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Eremo di Croce Santa (cava lazzaro) |
Non vi sto a descrivere il percorso (nel senso di roadbook) è quasi tutto asfalto con l'eccezione del tratto di cava (cava lazzaro) che dall'eremo si ricongiunge con la S.B. 38 prima e con la S.P. 32 dopo, scaricatevi il file GPS.
Il tratto di cava non avrà alcuna pietà delle vostre ruote (arrivato a casa ho passato 2 pomeriggi a togliere spine dai copertoni)
L'eremo di Croce Santa,incastonato nella roccia calcarea, è un Eremo la cui originaria edificazione si deve presumibilmente alla venuta di Sant’Darione nel 363 d.C.
È un complesso rupestre costituito da quattro chiese scavate nella roccia e susseguitesi per i terremoti che, nel corso dei secoli, interessarono questa parte dell’Isola.
La prima chiesa è una struttura rupestre insediata in un’area adibita nell’Alto Medioevo a sepolcreto, e della quale rimane per il terremoto del 786 d.C. la parte absidale a semicerchio, contenente ancora un subsellium semicircolare, interrotto al centro da una cattedra.
La seconda chiesa, interamente rupestre, è ipotizzabile per la presenza di alcune strutture conservatesi a sinistra del complesso. Si tratta del moncone di un pilastro raccordato da due archetti a pieno centro che lasciano pensare ad un impianto a croce inscritta con quattro pilastri centrali. Un crollo, forse in seguito al terremoto del 1167, distrusse interamente il complesso.
La terza chiesa rappresenta l’ultima fase architettonica, edificata negli anni successivi al 1533, anno in cui fu rinvenuta la Croce, che si venera nella Chiesa del SS. Crocifisso.
La facciata della chiesa sistemata con avancorpo in muratura, presenta un cancelletto in ferro.
L’interno ad una navata presenta parte di una bella serie di affreschi; dal lato destro un santo monaco (probabilmente Sant’Ilarione), Vergine con il Bambino, San Teodoro, Santo Stefano, nell’abside il Pantocrator, sul lato sinistro San Pietro, l’Annunciazione, il Cristo, Santa Chiara e figure di santi monaci.
Di tutti questi oggi sono visibili San Teodoro e Santo Stefano mentre delle altre figure restano tracce in seguito ai guasti del tempo.
Gli affreschi sono attribuiti agli artigiani provenienti dall’Asia Minore e dalla Palestina che per almeno dieci secoli vagarono nei paesi del Mediterraneo offrendo la loro opera.
La quarta chiesa, anch’essa rupestre ed a una sola navata con abside, è detta " grotta del bove" perché ad essa è legata una leggenda in cui si narra che nel 1533 un bue fu ritrovato dentro una grotta, ostruita all’ingresso da rovi, in ginocchio davanti ad una Croce in legno.
Da allora quella Croce si venera con grande devozione.
Il 3 maggio 1728 fu traslata nella chiesa del Santissimo Crocifisso.
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