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Brenta Bocca dei camosci 12 apostoli |
Impegnativo, faticoso ma sensazionale avventura ciclo alpinistica nei meandri del Brenta alla Bocca dei Camosci.
Quasi alla fine dell'abitato di S.Antonio di Mavignola, in auto imbocchiamo per chi sale da BS a destra la via Valagola, la seguiamo per circa 3Km fino al parcheggio gratuito sito presso la biforcazione che sale in Vallesinella (ex vivaio del Brenta). Iniziamo a pedalare sulla gradevolissima forestale verso il lago di Val d'Agola che raggiungiamo dopo 5,5 km. Proseguiamo costeggiando il lago sul sentiero 324 che lasceremo piegando a destra quasi al limite della Busa Nardis e ci dirigiamo verso il Breg de l'Ors. Procediamo ora verso il P. del Gotro sul 354 per poi prestando attenzione a non scendere verso l'invitante Malga Movlina ma mantenendo la sinistra nel prato perdendo quota imbocchiamo il 341 che con bel traverso ci condurrà al Baito dei Cacciatori aggirando in pratica la meravigliosa Pala dei Mughi.
Entriamo nella val di Sacco, “lasciate ogni speranza voi che pedalate” d'ora in poi fino al P. Dodici Apostoli la bici scende dalle spalle solo per far riposare la schiena. Impegnativo il primo settore dove oltrepasseremo 2 balze con brevi segmenti attrezzati in mezzo ad una fiorente vegetazione di pino Mugo che per certo associato alla notevole pendenza e i grossi massi non agevola il nostro incedere fino a quota 2100m.
Lo scenario di colpo varia, la vegetazione termina e gli succedono infiniti ghiaioni che scendono ripidi dalla cima Pra dei Camosci e Dodici Apostoli, ci attendono 400m D+ su ripido sentiero di ghiaia smossa che non crea ostacoli come prima ma non avendo il fondo consistente quando si pressa non sorregge un poco si arretra. La consapevolezza che siamo quasi al termine ci è data dalla vista del passo e questo ci sostiene fino al suo raggiungimento a 2540m. Grandioso l'orizzonte, in ogni dove svettano meravigliose guglie Dolomitiche e vedrette di ghiaccio (quel poco che ne rimane) mentre in basso la bellissima placca dove sorge il rif. Dodici Apostoli è presa d'assalto da una moltitudine di “varietas umana”. Non visito la suggestiva Chiesetta scavata nella roccia perché il flusso di persone è troppo consistente, mi tengo “sotto vento” il più possibile per essere meno individuabile e mantenere lo status di “selvatico” fino al rifugio. Overdose di carboidrati, dicasi patasiuttona al pomodoro e via sul 304 sentiero dell'ideale che già il nome ti fa sognare ed è veramente un sogno percorrere la vedretta d'Agola con il suo modesto ma spettacolare ghiacciaio crepacciato incastonata tra bellissime vette, la Nardis, la Valstretta, la Tosa, l'Ambiez, la d'Agola e la d'Agola basa, un'apoteosi fino alla Bocca dei Camosci a 2700m.
10 minuti direi contemplativi nella più assoluta ma consueta solitudine ed indossati i paramenti giù,
I
l primo segmento fin sotto il rif. è una spettacolare passeggiata lunare, ciclabile al 95% con divertimento. Dalla confluenza nel 307 (appena sotto il rifugio) ci attendono 200mD- resi impegnativi dalla bici al fianco nel susseguirsi di gradoni e paretine da discendere, attenzione. Si giunge poi in un divertentissimo sentiero di ghiaia ma con fondo abbastanza consistente per essere ciclato con soddisfazione fin alla Scala Santa. Ora nuovamente bici in spalla si discende con attenzione l'ultimo tratto attrezzato con cavo metallico per altri 100m D- per poi iniziare dopo aver superato brevissimi settori bici a fianco il lungo e divertente sentiero che percorre immerso nella vegetazione tutto il Lago Secco fino alla fine della valle di Nardis.
Qui lasciamo il 307 per il 324 che ci condurrà nuovamente alla Busa di Nardis e al Lago d'Agola.
Ora a ridosso della bella forestale che abbiamo percorso in salita corre uno spassoso sentiero che tagliando più volte la strada ci porta in breve e con divertimento all'auto. Mega giro!
https://youtu.be/ggtxHNjvZdE
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Come arrivare al punto di partenza
a tre km dall'abitato di S.Antonio di Mavignola EX vivaio del Brenta
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Commenti
Giulien
12.08.2020 21:51