|
Il nostro Bevano |
Il nostro Bevano
Sulle dune costiere della Foce
categoria: mountain bike.
data: 14 ottobre 2006
hanno pedalato: Zanna, Luce, Fux, Bartolo (solo a metà)
tempo impiegato: 2 ore 20 min.
lunghezza: 33,72 km.
tipo strada: asfalto 3,72 km; sterrato 30km.
Accesso alla partenza: ponte pedonale di Ponte Nuovo.
Descrizione: un caldo pomeriggio d’autunno ci ritroviamo a Ponte Nuovo e percorriamo la pista ciclabile asfaltata che ci porta rapidamente verso Classe, proprio di fronte alla Basilica.
www.ciclostanco.it Continuiamo dentro al paese fino a trovare la recente ciclabile sterrata che ci porta all’ingresso della pineta sud in prossimità della Casa del Guardiacaccia a 5,52 km dal via. Pedaliamo con buon passo su un sentiero largo e rettilineo in direzione sud fino ad incrociare prima lo Scolo di Pineta e di seguito il Fosso Ghiaia. Qualsiasi tracciato si segua in direzione sud si arriva al Torrente Bevano a 11,85 km dalla partenza, siamo obbligati quindi a svoltare a sinistra sull’argine, in fondo a destra sul ponte e subito a sinistra in direzione dell’Idrovora Bevanella, l’edificio che si scorge in lontananza. Superato il fabbricato la mtb di Bartolo accusa qualche cedimento strutturale al posteriore, coraggiosamente il nostro biker continua a spingere sui pedali con forza, ma in fondo al lungo rettilineo la bici cede completamente, cuscinetto posteriore andato, quindi abbandoniamo Bartolo al proprio destino e continuiamo fino all’abitato di Lido di Classe. Bartolo verrà recuperato dalla moglie in macchina.
www.ciclostanco.it In pieno pomeriggio ci ritroviamo nelle strade cittadine attorniati da personaggi ospitali che ci invitano con insistenza a fermarci con loro, ma chi saranno ? Rimuoviamo la tentazione di fermarci, siamo qui per pedalare, e cerchiamo il nostro percorso: una sbarra vicino alla spiaggia sul lato meridionale della pineta dell’Ortazzino. ORTAZZINO comprende i meandri salmastri con falda affiorante e prati aridi naturali, dominati da Ginepro e Olivello. Sono compresi nel sito cinque chilometri di intatte dune costiere attive estese a nord fino alla foce dei Fiumi Uniti, foce estuariale con piccoli stagni salmastri retrodunali e verso sud. Alle spalle delle dune si trovano le pinete demaniali, sezioni Ramazzati e Savio, create con lo scopo di proteggere le colture retrostanti dai venti marini e sono insediate sul cordone litoraneo di più recente deposizione. Le pinete ravennati, risalenti al 1881, sono state sovrapposte alla originaria vegetazione arbustiva tipica delle dune consolidate, che, in parte, rimane nelle fasce marginali e nel sottobosco.
www.ciclostanco.it Più all’interno, l’Ortazzo era un’antica valle di acqua dolce, arginata ed ottenuta dalla riconversione di precedenti risaie. L’Ortazzo è attualmente soggetto agli influssi salmastri della falda, le vasche con acque più basse si prosciugano durante l’ estate, originando distese fangose, la palude è attraversata da una penisola con pineta. A sud dell’Ortazzo sono presenti praterie umide e allagate con acque dolci, ripristinate alla fine degli anni ’90. Attraversiamo la pineta su uno stradello battuto dove la pedalata risulta agevole,l’unica difficoltà consiste nell’evitare i numerosi pedoni che affollano l’intera pineta. Percorriamo tutto lo stradello e giungiamo le rive del torrente Bevano, 20,55 km dalla partenza. TORRENTE BEVANO ultima foce estuariale meandriforme dell’alto Adriatico libera di evolvere naturalmente.
www.ciclostanco.it La foce del Bevano è un’importante area di 40 ettari, che testimonia, con la sua foce naturale, le dune costiere e le lagune retrodunali, come doveva essere l’intera fascia costiera in origine. Indecisi sul da farsi: tornare indietro sullo stesso percorso o cercare altre strade, incontriamo un indigeno, spuntato fuori da dove ? Comunque ci assicura che la profondità dell’acqua della foce del Bevano è al massimo al ginocchio, in molti lo attraversano. In preda a molti dubbi ci dirigiamo in spiaggia dove troviamo una folta rappresentanza della fauna locale, fino alla foce del torrente a pensarci un po’ su. La giornata calda, la non piacevole alternativa di ripercorrere la strada già fatta e la assicurazione di quel tale ci inducono a guadare il Bevano !!!! Ci spogliamo, mtb in spalla e dentro l’acqua.
www.ciclostanco.it In effetti inizialmente l’acqua è bassa, ma più avanti la profondità aumenta fino al torace, comunque raggiungiamo rapidamente la riva opposta tra l’ammirazione del folto pubblico accorso nel frattempo, qualcuno anche con la videocamera. Almeno speriamo ci mandi il filmato. Ora siamo ai capanni di Lido di Dante, qui seguiamo il sentiero che costeggia la spiaggia, ma questa volta in direzione nord. L’aria calda asciuga i nostri indumenti in pochi km, ma secca anche la gola, quindi appena raggiunto l’abitato di Lido di Dante riempiamo le borracce alla fontana che troviamo appena usciti dalla pineta, al 24,78 km dal via.
www.ciclostanco.it Proseguiamo sempre dritto fin sull’argine destro dei Fiumi Uniti che risaliamo per circa 3,7 km, fino alla diga sul fiume. Non resta altro che attraversare la diga, girare a sinistra e continuare sull’argine sinistro fino al punto di partenza.
Varianti:
Punti critici: l’acqua scarseggia, serve la borraccia piena.
Fux
www.ciclostanco.it
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS
Cartina
Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.
Commenti
lorenzom89
23.11.2013 17:15
Quindi sconsiglio a chiunque di fare questo giro a meno che non si voglia fare un nuotatina nel Bevano.. magari con un cellulare subacqueo e ad agosto..