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Croce di Negrar Pozza Strosa e discesa e risalita del Vajo di Quinzano |
Breve, ma veramente tosto questo percorso AM in Valpolicella sulle colline tra Santa Maria Negrar e Montecchio. Tra Santa Maria e San Peretto si seguono alcune sterrate e stradine secondarie che consentono di evitare la trafficata strada asfaltata. Circa a metà si incontra una breve rampa velenosa: una specie di anticipo di quello che ci aspetto dopo …. Da San Peretto inizia una durissima salita che porta su fino oltre Pozza Strosa. Le pendenze sono veramente micidiali e per rimanere in sella è necessario un ottimo stato di forma. Una vera sfida per chi ama le salite estreme su sterrato. Si passa in prossimità della grande Croce di Negrar e si prosegue su rampe ripidissime in mezzo alle viti fino a Contrada Tramanal. Da qui inizia, dopo una inevitabile sosta per riprendere fiato, la seconda parte su cementone e poi sterrato su terra battuta. Le pendenze rimangono elevatissime; sul cementone secondo me sfiorano il 30 %. Si riesce, però, a rimanere in sella più agevolmente (agevolmente, si fa per dire ….) perché il fondo è ottimo: prima cemento grezzo e poi terra battuta scorrevole e liscia. In ogni caso per arrivare in cima alla salita c’è veramente da penare. Per fortuna l’ambiente è molto bello e i panorami fantastici. Ieri era una splendida e limpida giornata di sole autunnale e si riusciva a vedere distintamente il Lago di Garda nonostante la distanza e la bassa quota.
Dopo aver indossato le protezioni, si aggira il Monte Roccolo sulla dx (versante Ovest) su bellissimo e scorrevole sentiero che porta a Maso (M1). E’ una valida alternativa alle varie tracce che aggirano il Monte Roccolo ad est. Da Maso inizia il tratto sicuramente più bello e veramente spettacolare del percorso. Prima si scende in fondo al Vajo di Quinzano e poi si risale dalla sponda opposta. Il tratto è veramente bellissimo e di grande soddisfazione. La discesa coincide con la prima parte della discesa Diana (fare riferimento al sito della Kteca). La si abbandona in fondo al vajo, dove si svolta a dx e si attraversa il rio su ponticello in legno. Si prosegue brevemente in piano proprio sul fondo del vajo. L’ambiente è veramente affascinante ed incredibile se si pensa che si è in prossimità di grossi centri abitati. Dopo un brevissimo tratto a spinta si sbuca su un sentiero che attraversa, in leggera salita, tutto il fianco ovest del vajo e sbuca sulla strada che sale da Quinzano. Il sentiero è veramente bellissimo e spettacolare anche dal punto di vista tecnico. E’ tutto ciclabile senza grosse difficoltà. Richiede però un buon controllo della bici perché è molto stretto ed esposto sul vajo: prudenza ed attenzione! Per ammirare il paesaggio è meglio fermarsi. L’esposizione cessa circa a metà risalita quando si sbuca su una mulattiera più larga. Sia la discesa che la salita, secondo me, sono un buon M2 anche se non è presente nessun passaggio particolarmente impegnativo.
Sbucati sulla strada asfaltata si svolta a dx e si compie una breve e comoda salita di un km circa. Si svolta quindi a sx lungo una sterrata che porta all’ultima discesa. E’ una discesa breve ma veramente bella: tante rocce, qualche scalino e un paio di tornanti veloci (nel complesso M2 la prima parte). Finito il tratto tecnico si scende velocemente a Villa Mosconi Bertani e quindi a Santa Maria.
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Come arrivare al punto di partenza
Alla grossa rotonda di santa Maria, prendere in direzione nord verso Negrar. Dopo circa 100 metri svoltare a sx (terza laterale a sx dalla rotonda). Comodo ed ampio parcheggio in prossimtà di giardinetti.
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