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Savelli-I Pantani-F.ca di Presta |
La partenza di questo meraviglioso itinerario è fissata a Savelli (842 m), raggiungibile da Norcia dopo circa 9 km seguendo le indicazioni per Civita di Cascia.
Dalle antiche fonti del paese saliamo per comoda e tranquilla asfaltata alla piccola frazione di San Marco, dove ha inizio la sterrata che con splendidi scorci sui Monti Alvagnano e Pizzuto ci conduce alla F.te D’ Utero a 1.568 m (ultimo tratto di salita prima della fonte piuttosto impegnativo).
Dopo alcuni strappi degni di nota e un sentiero/tratturo pedalabilissimo (tranne nella parte iniziale) di rara bellezza che attraversa il versante ovest del M.te dei Signori, con splendidi panorami sulle vallate sottostanti, arriviamo alla Forca dei Pantani (1.607 m), dove ci appare in tutta la sua grandezza l’inconfondibile sagoma del M.te Vettore con le principali cime dell’ Appennino Umbro-Marchigiano.
Ci troviamo in uno dei luoghi più belli ed affascinanti dell’ intero Appennino, con panorami mozzafiato a 360 gradi che ci “obbligano” a ripetute soste per le immancabili foto di rito.
Mandrie di cavalli e di bovini allo stato brado, formate da centinaia di capi, pascolano tranquillamente nelle verdi praterie del vasto altopiano, dissetandosi presso i vari laghetti originatisi dallo scioglimento delle abbondanti nevicate invernali: uno spettacolo da non perdere !
Prendiamo la direzione nord per Forca Canapine (dove ripasseremo più tardi) e una volta giunti al rifugio, sotto M.te Cappelletta, scendiamo al Pian Piccolo, puntando in direzione del Casotto Amati. La salita per “Il Vallone” è progressivamente sempre più ripida, tanto da obbligarci a scendere dalla bici circa 200 metri prima dell’asfaltata.
Poche pedalate e siamo a Forca di Presta (1.536 m, spartiacque di confine tra Umbria e Marche); prendiamo a destra verso il Rifugio degli Alpini, in prossimità del quale, a fianco della bella sterrata, parte un percorso cementato denominato “Sentiero per tutti di Forca di Presta” che ci conduce ad un punto panoramico di rara bellezza: il Vettore, i Monti della Laga e il Gran Sasso si stagliano imperiosi ad oriente, mentre ad occidente le cime arrotondate del M.te Macchialta e del M.te Pellicciara coprono panorami altrettanto belli.
Dopo la doverosa sosta, proseguiamo per la sterrata (che avrà termine di lì a breve) ed un sentiero, fino a giungere al rifugio degli impianti sciistici, potendo seguire o di nuovo il tracciato carrabile oppure, per evitare la forte pietrosità di questi, il percorso naturale che corre lungo il crinale a monte della strada.
Dal rifugio saliamo al valico di Forca Canapine già attraversato in precedenza, ripercorrendo a ritroso la sterrata fino ai Pantani. Puntiamo a sud, sud-ovest passando per Forca dei Copelli, quindi attraversando stupende faggete e pascoli naturali giungiamo a Forca Cerasa, poco dopo l’omonima Fonte, superando una ripida salita nella faggeta.
Siamo in sella da qualche ora e la stanchezza comincia a farsi sentire, ma la bellezza di questi posti incontaminati ci ripaga ampiamente delle tante fatiche fin qui fatte.
Passando sotto Scoglio Pecorino attraversiamo i pianori erbosi di Pian del Falle, per giungere ad una sella erbosa sotto M.te Cerasola; il tracciato sale ripidissimo lungo la linea di massima pendenza (da verificare l’eventuale percorso che si sviluppa sul versante sud-est del M.te Cerasola, ben visibile sulle foto aeree ma non altrettanto nella realtà) obbligandoci inevitabilmente a scendere dalla bici per una faticosissima salita, di circa 200 metri, che a questo punto del percorso avremmo voluto di certo evitare.
Risaliti in sella, poco dopo possiamo rinfrescarci ad una fonte presso la Forca di M.te Piano, scattando le ultime foto ai Gruppi della Laga e del Gran Sasso prima di affrontare l’impegnativa, sassosa e sconnessa discesa lungo la Valle del Pescia, segnata rovinosamente dalla mancata regimazione delle acque meteoriche. Giunti in fondo alla discesa, dopo circa 1,5 km arriviamo a Pescia (1.074 m).
Siamo in dirittura di arrivo: gli ultimi 6 km che ci separano da Savelli li percorriamo perdendo progressivamente quota lungo la tranquilla asfaltata che corre quasi parallela al corso del torrente Pescia.
Chiuso l’anello, sentendoci comprensibilmente stanchi (dopo circa 60 km) ma totalmente appagati, risaliamo in macchina orgogliosi di aver percorso un itinerario di straordinaria bellezza, che ricorderemo sicuramente per sempre come uno dei percorsi più belli mai realizzati.
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Come arrivare al punto di partenza
Da Norcia si attraversa il Piano di Santa Scolastica, direzione Civita di Cascia-Cittareale
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Commenti
Stex_mtb
05.04.2011 00:16
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=72488&page=164
grazie della traccia....salita molto piacevole e panoramica!
stefano