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Riolo Terme Gesso Sportur2010 |
Il paesaggio
Il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, istituito con legge regionale n.
10/2005, si estende su una superficie di oltre 6.000 ettari dalla vallata del Fiume Lamone a
quella del Torrente Sillaro.
Il parco tutela e promuove un’area di grande valore, che spicca tra le eccellenze
dell’Appennino settentrionale.L’affioramento gessoso si sviluppa in un susseguirsi di
spettacolari rupi e presenta importanti fenomeni carsici, con un vasto sistema di grotte,
doline, inghiottitoi e risorgenti. Al valore geologico si affiancano le peculiarità biologiche
dovute ad habitat e specie rare, tra cui spiccano i popolamenti rupicoli di piante
specializzate (tra cui un emblema della Vena del Gesso, la rarissima Cheilanthes persica
che ha qui l’unica stazione italiana), le forre più incassate in cui vivono specie montane, le
colonie di pipistrelli che si concentrano nelle grotte, le nidificazione di gufo reale e falco
pellegrino.Tuttavia, il valore della Vena del Gesso è anche legato alla sua millenaria
frequentazione da parte dell’uomo, cominciata sin dall’età protostorica, come testimoniato
dai ritrovamenti archeologici nella grotta del Re Tiberio e nella Tanaccia. La presenza
dell’Uomo si è poi protratta ed ha lasciato testimonianze di epoche più recenti, dal periodo
Romano al Medioevo, che ci hanno lasciato tracce in alcune grotte, come l’enigmatica
grotta della Lucerna, ma, soprattutto, nei molti insediamenti religiosi e militari, come a
Brisighella, Rontana, monte Mauro, Sassatello, Rocchetta, Tossignano, Gesso.
Lungo, 42 chilometri - dislivello di 1400 metri. Gpm: Monte Mauro (490 metri slm), Monte Albano (500 metri slm), Casabago (540 metri slm), Carnè (470 metri slm), Salita delle Vedove (260 metri slm);
NB. nella traccia purtroppo non è presente la salita delle vedove ....la notte primea ha piovuto e l'organizzazione ha visto bene di tgliarla onde evitare inutili "morti".
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Commenti
jack11
25.01.2011 14:20