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Traversata Castellania-Recco 2010 |
Traversata Castellania-Recco
Traversata appenninica in tre tappe, la classica Castellania-Recco, 3 giorni in mtb. Il tracciato non è altro che una moderna interpretazione di una delle numerose "Vie del sale", antichi camminamenti usati dalle popolazioni del basso Piemonte e della costa ligure per il commercio basato sullo scambio, del sale per l'appunto.
Il tracciato è quello dell'ottava edizione del 2005, partita come da tradizione da Castellania, paese natale dei compianti fratelli Fausto e Serse Coppi, seguendo un percorso immerso nella natura tra le valli del tortonese fino a risalire l'Alta Val Curone, in seguito puntando decisamente a sud seguendo la dorsale appenninica dopo la prima tappa a Capanne di Cosola, alle pendici del Monte Chiappo (ca 40 km, dislivello 1.900/700 m, difficoltà BC+/MC).
La traversata è consigliata a biker con buona tecnica e buon allenamento, in possesso di mtb front o biammortizzata di livello almeno medio con freni a disco. Il periodo consigliato è giugno oppure settembre, con fondo asciutto.
A seguire la descrizione della seconda e terza tappa, le più impegnative e più varie per sviluppo.
2a tappa
Da Capanne di Cosola si prende la carrareccia che procede in direzione nord-sud, al fine di aggirare le pendici occidentali del M.te Cavalmurone (m.1.670) fino a immettersi in una mulattiera e raggiungere così il passo omonimo (m.1.600). Si scende poi per crinale in ambiente prativo alla Sella Cartasegna, altrimenti conosciuta come Passo del Legnà (m.1.466). In leggera salita si percorre il versante occidentale del Poggio Rondino (m.1.630). Seguendo prima il crinale e poi aggirando a est il M.te Carmo (m.1.640) si raggiunge la recente sterrata che porta alla Trattoria di Capanne di Carrega (m.1.365).
Si segue per breve tratto la strada asfaltata verso sud e poi a destra per mulattiera su dorsale prativa con macchie di faggi. Viaggiando in cresta con vari saliscendi si arriva al valico delle Tre croci a quota 1.493 metri. Superato il valico e seguendo sempre un crinale molto panoramico si raggiungono le Case Antola, vero crocevia di sentieri (m.1.549).
Si segue verso sud, in discesa, la mulattiera che aggirando a est il M.te Cremado (m.1.513) raggiunge il Colletto delle Cianazze (m.1.345). Si prosegue sul versante orientale del M.te Duso (m.1.451) per raggiungere una larga sella prativa denominata Il Colletto, a quota 1.318 metri. Aggirato a ovest il M.te Prelà (m.1.407) si scende con una larga mulattiera a Donetta (m.998), da dove si raggiunge Torriglia (m.767) via asfalto.
Info
Distanza 29 km circa
Dislivello salita/discesa 750/1.450 m circa
Quota partenza/arrivo 1.489/758 m
Ciclabilità 85%
3a tappa
Lasciata Torriglia si segue la S.S. 45 verso Montebruno fino alla galleria di Buffalora e, attraversatala, a destra si prende la strada sterrata che risale verso Scagno (m.911) da sud. Seguendo da vicino il crinale fra prati e boschetti si arriva sul percorso dell'Alta Via de Monti Liguri. Giunti a pochi metri dalla vetta del M.te Lavagnola (m.1.118) si volta a destra e aggirato il versante nord del Colle della Casa (m.990) si prosegue su dorsale prativa in leggera discesa fino a raggiungere la S.P. 20 a La Colla di Rossi (m.845). Si prosegue in direzione ovest su dorsale e, raggiunto il M.te Castellazzo (m.850), si piega decisamente a sud per raggiungere La Colletta (m.652).
Il sentiero, sempre su dorsale, segue le tracce di una antichissima mulattiera. Si segue il crinale scendendo dolcemente verso sud fino a raggiungere la strada che porta alla sella di San Alberto (m.677). Il sentiero prosegue in salita sulle pendici occidentali del Croce dei Fo fino a raggiungere il Colle Speranza (m.840). A sinistra si aggirano le pendici sud del Croce dei Fo, si percorrono le pendici occidentali del M.te Bado (m.911) e successivamente si scende lungo i fianchi est del M.te Becco alla Osteria Case Cornua (m.622) e di qui, a sinistra, si procede verso est lungo la panoramica strada provinciale fino al Colle Caprile (m.452).
Si segue il tracciato segnalato e passando vicino al M.te Rosso si raggiunge il Passo de Casetti (m.534) in un ambiente di prati e cespugli. Proseguendo in leggera salita si transita sulle pendici del Monte Tugio (m.678) in vicinanze della Colonia Arnaldi e si raggiunge poi il Passo di Spinarola (m.549). Si prosegue prendendo il sentiero di destra che taglia le pendici occidentali dei Monti Borgo e Bello raggiungendo poi il Passo del Gallo (m.485). Si percorrono le pendici occidentali del Monte Orsena sulla cui vetta è la chiesetta recentemente riedificata (m.626). Si prosegue sulle pendici occidentali del Monte Ampola (m.580) lasciando a sinistra il sentiero che scende a Recco. Percorrendo poi le pendici orientali del Monte Esoli si scende alla Chiesa romanica dedicata a San Michele (m.283).
Si incontra l'asfalto pochi metri sopra la Ruta (m.256). Si percorre la discesa finale su asfalto fino a Recco.
Info
Distanza 41 km circa
Dislivello salita/discesa 830/1.570 m circa
Quota partenza/arrivo 758/6 m
Ciclabilità 75%
Info Traversata Castellania-Recco
Distanza totale 110 km circa
Dislivello totale salita/discesa 3.500/3.900 m circa
Quota partenza/arrivo 390/4 m
Ciclabilità totale 85%
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Come arrivare al punto di partenza
Partenza alla piazza del mausoleo dedicato ai fratelli Fausto e Serse Coppi a Castellania. Uscita autostradala 'Tortona' sulla A7.
Arrivo a Recco in prossimità della stazione degli autobus.
Cartina
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Commenti
gas29
25.06.2013 10:17
Che dire; c'è di meglio, una seconda volta non la farei.
Cose notevoli; I panorami, la cena all'albergo Capanne di Cosola,
Ho trovato inutile e fetida la salita al monte Giarolo.
Il taglio fra i pascoli sotto il monte Chiappo lungo e noioso, non c'è un sentiero solo impronte di vacche e forse era preferibile salire al chiappo e riscendere, piuttosto che spingere la bici per 1 ora e mezza.
La discesa su Torriglia è bastardissima, pietre smosse ovunque e occorre molta attenzione, mi chiedo quando viene fatta in 40 biker, quanti la facciano a piedi.
Noi l'abbiamo fatta in autonomia, trasportandoci i bagagli, e portarsi su e giu 17 kg di bici non è cosa da poco. Fatta scarichi probabilmente è tutta un altra cosa.