|
913 Palafavera, Pescul, Col Dei Baldi, Mareson, Coi. |
Referente LUIGI - (
ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 12/06/2021
SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 37 Km - Dislivello Sal/Disc = +1350 m
Quote min/Max = 1305 / 1930 - Tempo Standard ore 4:0 min
Velocità media = 9,2 Km/ora - Ciclabilità su tempo 98% (a piedi 5 min)
Difficoltà Tecnica = 4/7 MEDIO - GD= 61 Medio/Difficile
Consumo Energia Elettrica =370 Wh
NOTA: Noi siamo partiti da Palafavera e la descrizione della traccia rispetta questo inizio; tuttavia, per chi proviene dalla pianura (quindi da Longarone), può essere più comodo e conveniente partire dal punto di traccia che si raggiunge prima: il parcheggio presso trattoria e sciovia "La Palma" che si trova svoltando a sx, circa 500 m dopo Pianaz (trovate indicazioni). Si parcheggia nell'ampio spazio contrassegnato dal wpt P 1315 le cui coordinate sono: N 46.3832 E 12.1152
DESCRIZIONE:
Si parte lungo la bella stradina di recente sistemazione che segue il corso del rio Canedo. Nel bivio A 1700, in vista di malga Vescovà, ci si abbassa al ponte quindi si imbocca la forestale che con andamento altalenate va a collegarsi alla S.P che sale a Forcella Staulanza. Dopo il valico si scende velocemente verso Pescul. In c1 si può allungare per le piste da fondo dell'Aquileia e rientrare sulla S.P. in c2, ma si può anche tenere la principale (scelta consigliata in periodi fangosi).
Lasciata la S.P. a Pescul ci si porta alla stazione della seggiovia Fertazza e da qui si inizia una lunga salita su strada forestale che con numerosi tornanti supera un dislivello di 450 m salendo alla stazione di arrivo seggiovia, dove si trova il rif. Fertazza (q.1850). Dopo un pausa per ritemprare ma anche per ammirare la cerchia di monti verso nord si riprende a salire e ci attende un strappo durissimo (per chi pedala una muscolare) poi il sentiero si addolcisce e raggiungiamo la max quota (F 1930 m) all'attraversamento di una larga pista da sci. Da qui si devono perdere 100 m di quota lungo sentierini non sempre ciclabili (comunque l'ambiente è così gradevole che pochi passi a piedi non disturbano). Dalla sella in G 1835 bisogna ora affrontare la breve ma durissima risalita del Col Dei Baldi: il consiglio per salire in sella è quello di tenere il bordo erboso, anziché il centro strada dove la presenza di sassi smossi riduce l'aderenza. Il grandioso panorama ripaga delle fatiche ed eventualmente potete fruire del vicino ristoro. Inizia da qui una lunga discesa che passa per c.ra Pioda e prosegue su bella stradina verso Palafavera. A quota 1670 (wpt I) ho fatto un taglio per sentierino erboso con rientro sulla forestale nel wpt J 1610 (da fare con terreno asciutto, altrimenti rimanete sulla strada). Si prosegue sulla forestale fino in K1 1520 poco a sud di dove abbiamo parcheggiato e dovendo interrompere il giro per qualche motivo si arriverebbe presto al luogo di parcheggio. Seguendo invece la traccia del percorso completo, si raggiunge la S.P. e per questa si perde quota fino in periferia di PECOL (wpt M 1410). Si attraversa la periferia alta del paese fino a raggiungere una pista di discesa e, per questa, la stazione di partenza dell'ovovia. Da qui inizia un sentiero boschivo che con alterne pendenze scende fino ad O 1330. Breve risalita quindi ancora discesa fino al piazzale parcheggio in loc. LA PALMA di cui detto in NOTA. Scesi al ponte si risale lungo il torrente Maè fin sotto a Mareson (P2 1335) e da qui, con brevi ma durissime rampe, si guadagna la S.P. Breve discesa e subito si imbocca la strada che sale a Coi. Il bel paesino si caratterizza per antichi fienili e per una incomparabile vista su Pelmo (ne siamo alla base) e Civetta, di fronte oltre la valle. La strada piana che attraversa il paese si lascia in R 1500 per una stradina subito ripida verso le pendici del Pelmo; più avanti al ripido si somma la difficoltà di una sterrato infido per il fondo smosso. Giunti in R1, il più è fatto: la strada spiana e potete dissetarvi ad una generosa fontana. Questa forestale, anni addietro, terminava nel bosco riducendosi a sentiero: ora invece è stato completato un bel collegamento largo e dal fondo compatto che termina sulla S.P. (Palafavera/Staulanza) . Dopo vari saliscendi si scollina definitivamente in R2 1720 e poco dopo si trova il bivio dove si stacca il sentiero per il Campeggio Palafavera (solo per discesisti provetti..., che non temono il fango !). Proseguiamo fino all'innesto con la S.P. (wpt S 1600) e da qui, con breve e veloce discesa raggiungiamo il parcheggio di partenza a Palafavera.
Scarica la nostra app gratuita per navigare gli itinerari e mandarli al Garmin: ANDROID, iOS
Come arrivare al punto di partenza
Per arrivare a Palafavera imbocchiamo la Valzoldana da Longarone; si passano Forno di Zoldo e Mareson (Zoldo Alto); dopo alcuni Km di salita a tornanti si arriva nell'ampia spianata di Palafavera da cui si gode la vista sui due monti, tra i più belli delle dolomiti: il Pelmo a dx ed la Civetta a sx. Da qui si dipartono gli impianti sciistici di un esteso comprensorio .
Sulla sx del grande parcheggio trovate il rifugio/ristorante Palafavera.
Coordinate decimali : N 46.4025 E 12.1012
Cartina
Se l'itinerario è incompleto o presenta dei problemi segnalacelo attraverso il nostro modulo di contatto: Modulo di contatto.
Commenti
giuseppebrollo
27.06.2021 11:42