimetro . Giungiamo al passo Cento Croci nel comune di Riolunato sull’antica via Vandelli http://www.cmfrignano.mo.it/comuni_territorio/luoghi_interesse_9/passo_cento_croci.aspx

Qui ci aspettiamo tutti , ma l’attesa si prolunga un po’ per cause imputabili ad una foratura della bici di Elena che voci maligne riferiscono sia imputabile al Franco alpino che per stare da solo con la bella l’abbia preceduta in un tornante e sparso spini e rovi in ogni dove.

Dopodiché ci abbeveriamo in una stupenda fontana monolitica ducale nei pressi di un’antica osteria che il Duca fece erigere perché la zona era infestata dai briganti .

Mentre ci rifocilliamo Andrea spiega che ci sono 3 opzioni per tornare a valle ; una facilmente percorribile ,una media ed una per uomini duri !!! Pare scontato che oramai ci si divide , si decide il punto del ricongiungimento e gli intrepidi Axelmax , Superfabrizio ,e Rodolfo partono con la guida alpina Francesco per l’eroica impresa .

Elena torna per quella più facile accompagnata dal Franco e il resto del gruppo per quella media .

Io a fronte di un estenuante allenamento settimanale mi sento pronto ad affrontare quello medio e parto insieme alla bandaccia del fosso , e sprezzante del pericolo ed aiutato da un paio di discese impegnative riesco a stare dietro a quel pazzo di Dennis.

Quando ci fermiamo ad un bivio per riunirci ci accorgiamo che Fux è disperso , il generale alpino Andrea lo contatta e gli impartisce le direttive per un altro punto di ricongiungimento . Qui il mistero si fa degno di Carlo Lucarelli : (blu notte misteri italiani) ...non si capisce se sia tornato indietro per controllare Elena , per una missione segretissima , o per un incontro in ristretta con il comando generale imputabile al suo ricorso per il declassamento. Mhaaa ???!!!

Ritornando ai fatti ,una volta giunti a valle attendiamo gli intrepidi , che, poco dopo, esausti e stremati arrivano al punto di raccolta .

Lo splendido tour è finito , riprendiamo la ss 12 per tornare alla base e lanciandoci per le discese riagganciamo al volo il Fux .

Al suono di un magnifico “botta e risposta” tra la mia trombetta ed il fischietto di Dennis arriviamo a destinazione fieri e sfiniti come si conviene per una missione degna di nota.

Risciacquiamo celermente l’artiglieria e ci facciamo una bella doccia calda ove nella mia camerata sono l’unico a possedere un phon …….avere i capelli lunghi servirà pur a qualcosa eh ?!

La cena a base di affettati e formaggi (tra cui quello di Andrea di produzione propria) è abbondante e appetitosa ma le tigelle , pizza fritta, lardo , vino , dolci ,limoncello ecc hanno mandato subito in fumo le calorie bruciate !

Distrutti dalla fatica e ancor di più dalla cena dopo aver salutato tutti , compreso un certo Nello o’ Vesuviano di una simpatia tipicamente locale siam ripartiti a tutta vs. Ravenna ove unica nota dolente è stata la macchina di zanna che andava a tre cilindri ma anch’essa eroicamente non ha “ mollato “

Da S.Eufemia siam partiti e da S.Eufemia ci siam salutati

Come al solito ottima compagnia ma soprattutto grazie di cuore per la splendida organizzazione dei ns. Generali dell’armata Ciclostanco !
GRAZIE RODOLFO E GRAZIE ANDREA

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Infos

Inserito da
ciclostanco
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
22.06.2011
Località
Pievepelago
Regione
Emilia-Romagna
Web
Homepage
Distanza
45.0 km
Dislivello
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