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Edolo, Monno, Monte Pagano m 2346 Hard, DH Creste, DH Dosso Castelletto |
Giro allmoutain, cicloalpininistico panoramicissimo e divertente, assolutamente da non perdere, non particolarmente lungo ma duro, con portage nullo ed a seconda della gamba può essere totalmente pedalabile o con tratti a spinta. Discesa dalla vetta lungo le creste con tratti tecnici rocciosi, ripidi da “stringi chiappe” ergo piuttosto impegnativa. Dal Pianaccio lungo e veloce traverso pitturato (da autoerotismo se non fosse che la vista serve, eccome). Poi discesa fino a fondo valle (Incudine) molto “maialosa”, in sottobosco di pino.
Una particolarità: la cima del monte Pagano è un sito militare della Grande Guerra ed è completamente circondata da una muraglia a secco, molto ben conservata.
Partenza presso centro sportivo di Edolo, quota m 670 (Parcheggio). Attraversata la SS39 per l’Aprica la mia traccia segue la ripida “Via Crucis” ma è possibile fare un giro più largo svoltando a sinistra lungo la statale e dopo 100-200 metri svoltare a destra in Via Primavera. Dopo il primo tratto di salita la strada diventa sterrata e molto piacevole da pedalare. Seguendo la traccia, risalendo qualche bella rampa, si arriva a Monno e attraversato il vecchio borgo si incrocia la strada per il Passo del Mortirolo. La si segue solo fino al primo tornante (destrorso) (quota m 1190) e procedendo senza indugi si sale la vecchia strada, la cosiddetta “Dritta” o “Recta Contador” (poi si capisce perché). Dopo 440 metri di ripido bitume a quota m 1630 si torna sulla strada principale ma per pochissimo, a quota 1640 la si abbandona a destra per una jeppabile. Se si pensava di aver superato la parte più ripida ci si sbaglia di grosso: ora pedalando cominciano le visioni mistiche. A quota 1770 con una decisa svolta a destra le pendenze si ammorbidiscono un poco, inizia un lungo panoramico traverso tra boschi, pascoli e bellissime baite. A m 1890 si incrocia la vecchia mulattiera militare della Grande Guerra che per la maggior parte è ormai ridotta ad un sentiero, con molta gamba, tecnica e con altre visioni mistiche si può riuscire a pedalarla tutta o quasi fino alla vetta del Pagano, m 2346.
Il panorama è notevolissimo, tra le innumerevoli montagne, spicca il massiccio dell’Adamello (Baitone).
La discesa comincia hard, percorrendo le impegnative, tecniche, rocciose, a tratti ripide creste (ATTENZIONE!) fino nei pressi del Pianaccio, a m 2150. Da qui, svoltando decisamente a destra si percorre un lungo ma veloce traverso che sembra disegnato apposta, “Ke Spettakolo” [cit.]. Ripassando sotto la cima del Pagano, a quota 2020 si incrocia la mulattiera militare di salita che si ripercorre brevemente a ritroso fino a quota 1930, individuando un sentiero a sinistra che sale leggermente (D+ 10 m). ATTENZIONE, da qui in poi occorre seguire attentamente la traccia gpx e FBL (Far Ballare l’Occhio perché il sentiero non è segnato e non sempre facile da localizzare, per un lungo tratto corre vicino ad una forestale (la si percorre solo per un brevissimo tratto e non è evidente il punto in cui la si abbandona), roba da locals. La parte finale della discesa fino ad Incudine è un po’ meno interessante ma nel complesso da grande una soddisfazione. Un ponte permette di attraversare il fiume Oglio e attraversata anche la statale si va a prendere la ciclabile “Dall’Oglio al Po” che ci permette di rientrare ad Edolo.
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Come arrivare al punto di partenza
Edolo si raggiunge risalendo la Val Camonica provenendo da Brescia o Bergamo, dal Passo dell'Aprica venendo dalla Valtellina, attraverso il Passo del Tonale provenendo da Trento.
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