Marina di Campo - Masso alla Quata

E' un itinerario fra i più belli e selvaggi di tutta l'isola, si passa in ambienti incontaminati e in boschi di pinete che ricordano le alpi. Lungo un bel sentiero in falsopiano si arriva a Masso alla Quata, dove si può ammirare uno splendido paesaggio che degrada fino al mare. Fra giganteschi massi di granito e fitti boschi, non è raro incontrare gruppi di mufloni dalle possenti corna. Segue una divertente discesa e poi ancora un bel single-track fino a S. Piero in Campo, dove una mulattiera dissestata ci riporta fino a Marina di Campo
Attenzione al sentiero che arriva a Masso alla Quata, con alcuni tratti esposti e su pietraie e alla mulattiera che scende ripida da Pietra Murata, con solchi profondi scavati dall'acqua

http://www.meranobike.it/htmlit/massoallaquata.htm

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Come arrivare al punto di partenza

Scesi dal traghetto a Portoferraio, seguite le indicazioni per Procchio e Marina di Campo, parcheggio in località La Foce ad est del paese

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Commenti

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Dr. Jekyll

31.08.2013 08:41

Percorso ieri! Gran bel giro, con un panorama micidiale di tutta l'isola dal Masso alla Quata. Due soli ragguagli:
- il sentiero che porta al Masso alla Quata è a mio avviso per molti tratti difficilmente ciclabile, e mi sono ritrovato a spinta (ci sono da considerare la mia caparbia front e la mia scarsa tecnica... ma mi pareva comunque difficile)
- scendendo da Masso alla Quata verso San Pietro in Campo, dopo un meraviglioso single-track nel bosco, si arriva ad un incrocio con un tabellone illustrativo, mancano 9km alla fine della traccia. Si dovrebbe andare a destra, ma circa 200m più avanti la vegetazione si è mangiata il sentiero. Se avete un dispositivo GPS cartografico troverete facilmente l'alternativa: all'incrocio girate a sinistra e tenete le indicazioni per San Pietro in Campo. Vi trovetere su un divertentissimo sentiero piuttosto tecnico che più a valle si ricongiunge con la traccia e vi porta in paese.
Moooolto scassata l'ultima discesa, da San Pietro in Campo all'asfalto.
Ma ne è valsa la pena... il panorama da lassù ieri era memorabile.
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nonnocarb

02.09.2013 18:04

ottimo, grazie!
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Ollen

09.10.2014 21:17

Insomma, di certo non è raccomandabile a chi non è ben allenato, e c'è da fare attenzione arrivati in alto all'area di sosta dove si incrocia la strada a non prendere il Sentiero delle Farfalle: corre parallelo a meno di 100 m di distanza dal sentiero "ciclabile", e con l'incertezza che mi dava il gps pensavo di essere sulla strada giusta. Dopo un bel pezzo passato a spingere la bici a piedi, guardando bene 3 app cartografiche diverse, mi sono reso conto di essere sull'altro sentiero. A quel punto, piuttosto che rifare la strada senza sapere dove fosse il sentiero giusto, sono andato in discesa verso il sentiero, mettendoci più di un'ora a percorrere i 100m con la bici che si bloccava negli arbusti bassi e fitti. Essendi in fibra di carbonio, ce l'ho fatta portandola alla testa e anche lanciandola un paio di volte oltre gli arbusti. Raggiunto il sentiero giusto, già stanco e con l'acqua esaurita, scopro che la parte scarsamente ciclabile era proprio quella... dopo un'altra oretta raggiungo stremato la vera cima (bella, compresa un' aquila o altro grosso rapace che si alza in volo vicino, ma non ero già più nelle condizioni ideali per apprezzare) e finalmente cominciò l'agognata discesa, che però più che tecnica, considerato il lavoro dei cinghiali si potrebbe anche definire porcaio, e infatti ci rimedio un paio di innocue cadute. Poi arriva una larga strada sterrata, dopo ormai 5 ore e il pranzo saltato posso finalmente andare veloce, ma con la stanchezza cado rovinosamente su uno dei dossi. Temevo di essermi rotto visto che non riuscivo a togliermi la bici dalla schiena, poi dopo un po' mi sobo ripreso e sono riuscito a rientrare sulle mie gambe (grazie alla discesa). Oltre sei ore, decine di escoriazioni (e avevo le protezioni), caschetto danneggiato con bernoccolo sulla fronte, a distanza di 5 giorni sembra che non ci sia altro anche se fanno ancora ancora male polso e spalla destra, oltre un po' alle ferite (se finisce così, mi è andata bene)
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nonnocarb

10.10.2014 12:01

grazie per le info, purtroppo il problema dell'elba è che i sentieri si modificano ogni anno, fra moto, cinghiali e vegetazione
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Eliaq75

05.06.2017 21:47

Fatto ieri. Il percorso sarebbe anche bello, ma per godersi 15 minuti di discesa mi sembra inappropriato fare quasi 4 ore di camminata. Immagino che si modifichino di anno in anno ma non i canali con sponde di 1 mt di altezza e massi da quintali di peso.
A mio avviso, e calcolate che sono un Downhiler esperto, troppo esagerato in alcuni punti, praticamente impraticabile in sella...a mio malgrado sconsiglio anche se i panorami meritano.
Merita molto la parte iniziale della salita fino all'attraversamento della strada in zona Monte Perone, che se fatta al contrario con la salita in asfalto poi la discesa può essere divertente.
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officialsm

19.07.2018 22:21

Fatta oggi dopo 7 anni. Salita come detto dura con tratti a piedi, il sentiero è facilmente seguibile. In discesca inizialmente molto facile individuare il sentiero, poco dopo parte della traccia è chiusa ma ci si ritrova su un sentiero parallelo, basta seguirlo. Arrivati alla strada bianca salire verso destra e si riprende la traccia.
Discesa finale molto stretta con tanti rovi e spine. Quando si incrocia il bivio da dove si è saliti forse è meglio scendere dalla via dell'andata (a meno di soffrire un po' per qualche spina come ho fatto io). Tempo di percorrenza circa 3 ore. Scosigliato iniziare la discesa col caldo, quindi salire sul presto.
Rimane un must della zona. Le vedute ripagano lo sforzo.
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nonnocarb

20.07.2018 17:10

Grazie per l'aggiornamento!

Infos

Inserito da
nonnocarb
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
18.11.2010
Regione
Toscana
Tempo Percorrenza
3
Distanza
22.6
Dislivello
850
Difficoltà tecnica
difficile
Condizione fisica
duro
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