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IL SIGNORE DEGLI ANELLI |
Questo anello, come già anticipatomi dall'amico Barbonis, vi regalerà grosse soddisfazioni oltre che paesaggi incantevoli e tanto divertimento. Può essere percorso partendo da diverse località. Noi abbiamo fatto la nostra scelta in considerazione del clima, del dislivello da affrontare ( 1800mt) ed in modo tale da distribuire al meglio le forze su tutto il percorso.
Abbiamo deciso di partire di buon mattino dall'imbocco superiore del "sentiero dei mietitori" ( salendo verso Forca di Presta, prima del Sasso Tagliato). Si inizia a salire su asfalto mentre il sole appena sorto ti scalda il cuore quasi ad annunciarti che trascorrerai una giornata indimenticabile. Giunti a Forca di Presta, dopo aver percorso un breve tratto in discesa, imbocchiamo a sx un divertente sentiero che ci porta in basso verso la piana di Castelluccio. Davanti a noi lo spettacolo della fioritura sembra appena essere iniziato....Ripreso l'asfalto, poco prima della salita che porta al paese, svoltiamo a dx e percorriamo una comoda stradina che aggira Castelluccio e punta verso Monte Prata. Riprendiamo per un breve tratto la provinciale e svoltiamo a dx verso gli impianti sciistici. Da qui inizia la salita, lunga ed inesorabile verso il Monte Porche. Il tracciato davanti a noi passa dal bitume al brecciato, dal brecciato al sentiero di alta montagna e intanto, dall'alto, Castelluccio si fa sempre più piccolo, l'aria si fa sempre più fina e l'ascesa sempre più dura. Lasciate ogni speranza di pedalare voi che salite... perchè l'ascensore verso il Monte Porche non fa sconti ma nel contempo vi regala panorami unici...Finalmente il sentiero si fa clemente e possiamo risalire in sella, ma percorso un breve tratto, davanti a noi si para Palazzo Borghese come volesse accoglierci tra le sue braccia. Arrivati al suo cospetto prendiamo a sx un ripido sentiero con sassi smossi, i freni iniziano a stridere, il gioco si fa duro mentre alle nostre spalle salutiamo le alte vette per lanciarci nel famigerato Fosso dello Zappacenere. Nel tragitto, pieno di insidie nella sua parte iniziale, è facile incontrare animali che dimorano in queste zone e noi ci sentiamo semplici intrusi nel loro mondo incantato. Si entra nel bosco, è superfluo predicare di mantenere il più possibile la lucidità, il grado di attenzione e i freni saldi in quanto siamo in un posto sperduto e difficilmente accessibile. Con le pasticche da buttar via arriviamo a Foce dove ci riposiamo un po' commentando la lunghissima discesa appena fatta ( 8 km e 1100 mt di dislivello). Si riparte su asfalto, e dopo aver ammirato col naso in su le pareti rocciose che scendono ai lati della strada, pedaliamo in direzione Altino dove arriviamo dopo esserci sparati una bella salita su brecciata con il sole che ci martella in testa. Ad Altino diventa obbligatorio il birrone gelato con rutto libero presso l'unico rifugio! Prendiamo il G.A.S. in direzione Colle. Ora il sentiero si fa ombreggiato e ricco di saliscendi, incontriamo un segnale che ci indica l'antica chiesa di Santa Maria in Pantano e seguiamo il tracciato che varia di ampiezza fino a volte quasi scomparire tra la folta vegetazione. Dopo aver attraversato una bella distesa erbosa presidiata dal "pastore matto" (personaggio conosciuto l'anno scorso durante la percorrenza del G.A.S.) giungiamo ad una fonte poco sopra la frazione di Colle. Qui ci rinfreschiamo e proseguiamo per il valico di Colle Galluccio. La strada si fa brecciata, larga e più pedalabile quasi come se questo anello che stiamo percorrendo avesse l'anima buona e ci suggerisse " forza ragazzi ho ancora in serbo una sorpresa per voi". Attraversiamo un paio di torrenti che scendono dalle pareti sulla nostra dx e giungiamo, sempre in salita lieve ma costante, al valico di Colle Galluccio. Qui c'è l'imbocco inferiore del "sentiero dei mietitori", meraviglia della natura e ultimo nostro piacevole ostacolo prima di tornare alla macchina. Questo tratto di sentiero, sarà per la storia che ha dietro di se, è talmente suggestivo che la fatica svanisce, le gambe spingono sui pedali per gustarlo in ogni sua singola insidia , in ogni suo singolo profumo....in ogni suo singolo dono...........Fatica è fatta signori...usciamo dal bosco e davanti a noi da lontano ci sorride il Sasso Tagliato come una madre sorride ad un figlio che torna da un lungo viaggio. Un viaggio durato nove ore e mezza ma che ci ha lasciato nel cuore tanta gioia, soddifazione e voglia! Tanta voglia di tornare dal "Signore degli Anelli".
Lo spettacolare "Signore degli Anelli" è stato reso possibile da Stex mtb che ci ha fornito il tracciato. Un rigraziamento particolare rivolgo all'amico rpapero ed al grande barbonis per il supporto tecnico. Saluti dal Cinghiale.
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Commenti
barilotto
21.06.2011 22:23