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Monte delle Scale |
Nota:
la traccia GPS contiene delle imprecisioni dovute al fatto che in alcuni punti incassati lo strumento perdeva il segnale. Presso le deviazioni e nei punti più importanti dovrebbe comunque essere abbastanza precisa.
L'itinerario preveda la salita al Monte delle Scale, la montagna che sovrasta ad est le Torri di Fraele, in prossimità della diga di Cancano. Poco sotto la cima, a circa 2400 m di quota, si trova un piccolo fortino risalente alla Prima Guerra Mondiale. Uno dei tanti resti della Grande Guerra che si trovano da queste parti, ma non per questo meno impressionante se si pensa cosa hanno dovuto affrontare gli uomini che sono saliti fin quassù per costruirlo.
Un particolare ringraziamento a Marzia per avermi suggerito questo itinerario, fra i più belli e suggestivi che io conosca.
Relazione:
Si parte poco oltre Bormio, presso il ponte sull'Adda prima della località di Fior d'Alpe Turripiano. Giunti a Fior d'Alpe si svolta a dx seguendo le indicazioni per le Torri di Fraele. La salita è totalmente asfaltata e non è mai ripida. A quota 1630 m ca., sulla dx c'è uno spiazzo con una fontana. Da questo punto in avanti l'acqua scarseggia, quindi fate bene i conti...
Oltrepassata una galleria e le Torri di Fraele, poco oltre si abbandona la strada e si svolta a dx prendendo la mulattiera che sale al Monte delle Scale (indicazioni presenti). La salita è piuttosto ripida e continua, ma pedalabile fino a quota 2200 m ca. Da questo punto in avanti proseguire in sella è più difficoltoso ed alcuni punti sono un po' esposti, nonostante il sentiero sia stato recentemente risistemato con l'aggiunta di catene nei tratti più stretti. Vista la quota e la scarsa solidità della roccia, le condizioni possono comunque variare parecchio da un anno con l'altro. Alternando tratti poco pendenti a strappi più ripidi il sentiero percorre sostanzialmente in costa il versante sud della montagna. L'ultimo tratto piega invece in direzione nord ed alcuni tornanti conducono in prossimità del fortino (vale la pena dare un'occhiata ai locali interni, dove alcuni cartelloni raccontano la vita dei soldati su queste montagne durante la Grande Guerra). Una galleria che attraversa il fortino stesso da accesso al versante nord della montagna (ad inizio stagione l'uscita potrebbe essere ostruita dalla neve, in tal caso bisogna scammellarsi la bici per qualche metro supplementare di salita e scavalcare la cresta sovrastante). Pochi metri e si raggiunge il pianoro dal quale volendo si può già cominciare la discesa lungo il versante nord della montagna, molto meno impervio di quello appena percorso (a parte un paio di punti franati dove la bici va calata a mano). Se invece volete salire fino alla croce a quota 2500 m ca., dovrete spingere la bici su per il sentiero che trovate alla vostra destra. La discesa, ad esclusione dei citati punti franati, non è mai impegnativa e concede dei tratti con un bel flow. Più in basso si entra nella vegetazione ed il flow aumenta ulteriormente.
Sbucati nei prati in prossimità del Lago delle Scale (attenzione a non uscire dal sentiero, i prati hanno dei proprietari che ci fanno il fieno!), si piega a dx ed in breve si imbocca il sentiero che conduce alla seconda discesa della giornata, quella di Ferrarola. Per arrivare alla discesa vera e propria bisogna sciropparsi un centinaio di metri di salita con diversi strappetti dove sarà possibile verificare quanta birra si ha ancora in corpo. Un breve tratto con qualche saliscendi, dopodichè comincia la picchiata di Ferrarola.
La prima parte di discesa è piuttosto fluida e mai particolarmente difficoltosa. La parte intermedia presenta invece una sezione dove il sentiero è in parte franato e dove è il caso di condurre la bici a mano. Fare estrema attenzione in questi punti: il fondo è sdrucciolevole e spesso sono più esposti di quanto sembrerebbe vedendoli da sopra! (ve ne accorgete voltandovi una volta che li avrete passati). Questa parte di discesa ad agosto 2014 era più malconcia del solito. La parte finale è un flow sempre più veloce ed entusiasmante e la discesa termina praticamente in prossimità del punto di partenza dell'itinerario.
Un tratto del sentiero sullo scosceso e roccioso versante di salita
Terminata la mulattiera comincia il tratto a spinta (quando va bene)
Le ultime balze prima di raggiungere il fortino a 2400 m di quota (in alto a dx nella foto)
Una volta sul versante di discesa la vista si apre verso il gruppo Ortles-Cevedale
Salendo lungo il versante sud è difficile credere che la discesa sul versante opposto riservi dei tratti di flow, eppure...
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Come arrivare al punto di partenza
Oltrepassare l'abitato di Bormio in direzione Passo dello Stelvio ed al terzo tornante (destrorso) abbandonare la SS 38 e svoltare a sx (Via Burroni d'Adda) in direzione di Livigno. Dopo un paio di km la strada passa sopra al fiume Adda (curva verso sx in prossimità di una valletta). L'itinerario parte da lì. Appena prima del ponte sulla dx c'è un piccolo spiazzo. Nel caso fosse già pieno (nei pressi c'è la "famosa" pozza termale) più avanti sulla sx vi sono altri posti.
Cartina
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Commenti
Fratello
15.08.2012 09:24
Direi un bel giro,da fare con attenzione in alcuni tratti e lasciare sempre la precedenza ai pedoni che in questo periodo sono molto numerosi.Bello anche il tratto di salita a spinta.Sono salito superando un padre con il figlio che soffriva un pò di vertigini ma in vetta mi ha confessato che il figlio è salito lo stesso ripetendosi continuamente:se è passato quello con la bici passo anch'io!
Grazie per il bel itinerario,non ce ne sono molti di un certo tipo postati in zona...