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Recco: Giro del Redentore |
Note: Percorso ideale per le fredde giornate invernali che si sviluppa su una serie di sentieri con vedute stupende sul Golfo Paradiso. Il tratto di sentiero dopo l' Ascensione e' molto bello ed e' stato anche preparato dai bikers di Recco con dei piccoli salti! Il tratto da Cornua al Redentore è molto bello ma purtroppo costringe a scendere qualche volta dalla bicicletta, anche quando il sentiero è pulito. In primavera inoltrata la vegetazione può rende la progressionoe veramente difficoltosa.
Itinerario: Da Recco si sale in direzione Megli e poi si svolta a destra su ripida salita per Ageno. Al bivio successivo si procede sulla destra sino a Verzemma. Dal tornante sulla destra di Verzemma si imbocca il sentiero e poco dopo si tiene la sinitra procedendo a saliscendi. Dalla Capp. dell'Ascensione si imbocca il sentiero che sale per la massima pendenza ed al bivio successivo si svolta a sinistra sul bel sentiero in piano (occhio ai pedoni!!). Con percorso a saliscendi molto divertente si giunge sull'asfalto di Ageno. Si sale sino alla fine dell'asfalto ( prima di giungere sull'asfalto si puo' anche salire per una ripida salita in cemento e poi 50 mt a spinta) e si continua sul sentiero sino ad un lavatoio. Si procede dritti su bellissimo sentiero ed al primo bivio si sale a destra, si effettua un tornante ed al tornante successivo si prosegue dritti. Dopo 50 mt si scende per un breve tratto ripido e tecnico sino ad immettersi su una stradina cementata che ci conduce sino alla spettacolare chiesetta romanica di S. Apollinare. Si percorre l'asfalto che con saliscendi arriva a S.Bartolomeo e poco prima di entrare in paese si svolta a destra su una sterrata alla cui fine si imbocca un sentiero. Scesi a delle abitazioni si svolta a destra sul sentiero che tra le case porta a Capreno. Giunti a Capreno si sale su asfalto sino a Case Cornua (ottimo punto di sosta per mangiare) e si percorrono circa 500 mt di asfalto in piano sulla destra. Dove inizia la discesa si imbocca uno stretto sentiero sulla destra che taglia il versante e punta verso il mare. Se vedete già dall'inizio che i rovi non sono tagliati è consigliabile salire sulla cima del M.Cornua e seguendo la cresta che piega versa il mare andate a prendere una vecchia lastricata molto sconnessa che scende a Testana. Se invece la vegetazione e' stata tagliata, seguite il sentiero tra vecchi muretti in pietra. Il sentiero è abbastanza tecnico e divertente ma con frequenti passaggi che costringono a scendere dalla bicicletta. Si trascura il sentiero per Testana e per Sussisa e si procede sempre dritti sino a giungere sulla panoramicissima cresta su cui sorge la Capp. dei S. Uberto e ll Redentore. Ritornati indietro per circa 200 mt si imbocca il sentiero che a destra scende sul versante di Recco. Il percorso e' entusiasmante e, giunti su un colletto, si segue il sentiero che scende sulla sinistra. Su fondo scorrevole si scende sino alla capp. dell' Ascensione da cui si svoltia a destra su una stradina gradinata che porta sull'asfalto. Giunti sull'asfalto si ontinua sulla destra per imboccare, 50 mt dopo, un sentiero che scende a valle della strada e con divertente percorso riporta sull'asfalto. Si svolta a sinistra e poi a destra sino a ritornare al centro di Recco dove vi aspetta un fumante pezzo di focaccia al formaggio!!!
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Commenti
Maurizio1973
12.02.2012 23:39
Tuttavia, credo che visti gli altri giri disponibili sui crinali adiacenti, vedi Spinarola-Ruta o Fasce-Santa Croce solo per citare quelli più vicini, questo IMHO credo che proprio non valga la pena di percorrerlo, quantomeno nella sua parte superiore. Dunque, bello da Verzemma alla Chiesa dell'Ascensione e da questa ad Ageno fino a Sant'Apollinare (anche se dei citati salti non vi è traccia... Magari li avranno tolti), tra l'altro senza fare 1 cm di bitume.
Successivamente, pedalabile solo a tratti da Rupanego a Capreno, anche perchè procedere con un tubo metallico appoggiato per il lungo sulle rocce del tracciato non è proprio favorevole.
Salita massacrante su asfalto fino a Cornua con sosta in cima per bardarsi di protezioni (alla svelta... Faceva freddo, accidenti), poi inizia questo sali-scendi verso il Redentore dove vi garantisco che 100 m di fila in sella senza rischiare di finire nello spinaio sottostante non li fate!! Altro che qualche tratto dove devi scendere... qualche tratto dove pedali!! Purtroppo, l'abbondanza di rocce trasversali, radici, piante e rovi che ti agganciano continuamente interrompono l'andatura al limite dei nervi.... Soprattutto pensando all'asfalto che ci siamo appena scoppiati... Eh insomma...
Inoltre il sentierino molte volte non è largo nemmeno come l'ingobro dei pedali e pende notevolmente in costa (ma queste caratteristiche fanno comunque parte di molti nostri sentieri); ci hanno messo del loro anche i cinghiali, che in molti tratti hanno letteralmente smosso terra e pietre, creando un fondo dove le ruote si piantano piacevolmente.
Evitabile poi l'avanti-indietro dal bivio per Recco alla statua del Redentore, il panorama è lo stesso e non ci si fa del nervoso scoprendo le scritte spray che qualche deficiente ha spruzzato sulle pareti della cappelletta di Sant'Uberto.
Infine, la discesa all'Ascensione è una vera goduria, successivamente per concludere la discesa a Recco si possono percorrere altri sentieri/scalinate con un raccordo in asfalto limitato al minimo tecnico.
In conclusione, troppo sbattimento per poco divertimento, limitato perlopiù al finale, dove le gambine che proprio lì avrebbero dovuto dare il meglio di sè cominciavano invece da un po' a lamentarsi.
Grazie comunque a Barolo per la traccia, questo mio commento vuole essere solo una integrazione alle sue info, magari un po' meno ottimistico ma comunque aderente all'attuale stato dei luoghi.
Per la focaccia col formaggio finale, ovviamente..... Siamo tutti d'accordo